Tranquillo, so cosa mettermi

ballata 4
L'illustrazione è di Gianni Allegra

Avete finito di lavorare e siete a casa. Stasera avete un appuntamento.
Gli amici vi aspettano, mettiamo, per le 20,30.
Sono le 20.
La vostra compagna/moglie ha giurato (o, purtroppo, ribadito) che il suo tempo di preparazione è di 30 minuti. Ciò significa che in 1.800 secondi lei sarà in grado di:
– fare doccia e shampoo;
– rispondere, gocciolante, alla telefonata dell’amica che non sente da mesi;
– imporsi un trattamento con creme, emollienti e affini;
– effettuare un primo passaggio di phon;
– lavarsi i denti;
– sostare per una pausa di riflessione davanti al cassetto della biancheria intima;
– passare in rassegna il settore calzature;
– sciacquarsi la bocca con un quarto di litro di collutorio;
– effettuare un secondo passaggio di phon;
– lamentarsi perché il collutorio è troppo forte;
– rispondere all’sms dell’amica di prima che si complimenta per averla sentita felice;
– chiudere il cassetto della biancheria intima;
– cercare il telefonino;
– girare nuda per casa lamentandosi del freddo che fa;
– confutare l’evidenza imposta dal termostato che segna 25 gradi: “Vabbé, è scassato”;
– indossare una maglia civetta che serve soltanto a creare l’illusione che finalmente ci si avvii verso la vestizione;
– chiedere di chiamarla al telefonino per capire dov’è finito il suo cellulare;
– riaprire il cassetto della biancheria intima;
– recuperare il telefonino adagiato tra le mutande;
– effettuare un terzo passaggio di phon perché i capelli non vanno proprio;
– argomentare che al 16° giorno del ciclo una convergenza tra Giove, la finale di X-Factor e il progesterone crea un buco nero nella struttura pilifera femminile con conseguenze tricologiche che meriterebbero uno studio del Cnr;
– togliersi la maglietta civetta e indossare l’abito prescelto;
– sostare davanti allo specchio;
– calzare due scarpe diverse;
– sostare ancora davanti allo specchio;
– chiedere: “Sta meglio il tacco 12 o l’anfibio?”;
– respingere ogni forma di risposta;
– affliggersi: “Non ho nulla da mettermi”;
– eludere la domanda: “Da metterti ai piedi o addosso?”;
– ignorare la piramide di calzature e la selva di vestiti nelle quali si è persa l’ultima donna di servizio (la cercano ancora due inviati di Chi l’ha visto? e i carabinieri dell’Aspromonte);
– lasciarsi consolare, con occhio attento allo specchio;
– scoprire che l’abito può andar bene se il capospalla è adeguato;
– lanciarsi alla conquista di un capospalla adeguato;
– rispondere alla telefonata degli amici, che aspettano già da 20 minuti, dicendo: “Stiamo arrivando”;
– chiedere (a chiamata conclusa): “Sta meglio la giacca nera o quella nera-nera?”;
– apprezzare il grugnito di risposta come segno d’amore;
– tirare le somme ed apparire, come sempre, bella e impeccabile mentre si dà l’ultima mandata alla porta di casa;
– far finta di dimenticare la frase con cui vi ha tranquillizzato, ore prima: “Tranquillo, tanto so cosa mettermi”.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

42 commenti su “Tranquillo, so cosa mettermi”

  1. Mooolto femminile.
    Facciamo un post su quanto tempo della loro vita -scambiandolo per ufficio- passano i maschietti al bagno…

  2. Gery, manca la fase trucco!
    Oppure hai dato per scontato che avvenga in ascensore?
    Comunque, vorrei dare qualche consiglio alle signore per eludere il gufetto sulla spalla che ci si piazza quando siamo intente a vestirci e sortisce come unico risultato quello di farci perdere ancora più tempo:
    1) Scegliere PRIMA come vestirsi, non dopo la doccia, quindi dedicare anche una mezz’oretta di concentrazione catartica sull’abito prescelto in un momento “franco”, ad esempio mentre si cucina o mentre si fa la spesa o si fa la passeggiata con il cane: in questo modo si risparmiano almeno 15 minuti di vesti-svesti;
    2)Spegnere il telefonino: le telefonate si possono rimandare al momento del tragitto verso il luogo dell’appuntamento, tanto in genere il mezzo di trasporto viene guidato dal marito/compagno;
    3)Lasciare qualche compito al marito/compagno/gufo: buttare la spazzatura, fare passeggiare il cane, cercare su internet la via dell’appuntamento, fare le telefonate che avreste dovuto fare voi, stendere il bucato, ritirare il bucato
    4) Eliminare alcuni passaggi citati da Gery, tipo emollienti e idratanti (quello si può fare domani) e lavarsi i denti senza colluttorio (quello si fa prima di andare a letto!)

