L’elemosina degli editori

Mi segnalano un’interessante ricerca dell’Ordine dei giornalisti, dalla quale estrapolo le cifre che seguono.

Euro pagati dal Giornale di Sicilia per un articolo al di sotto delle 20 righe: 1,03

Per un articolo da 1.000 a 2.500 battute: 3,10

Euro percepiti dal Giornale di Sicilia dallo Stato come contributi all’editoria: 497.078*

Euro pagati da La Sicilia per una notizia flash: 2,60

Per una notizia non flash: 3,20

Per un articolo regionale: 10,33

Per un articolo nazionale: 15,50 euro

Euro percepiti da La Sicilia dallo Stato come contributi all’editoria: 255.809*

Per i lettori di questo blog, tutto ciò non costituisce novità. L’elemento aggiuntivo è che però, stavolta, l’Ordine nazionale ha deciso di trasmettere gli atti di questa ricerca alla magistratura: che è cosa buona e giusta.

Con queste righe spero di aver reso il mio buon servizio alla nobile causa, quindi – lo dico a tutti i colleghi giornalisti – finitela di telefonarmi, inviarmi e-mail per “ricordarmi” chi devo votare alle elezioni di questo weekend. La maggior parte di voi è per me gente sconosciuta e a me scoccia fingere familiarità con chi non ho mai visto, ascoltato e, quel che è peggio, letto.

* (Elaborazione Italia Oggi del 12 maggio 2007, dati riferiti al 2006)

Grazie a Tony Gaudesi.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

10 commenti su “L’elemosina degli editori”

  1. Anche se sono cose che sappiamo già e di cui abbiamo discusso anche qui, è bene tornare sull’argomento. E il disgusto, per quanto mi riguarda, rimane identico. GdS affamatore.

  2. e gli altri quotidiani? che so Repubblica? Il Corriere della Sera? Nuova Sardegna? il GdS detiene il primato nello sfruttamento della categoria o c’è anche di peggio?
    che tristezza…

  3. Scusate il ritardo dovuto ad un black out informatico.
    Anno 1965 e seguenti (era mesozoica?): articoli pagatimi da La Sicilia in pagina provinciale lire 500, in pagina regionale lire 1.000. Però, in compenso, ricevevo copia omaggio del quotidiano già alle 6 del mattino; almeno non dovevo spendere 30 lire per l’acquisto dello stesso.
    Il massimo, in compenso, venne raggiunto quando mi furono offerte ben 15.000 (dicesi quindicimila) lire mensili per fare praticantato.
    Fu allora che decisi di abbandonare il mondo e di rifugiarmi nella riserva Navajo nella quale tuttora vivo serenamente.
    Come vedete, cari “cronista affamato” e “rosipa” esiste anche il peggio dello schifo. Da sempre.

  4. Willer, correvano gli anni 1994-1995. Il breve periodo in cui ho gettato il mio praticantato gettato ai cactus. Orario di lavoro: tutti i giorni dalle 9 alle 13. Scopro adesso che gli articoli vengono pagati a righe: io non ho mai preso un soldo, nè per i pezzi, nè per quindici minuti di notizie lette da tv locali. Poi cominciarono a mandarmi anche alle conferenze, alle inaugurazioni, in giro per la città, sempre gratis. Fu allora che decisi di abbandonare il mio sogno e veicolare la mia attitudine al lavoro nobilitante verso altri lidi. In quell’agenzia non avevo santi nè amanti. Ero giovane e avevo già abbandonato il rifugio genitoriale. I sogni sono desideri, chiusi in fondo al cuor……

  5. Grazie Gery…rendere pubblica un’indecenza del genere in qualche modo riscatta…
    Naturalmente poi deprime anche…e la tragedia è la consapevolezza che nulla cambierà…

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