Giù il sipario, su la cerniera

berlusconi

Vediamo se pecco di eccessiva malizia oppure no.
A Controcampo assumono una valletta cilena per ballare e sculettare in un programma in cui si parla di calcio, cioè la assumono per fare il cavolo a merenda. Lei svolge come da copione il suo ruolo e in un paio di giravolte le scappa fuori una tetta. Apriti cielo! Licenziata con disonore, come se i programmi sportivi brillassero per raffinatezza.
Su Italia1 in una sit-com che si intitola “Così fan tutte”, Alessia Marcuzzi si lascia andare a scene dai riferimenti sessuali abbastanza espliciti. Il programma è in prima serata e scatena l’ira dei numi tutelari dei santissimi minori e dei segaioli pentiti. Ma dico, quando il programma è stato pensato, strutturato, finanziato e messo in palinsesto cosa ci si aspettava da un titolo simile? Secondo voi la Marcuzzi, con tutto il suo ambaradan di fermenti lattici intestinali, è istintivamente più assimilabile all’opera di Tinto Brass o a quella di Mozart?
E poi tutte quelle polemiche al silicone tra Barbara D’Urso e Paola Perego sul forzato passaggio di consegne del lupanare di “Buona domenica”. Chi ha mai visto una sola puntata del programma in questione sa quanto, sul tema, sia fuori luogo qualsiasi discussione che preveda soggetto, predicato e complemento non accompagnati da un perizoma a mo’ di virgola o da un bicipite tatuato a mo’ di Bignami.
Ecco, la mia malizia mi porta a pensare che tutto ciò non è casuale. Che sia frutto di un’opera di distrazione o di dissuasione in un Paese che, quanto ad aperture, dovrebbe preoccuparsi più delle cerniere che delle frontiere. Le frontiere sappiamo tutti dove stanno, è roba di scuola elementare. Sulle cerniere il discorso è più complesso e pericoloso, come si vede in questi giorni. Anche perché queste cerniere sono anche in tv, nel mondo patinato che vive e ha sempre vissuto di irrealtà (pur non rimanendo senza colpe), oltre che nei calzoni degli uomini che amministrano, spartiscono, regalano senza regalare, dominano senza godere.
Secondo me, l’unica cerniera che in questo momento dovrebbe essere chiusa a strappo parte da villa Certosa e arriva fino a palazzo Grazioli.
Con quel che si incaglia nel mezzo.

Da una discussione notturna con la Contessa.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

28 commenti su “Giù il sipario, su la cerniera”

  1. Posso partecipare alla prossima conversazione notturna tra te e la Contessa?
    Per favore: nessun commento “malizioso”!
    Comunque concordo su tutta la linea.

  2. Un decadimento culturale è possibile dove è già presente una qualche forma di cultura, pensiero dotato di autonomia. Quello ad opera del regime esistente è un buco da ricamare su altri buchi. I cervelli ormai irrimediabilmente compromessi, le mutande (mentali) perennemente calate, Berlusconi può contare su un esercito di schiavi al suo servizio. Il suo delirio è condiviso. E non c’è godimento perchè non c’è desiderio, solo soddisfazione immediata.

  3. Miss Italia è bona.
    Certo che il seno di quell’annunciatrice è spettacolare.
    Anche la D’Addario. Sì dev’essere tutta una manovra. Un paio di cosce che non finisce mai. Sono tutti comunisti. Sviano le immagini su un sedere magnifico. Comunista ma magnifico. Sììììì, è così…. sìììì.
    -Da una polluzione notturna con me medesimo –

  4. Io , in effetti, mi ero spinta un po’ oltre nelle mie elucubrazioni notturne.
    A me questi ultimi fatti hanno fatto pensare a un subdolo orientamento mediatico: un tentativo di “richiamo alla morale” per capovolgere, ancora una volta, i fatti. Se il pubblico-pecora viene riportato lentamente verso la diritta via da parte del presidente-pastore, chi si ritroverà ancora a parlare di escort, festini, tette e c**i? Chi sarà la voce dissonante (e dissacrante) che ricorderà al mondo che l’Italia è governata da un premier che ha scambiato il suo Paese per un enorme bordello? Già, chi?
    Ma forse avrei dovuto evitare il secondo bicchierino di grappa…

    @jana: la mia risposta è sì!

  5. scusami Gery ma stavolta più di quanto scritto, che condivido appieno, sono colpita dalla potenza dell’immagine.Un animale da palcoscenico. E il suo è l’Italia.