  3. Nessuna obiezione: tranne qualche particolare che, chiaramente, differenzia la coppia, e comunque la protagonista, mi riconosco…Purtroppo, e teneramente. Gery colpisce ancora…

  4. Tutta colpa dell’amica, è evidente. Magari lo fa apposta a chiamare in un momento così delicato. E l’sms poi… è un chiaro tentativo di depistaggio.

  5. @Silvia:
    metà della mia cul tura è stata assorbita in bagno, dallo studio al diletto.
    @Gery:
    manca uno scambio di battute.
    Ancora non sei pronta?!?!?!
    Tu sei sempre pronto invece!!! Certo… non fai niente tutta la giornata.
    Poi tacco 12 solo la compagna. La moglie si befanizza e usa le tappine anche ad una cena di gala.
    @Pirsimonia:
    Non ho capito se tu fai così. Saresti una rarità da preservare.
    Il trucco è fattibile anche in macchina.

    PS Se lo trovo vi riposto l’evoluzione da compagna 2.0 a madre 0.1 o qualcosa del genere
    ;-)

  6. Gery, ma quand’è che ti sei nascosto a casa nostra? Come sai esattamente quello che succede QUATTRO ore prima dell’appuntamento?
    Io ho adottato una forma di difesa. Riesco a essere pronto in due minuti. E, imperturbabile, sarcastico, sadico, passo di tanto in tanto, ancora in pigiama, serafico, davanti a mia moglie che aspetta l’ora x mangiandosi le unghie sul letto, già vestita, truccata di tutto punto e col cappottino. Poi, due secondi prima del limite, sparisco in bagno e ne esco smagliante, fresco e pettinato in meno di un bah. Con fare da Superman. CON CHALANCE da Mandrake.
    E’ bello, poi, sentirla dire agli amici: “ah, lui è velocissimo… ma come fa”. C’è invidia e ammirazione, nel suo tono. Ma fondamentalmente mi odia, in quel momento.

  7. Il mio compagno allo scoccare dell’ora X e non vedendomi ancora pronta (manca poco, però, lo giuro!) imbraccia la sua chitarra e comincia una serie di virtuosismi isterici che alle mie orecchie suonano come urla di rabbiosa impazienza. Ecco, in quel momento la nebbia si dirada: so esattamente cosa mettermi.

  8. Io passeggio per casa vestito di tutto punto e la faccio in…are come una bestia.
    La mia piccola e misera rivincita personale…

    Il bello è che la difendo pure. Quando arriviamo in ritardo -sempre- dico: che volete con due bambini da sistemare…

    Lei per vendetta, quando ho io un appuntamento, mi sabota e fa arrivare in ritardo pure me…

  9. Vorre sapere quanto impiega invece un trans tra vestitini e matisgia.
    Prevale l’anima femminile o quella maschile?

  10. @cacciatorino: io adotto lo stesso sistema, ma con una piccola variante: rimango in tenuta da casa fino all’ultimo istante, e solo quando lei inzia a dire “sono pronta” con lo sguardo impallato di chi in realtà non ha ancora deciso del tutto come vestirsi(e comuque mancando alla perfetta definizione del suo look almeno un sei/sette minuti)inizio a prepararmi e, ahimè, risulto essere pronto sempre e comunque prima di lei!!

