L’ottimismo è il profumo della vita

L’attimino fuggente
di Giacomo Cacciatore

Alla luce del Centorrino-economista-pensiero, propongo il mio vademecum per il perfetto siciliano ottimista di sinistra.
Mattina: canticchiare “Ciuri-ciuri” appena svegli, preferibilmente con un rametto di zagara sull’orecchio e la giacca del pigiama – rossa, di raso – annodata alla vita, in stile carrettiere siculo o cameriere del ristorante “Lo strascino”.
Affacciarsi e respirare a pieni polmoni l’aria pervasa dall’odore di agrumi (fradici) che esala dal più vicino cassonetto dell’Amia.
Tra un boccone e l’altro di cannolo e un sorso di latte di mandorla, benedire l’ingorgo che ci separa dal posto di lavoro, i chiusini gorgoglianti, le strade e i sottopassaggi allagati – se piove – che ci costringeranno a restare intrappolati nel traffico e ammirare così le bellezze della città di Palermo.
Una volta usciti, toccarsi se per caso si passa davanti all’albero Falcone, al monumento dei caduti della mafia, all’abitazione del procuratore Costa e alle varie lapidi di gente così sfigata da aver incrociato una pallottola o essere inciampata in una buca scavata dal tritolo.
Pranzo: tra un’arancina e l’altra, astenersi dalla lettura di qualsivoglia libro. Al massimo un quotidiano: la pagina culturale di La Repubblica Palermo o, meglio ancora, quelle del Giornale di Sicilia. Unica lamentela concessa: per un chiusino di via dell’Ermellino che trabocca di liquami o per un canuzzo abbandonato nei pressi dello svincolo di Via Oreto. Esultare alla notizia della solita vecchina di Torretta che ha compiuto 120 anni.
Pomeriggio: siesta. Con un saggio di Mario Centorrino. Tv: poca, meglio nostrana. Si consiglia “Opinion Leader”, anche in replica.
Sera/Notte: esorcizzare con acquasanta, nella libreria di casa, le copie residue de “Il Gattopardo”. “Todo Modo” e “La concessione del telefono”. Sfogliare, come rituale apotropaico, alcuni ritratti di Camilleri, Sciascia e Tomasi di Lampedusa, ripetendo sottovoce: “minchia attasso”. Avvantaggiarsi, se si ha spazio, di un poster di Pippo Baudo o di un carrettino siciliano: tengono lontana la sfiga. Se si aspira alla carriera universitaria nell’isola avendone merito e punteggio (e senza intenzione di fare domanda di assunzione a un call center di Melbourne) sorridere al domani. Ci pensa Centorrino.
In un giorno qualunque della settimana o del mese: tesserarsi al Pd siciliano. Porta sfiga anche questo, ma almeno si ride.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

13 commenti su “L’ottimismo è il profumo della vita”

  1. Rosyyyyyyyy, lo smacchiatore, gentilmente. E chiami casa, ho bisogno di una cravatta pulita.

  2. Al ciclope Lombardo si aggiunge il ciclope Centorrino. Ma due monocoli non riescono a fare un binoculare! E Ulisse si allontana sempre più

  3. Aggiungerei che il “profumo” invernale di agrumi fradici viene sostituito, nel periodo estivo, con quello di anguria decomposta dalla canicola delle 2 del pomeriggio in un ferragosto in cui i dipendenti dell’amia sono in ferie e quindi i cassonetti traboccano ancora più del solito. Qua si che ci vuole molto, moltissimo ottimismo

  4. Caro Giacomo, io ho cominciato a prendere lezioni di marranzano. Il mio maestro dice che miglioro sensibilmente e che prestò sarò un’inguaribile ottimista. Speriamo…

  5. Chiamandomi Gianni, so già da un pezzo che l’ottimismo è il profumo della vita.

  6. gianni tranquillo,c’è chi si chiama giuseppa…sei ora più ottimista?
    L’altra mia nonna si chiama Crocifissa,poteva finirmi peggio…ottimista anch’io!

  7. Giacomo, a volte sei meglio del malox, i bruciori di stomaco vanno via con un sorriso.

  8. Mi sono permesso di citare testualmente questo post, anzi l’ho proprio letto per intero nel mio programma in radio (Time Magazine su Radio Time) perchè l’ho trovato adeguato, galantemente sarcastico, e soprattutto efficace, spero di aver fatto cosa gradita.

  9. Le mie nonne si chiamavano Giusy e Maria Concetta. Rientro di diritto nella categoria degli ottimisti?

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