Ha ragione

Non c’è regola che si possa dare perché QUI la regola è sottomessa al comodo di tutti. Questo è il costume, dove ogni forma di vita creativa come ogni pezzetto di vita attiva è perennemente mortificata dall’ignobile becera convenienza, dall’indifferenza e dall’assistenzialismo.
QUI, per creare qualsiasi progetto utile alla comunità, sei costretto a chiedere favori per poterlo realizzare.
QUI, devo chiedere per favore a chi sto facendo un favore.
QUI, ogni idea creativa deve prendere la forma dell’imbecillità burocratica.

Oliviero Toscani lascia la carica di assessore alla Creatività di Salemi.

Grazie a la Contessa.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

23 commenti su “Ha ragione”

  1. Toscani sapeva benissimo dove veniva a fare l’assessore. E poi non è vero che se sei siciliano non sei creativo. O lo sei se esci dalla Sicilia. Questo è vero, ma solo se appendi al chiodo la matita, la chitarra, la penna e chissà cos’altro. Se resti è dura, e puoi pure pentirtene, ma è anche vero che c’è chi resta ed è grande e talvolta geniale: gli esempi si sprecano. Io sono molto creativo pur essendo addirittura palermitano (in loco). Creativo moltissimio e cretino, un pochino.

  2. Mi spiego meglio: pur essendo di sinistra (da sempre) non credo nella creatività assistita. Uno di sinistra (bacchettone come me) non si farebbe mai fiannziare un progetto dalla destra. Dalla sinistra: se capita, se ne vale la pena.

  3. Se ricordo bene, a Salemi c’era o c’è ancora l’Assessorato al nulla. Forse il più fattivo.

  4. Chi mi conosce, anche su questo blog, sa che la penso in un certo modo. Cioè un modo che ha moltissimi punti di contatto con quello di Toscano in questa occasione. Per fortuna faccio lo scrittore, un lavoro in cui la solitudine gioca un ruolo fondamentale e per il quale, contrariamente a quanto accade a un assessore di buona volontà, non devi per forza dipendere dal malcostume e dal mal-potere altrui. E su questo reputo plausibile il commento di Gianni: si può essere creativi anche qui e non creativi ovunque. Un punto però rimane fermo, per quanto mi riguarda: in un ambiente votato all’immobilismo, al pessimismo cronico o di comodo, dove si ripetono da secoli le stesse, becere dinamiche, l’umore un poco ne risente. E in chi ha inclinazioni creative spiccate, come in chi fa il ragioniere o il cassiere di banca, l’umore non è cosa trascurabile. A voler fare “cose strane”, e qualche volta belle, si può sentire inutili o pazzi, in Sicilia. Però si sviluppa un pelo nello stomaco alto così, e non è male. Una soluzione potrebbe essere: coltiviamocelo, questo pelo. E tiriamo avanti, senza farci fregare. Gli amministratori passano, ma spesso gli artisti restano.

  5. Toscano= Toscani. Chiedo venia a Salvo. Ma ho punti di contatto anche con lui, via!

  6. Il punto è,secondo me,che un artista difficilmente possa fare il politico e ancora più dura è fare l’amministratore locale,difficile che l’estro di un artista possa convivere con camurrie burocratiche,esigenze della gente che ti bussa ogni giorno alla porta,vincoli di bilancio,poche risorse finanziarie,bandi,scadenze e quanto purtroppo è doveroso incontrare e a volte scontrare nel percorso accidentato di un politico a Salemi come ad Ortisei.
    Sulle difficoltà tutte siciliane io direi a Toscani,con tutto il rispetto,che per cambiare le cose QUI ci vogliono gli attributi

  7. Ho appena letto che Sgarbi smentisce Toscani. Il celebre critico d’arte sostiene che quella del famoso fotografo pubblcitario è una burla: meglio, un sentimento contrastante. La depressione scaturita dalla lettura dell’ottimo Francesco Merlo e l’entusiasmo che deriva dall’adrenalina del sindaco di Salemi. Che ha parlato, appunto, di assessorato al nulla.

  8. Che Toscani sapesse benissimo dove veniva a fare l’assessore, probabilmente è un’errata convinzione di noi tutti. Ma credete davvero che altrove la gente debba sapere, così, per intuizione divina, come stanno le cose qui? Debba saperlo nello specifico come se fosse un siciliano, e trapanese, doc? E comunque, ammesso che lo sapesse, esserci venuto lo stesso diventa una colpa? Non lo diventa, forse, neppure fare adesso queste considerazioni…Toscani non ha deciso di andare via e basta, perchè si è rotto, come molto banalmente ha detto qualcuno (non qui, naturalmente) ma ha motivato, a modo suo, la sua scelta (dettagliatamente e anche con il consenso raccolto, frase dopo frase, di molti) che spero sinceramente possa non essere definitiva. E possa esserlo anche grazie ad un invito rivoltogli dall’addetto stampa di Sgarbi, giornalista locale di grande talento e tenacia. Per prevenire quacun altro che magari penserà bene di puntualizzare che un assessore alla creatività è quanto meno un aspirante deficiente se pensa di agire bene in questo territorio con Giamamrinato alle spalle, ribadisco, come fatto altrove, che non sono d’accordo neppure su questo: non soffro di queste certezze da disfattista catalagotore, e ritengo che non fosse affatto certo che un creativo a Salemi non potesse ben operare per colpa degli amministratori secolari. Voglio solo stare a vedere…
    E per fortuna che non ha mollato Sgarbi, altrimenti, apriti cielo!

  9. Cara Jana, sono d’accordo con lei. Sempre molto lucide e appassionate, le sue argomentazioni.

  10. Spero che Toscani ci ripensi: e faccia l’assessore per la creatività e non quello per il nulla. Il Fare è una provocazione più trasgressiva del NON FARE.