  11. @Tanus
    Io seguo i consigli di cui ho parlato, il problema è che perdo tempo lo stesso, non sono come il cacciatorino che entra dentro la cabina telefonica tipo clark kent ed esce superman!
    E poi vorrei spezzare una lancia a favore delle mogli: non è vero che tutte si befanizzano! Io ad esempio il tacco 12 non l’ho mai usato, per cui befana ero e befana sono rimasta! Mi raccomando gli auguri per il 6 gennaio

  12. Lei aveva impiegato un’ora e mezza per vestirsi, era quasi pronta. Lui la fissava appoggiato alla porta del bagno, ammirava il reggicalze che si stava sistemando sotto la gonna corta al punto giusto. Si diresse alle sue spalle, la cinse con le sue braccia e fermo le sue mani. La fece voltare verso di se… le sfiorò il naso con il suo. Asprirò il suo odore di donna fatale.
    Lei disse; è tardi.
    Lui rispose: non è mai troppo tardi.
    Cominciò a spogliarla… arrivarono all’appuntamento in nettissimo ritardo e con le facce rosse dalla felicità.

  13. @pirsimonia:
    girano certe befane che un giretto sulla scopa mi ce lo farei volentieri. Ma la mia befana non sarebbe d’accordo, in realtà neanche io.
    ;-)

  14. @Tanus: io sono moglie da tanti anni, ma il tacco 12 lo uso lo stesso.
    Ricordo che i miei primi stivali con il tacco (non 12, certamente) li ho comprati in terza media. Ho ancora una foto a testimonianza.
    Quella dei tacchi è una filosofia di vita.

  15. Oro colato, anch’io sono combinato così. Io passeggio nervosamente per circa 25 minuti davanti ai luoghi di abluzioni-vestizione e poi mi lascio scappare la frase agitatissima: Ho un attacco di claustrofobia. Ha funzionato aolo la prima volta. Ora soffoco, senza pietà.

  16. Il massimo l’ho raggiunto anni fa: il malcapitato citofonava A QUEL PUNTO mi cominciavo a vestire. Così, per sadismo.

  17. Silvia… ci conosciamo?!?!?!
    Sono quello che raggiungevi con in mano i fiori oramai appassiti, dopo 120 minuti di attesa. Mi dovetti convertire alle orchidee… con la fialettina d’acqua incorporata resistono di più.

  18. @Tanus: tacco 12 è la base di partenza. Ma con la magia del plateau, riesco a rubare qualche altro centimetro. E da lassù, mi godo una vista eccezionale, mi creda!
    Non ho rinunciato ai tacchi neanche quando sono stata costretta (in seguito a un intervento al ginocchio) a indossare un tutore e a muovermi con le stampelle.
    Ha ragione Abbattiamo: quella dei tacchi è una filosofia di vita.

  19. @Tanus, ormai appartengo alla categoria befane, col maldischiena cronico per le nottate trascorse a cullare la mia bambina pestifera (vedi evoluzione da compagna 2.0 a madre 1.0). I tacchi sono un lontano ricordo, li mettevo ai nostri appuntamenti per farmi perdonare dei fiori appassiti!