  11. No, io non credo che Oliviero Toscani abbia ragione. Se anche uomini come lui, in cui innegabilmente molti di noi hanno guardato come a un esperimento che può riuscire, lasciano la loro carica perchè si scontrano col malcostume generale della Sicilia, allora cosa rimane?
    In questi ultimi anni ho osservato la politica e i politici, le maggioranze, le opposizioni e la società civile. E mi è sembrato di capire che è dall’interno che si possono cambiare le cose. Nessuno ti ascolta se manifesti in piazza o fai un sit-in davanti i Palazzi; raramente ho visto i politici prendere una decisione o cambiarne una già adottata per venire incontro a chi alza la voce. Purtroppo, chi siede sulle Poltrone non guarda fuori dalla finestra.
    Quindi, la sola speranza che ci rimane (perchè senza speranza non si vive!) è credere che se una persona di valore arriva a un posto di comando, egli non molli alle prime difficoltà, ma vada avanti e si impegni il più possibile. Le dimissioni non le possiamo accettare.
    Se sei assessore di una giunta comunale – anche “solo” alla Cultura – e un vigile ti dice che non può chiedere ai ragazzini di mettere il casco in motorino perchè “QUI, non siamo a Milano, certe cose si devono fare piano piano”, tu, ASSESSORE, alla prossima giunta impegni chi di dovere, anche il sindaco eventualmente, affinché l’ordine per la polizia municipale sia: più posti di blocco e multe per chi non indossa il casco. Come quando fu fatto per le cinture, qualche risultato si otterrà pure! Le dimissioni non le possiamo accettare.
    Se tu, assessore alla Cultura, ti rendi conto che quello che la maggior parte delle persone si aspetta da te è sono finanziamenti a pioggia, ti IMPONI, affinché si capisca che i finanziamenti dell’assessorato serviranno a promuovere esclusivamente progetti con reale valore culturale e sociale. Ce ne saranno in giro. Chi fa vera cultura spesso non si rivolge ai Palazzi, anche se magari ha più bisogno di fondi di altri. E allora che fai? Pubblicizzi la tua mission, scendi in strada e trovi ciò che vale la pena veramente di finanziare: teatri, associazioni culturali, etc…
    NON E’ ASSOLUTAMENTE VERO CHE “LA CREATIVITA’ E’ L’OPPOSTO DELLA SICILIANITA'”.
    Devo impegnarmi molto per trovare spettacoli e manifestazioni che ne valgano la pena, ma tutti noi sappiamo che ci sono. E ne abbiamo visti tanti. Certo, dobbiamo ammettere che ultimamente è sempre più difficile scovarli, ma forse la colpa è proprio di chi sta lasciando che le cose non cambino, di chi potendo fare qualcosa decide di non farla, perché è troppo difficile. Ecco perché le dimissioni proprio non possiamo accettarle.

  12. Azzardo: “assessore alla creatività” è una contraddizione in termini. Suona strano.
    La creatività può essere altrove, non è negoziabile, soggetta a compromessi!
    Che Olivieri se ne vada è verosimile e la sua denuncia resta forte. Vorrei sapere però da Olivieri se è davvero convinto di riuscire ad espletare la sua funzione di assessore alla creatività fuori dalla Sicilia(sempre che gli ricapiti l’occasione) perchè non mi risulta che altrove sia come la Svizzera!

  13. Oliviero Toscani non ha detto che se ne va per fare meglio da un’altra parte quello che non ha potuto fare qui…non era mai stato assessore prima e non penso che si sia appassionato alla materia al punto di ripetere l’esperienza, ha già il suo bel da fare con un’altra professione…Ma perchè vi ostinate a inorgoglirvi e a fare i confronti a tutti i costi con quello che c’è fuori di qui e a non prendere invece in esame il fatto che lui ha fatto un’analisi lucida di quello che ha trovato, dicendolo a tutti quelli che lo avevano affiancato e anche al resto della gente…qui c’è qualcosa che delude…non ha colpe chi lo dice nè per questo è in malafede…è così, punto. Ma è altrettanto forte il messaggio dell’addetto stampa di Sgarbi, che pur contestando Toscani lo invita recuperando dignità e affetto nelle parole a restare…

  14. E allora torni al suo da fare. Non ci si improvvisa politici, il risultato è disastroso ed è sotto gli occhi di tutti. Chi è artista faccia l’artista così come chi fa l’imprenditore dovrebbe fare solo quello. La politica è una cosa seria.

  15. Scusa Silvia, ma quanti assessori/politici (non artisti…non ne avrebbero minimamente le capacità) si sono dimessi dale nostre parti – prima di Toscani – con motivazioni ben più misere? E senza argomentarle, tra l’altro…O ne ne conosci neanche uno? Io, purtroppo, sì.

  16. @Jana, non ho mai messo in dubbio le ottime motivazioni di Toscani. Non mi piace il suo QUI per il semplice motivo che ritengo che Toscani sia uno str**zo snob.

  17. Quando studiavo all’università ho partecipato a un workshop sulla creatività in ambito pubblicitario, Toscani era la guest star. Ricordo che di lui mi colpirono tre cose: un talento innegabile, un istinto commerciale da brividi e un’ignoranza da paura.

  18. L’ho intervistato al momento dell’insediamento di Sgarbi sindaco, che in quell’occasione si apprestava a celebrare anche un matrimonio (c’era anche Gery) e confermo che è snob, lo è parecchio. Ma non lo processo ora anche per quello, faccio un distinguo ein quello che ha detto ora non intravedo altezzosità, stavolta no. Non quello almeno.

  19. A parte Benetton qualcos’altro da segnalare? Escluse le furbissime foto shock repellenti.

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