  20. Allego manuale installazione:

    L’anno scorso un mio amico ha effettuato l’aggiornamento da Fidanzata 1.0 a Moglie 1.0, ed ha scoperto che quest’ultima ha una tale occupazione di memoria da lasciare pochissime risorse di sistema per altre applicazioni.
    Egli ha anche notato che Moglie 1.0 ha la tendenza a generareprocessi-Figli, che consumano ulteriori preziose risorse.
    Nella brochure illustrativa del prodotto non vi era menzione alcuna al fenomeno, anche se altri utenti hanno detto al mio amico che un simile esito era da aspettarsi vista la natura dell’applicazioni.
    MA non è finita qui infatti, Moglie 1.0 si installa in modo tale da essere lanciata per prima all’inizializzazione, e controllare cosi’ tutte le attivita’ del sistema; ma inoltre, come il mio amico ha avuto modo di scoprire, alcune applicazioni, come PokerNotturno 10.3, Sbronza 2.5 e SerataAlPub 7.0 non riescono piu’ a partire, mandando in stallo il sistema appena lanciate, anche se esse funzionavano perfettamente prima dell’installazione di Moglie 1.0.
    L’applicazione Torneodi Scacchi 2.2 inoltre funziona a tratti.
    All’installazione, Moglie 1.0 installa anche alcuni “Plug-in” indesiderati come Suocera 55.8 e Cognato in versione beta.
    Come se non bastasse, le prestazioni del sistema decadono inesorabilmente con il passare del tempo. Ecco alcune caratteristiche che sarebbero gradite nella versione 2.0 di Moglie
    1) un pulsante “Minimizza” o “Disabilita Temporaneamente”;
    2) un pulsante “Non ripetere nuovamente il messaggio”;
    3) un programma di disinstallazione che, senza perdite di tempo e di risorse, permetta di rimuovere Moglie 1.0 senza conseguenze future sulle funzionalita’ del sistema;
    4) un’opzione che consenta di far funzionare il gestore di rete in modo promiscuo, che consentirebbe di fare un uso maggiore della funzionalita’ hardware.
    Personalmente, per evitare i mal di testa e i problemi causati da Moglie 1.0, ho deciso di installare piuttosto Fidanzata 2.0.
    Anche cosi’, comunque ho avuto parecchi problemi. Apparentemente e’ impossibile installare Fidanzata 2.0 direttamente su Fidanzata 1.0; occorre prima disinstallare Fidanzata 1.0.
    Altri utenti mi hanno detto che si tratta di un bug di vecchia data.
    Da prove effettuate mi sembra che le due versioni di Fidanzata entrino in conflitto nella gestione delle porte I/O (input/output). E’ strano che non abbiano ancora corretto un errore cosi’ evidente. Cosa ancora peggiore, il programma di disinstallazione di FIdanzata 1.0 non funziona bene, lasciando alcune “fastidiose tracce” nell’applicazione del sistema. Ma il fatto piu’ fastidioso e’ che tutte le versioni di Fidanzata aprono continuamente una finestra di dialogo che decanta i vantaggi del fare l’aggiornamento a Moglie 1.0. AVVISO DI BUG
    Moglie 1.0 ha un bug non documentato. Se si prova ad installare Amante 1.1 prima di disinstallare Moglie 1.0, Moglie 1.0 cancella, senza possibilita’ di recupero i file Soldi.dll e Casa.dll prima di effettuare l’auto disinstallazione.
    Dopodiché Amante 1.1 si rifiutera’ d’installarsi, segnalando la mancanza di risorse di sistema.
    Una possibile soluzione sarebbe quella di lanciare Amante 1.1 tramite un provider UseNet con log-in anonimo. Ancora una volta, attenti ai virus che si possono contrarre accidentalmente dallo UseNet.

  21. Tengo una discreta collezione di tacchi (ridicoli:max 8cm) in fondo alla cabina armadio. Pago lo scotto della primipara attempata: dal tubino alla tappina, il passo è breve. Io condivido i suggerimenti di Pirsimona. Adoro essere puntuale e pianificare tutto in anticipo, mi fa godere di più la serata. Lui, certamente, a cinque minuti dalla partenza è ancora in tenuta casalinga. Ma quando lo chiamo, chiedendogli se è pronto, lui annoiato è già davanti al portone e replica: ti devo aspettare ancora?

  22. Allora, ne esce un ritratto della fidanzata/compagna (aspirante moglie?)in tiro e che soprattutto ci tiene a rimanere in tiro. Dall’altra parte la moglie-mamma sfatta con marito stanco e rassegnato. Ci sarà pure del vero ma NON TROPPO, spero!

  23. La moglie si guardò allo specchio, con i capelli spettinati e le tappine da camera, scoprì un pò il suo seno e pensò:
    non è possibile, sarò una befana, ma che cosa ha quel trans che io non ho?

  24. Ragazzi, però qui manca il classico, il “to be or not to be” della moglie/mamma/casalinga, la battuta che Cecov o Pirandello avrebbero dato la vita per scrivere, quella che la mia ex consorte diceva con un’enfasi sommessa dopo aver eroicamente agevolato – nel caso di uscita familiare – la vestizione di marito e tre-figli-tre: “Certo, voi adesso siete eleganti e profumati e io ho solo due minuti per prepararmi. E’ DESTINO: DEVO USCIRE SEMPRE BARDATA COME UNA CAMERIERA”. A farne un video e a spedirlo a Los Angeles, le avrebbero dato l’Oscar.

  25. Una donna dice all’amica: Se nasco un’altra volta, non mi sposo più. L’altra le risponde: E ti privi del piacere di divorziare?
    Non si può eludere il proprio destino…

  26. Per carità, niente bugie e niente vittimismo. Io ho tacchi (max 11), figli, lavoro, uomo e chi più ne ha più ne metta. A volte sono un po’ “uoma”, lo ammetto, ma dall’esterno non si nota…

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