  6. Sono rimasto colpito dalla perfezione del blog. Sia del post che dei commenti. Tutti presi a complimentarsi a vicenda, a misurare ironie, a proporre moralismi ma senza sbavature, spocchie.
    Ma come siete davvero tutti bravi.
    Perchè però rimane un retrogusto di falsità?
    Di palcoscenico?
    Ho sempre preferito la vera cultura popolare, scusate.
    E poi: ma perchè Berlusconi non dovrebbe scopare?
    Simenon scopava una donna al giorno come un ovetto.
    Ma, direte voi, Simenon non governava.
    Ma perchè chi governa deve deve non scopare?
    E’ un uomo come gli altri no?
    E poi: al governo avrei preferito Simenon. Di gran lunga rispetto a un altro, anche se scopava ogni guiorno con una diversa.
    Immaginate che grandezza: Simenon al governo di uno Stato.
    Ma poi la sinistra negli anni settanta leggeva Marcuse: Eros e civiltà e sognava la liberazione sessuale. Come mai ora è ridotta in questo stato apollineo e pietoso?
    Senza offesa
    b.

  7. Caro Anonimo, la questione non è scopare o non scopare, “fuck or no to fuck” per essere in linea con le direttive gelminiane. E’ lo stile con cui si scopa che conta!

  8. Ma il b. del quart’ultimo commento è lo stesso che l’altra volta si è firmato bbb e che ha dato dello strumentalizzatore a Gery, che aveva stigmatizzato l’operato profanatore del sindaco leghista? E’ solo un dubbio scevro da polemiche, quindi, niente assalti. Detto questo mi dispiace che il tanto colto b. – anche questo è detto senza ironia alcuna – non apprezzi questo blog e le sue riflessioni. Gery è bravo davvero caro amico/a simenoniano, e i suoi commentatori, a parte la sottoscritta che si diletta più che altro nella lettura e qualche capatina di affettuso consenso, bravissimi allo stesso modo. Senza offesa.

  9. @b: mi chiedevo giustappunto: ma quand’è che arriva il solito commentatore contro-sempre-contro-fortissimamente-contro? Poi è arrivato lei. Non che fosse necessario, ovviamente.
    Paragonare Simenon a Berlusconi… Mon dieu!

    Dimenticavo: senza offesa, eh!

  10. Il ragionamento dell’anonimo b è il pilone delle grandi tesi definiamole impropriamente giustificazioniste, secondo le quali le questioni di letto non inficiano quelle di scranno. E’ noioso ripetere che Berlusconi non può essere considerato un cittadino qualunque perché – ma è solo un esempio – un cittadino qualunque non nomina la sua amante rappresentante del popolo.
    Quanto al paragone con Simenon, uno dei miei scrittori preferiti, basta tener conto che l’arte può giustificare i mezzi, la protervia no.
    Che Simenon scopasse con cadenza ossessiva, e grazie a grandi elargizioni di denaro, è noto. Com’è nota la grandezza delle opere che ci ha lasciato. Quale sarebbe l’eredità che Berlusconi dovrebbe lasciarci per risarcirci della demolizione dell’immagine di un Paese che, per fortuna, non è soltanto abitato da lui e da quelli come lui?
    La sinistra degli anni settanta è morta e sepolta anche grazie ai citazionisti che scomodano Marcuse e si dimenticano di Berlinguer e delle sue sane sconfitte. Riesumarla solo per celebrarne un imprecisato anniversario della scomparsa, coi tempi che corrono, rischia di essere di cattivo gusto.
    Infine, caro anonimo b, se la perfezione del blog ti ha colpito a tal punto da avvertire un “retrogusto di falsità”, hai sempre la possibilità di rifarti il palato, volgendo lo sguardo ad altri modelli: la destra moderna dei cappi, la dialettica della mortadella parlamentare, il superego del superuomo che paga e comanda di conseguenza, il partito del “tettoculismo”, il nuovo miracolo delle escort, o semplicemente altre url.
    Saluti.

  11. Potrei anche aggiungere che quello che stupisce è la lunga serie di bugie con cui contraddice sè stesso,l’abuso di poteri( Simenon per quanto sappia non ha mai portato le sue .. come dire… fans su aerei di Stato o fatto entrare in residenze di Stato, tra l’altro senza nessun controllo…), l’ammiccamento continuo al gallismo italiano e tante altre cose riguardano la morale di chi è in politica e si professa condottiero dei valori vicini alla Chiesa Cattolica( a proposito,, anche se desueto, la fornicazione fuori dal sacro vincolo del matrimonio è un peccato.. a me importa poco, ma a chi si dice unto dal Signore forse dovrebbe importare). In fondo noi diciamo quello che ha detto la figlia o quello che ha detto l’Avvenire (pericoloso covo di comunisti maoisti).
    Attualmente gli italiani lo seguono, ma attenzione: non può arrestare il tempo (l’età comincia a farsi sentire.. hai voglia a dire che dorme solo quattro ore a notte…) e prima poi perderà il consenso di chi, attirato da un nuovo pastore ( e noi italiani siamo famosi per la nostra mobilità di pensiero), abbandonerà di corsa il suo gregge.
    Scusate se la mia forma lascia a desiderare, ma non ho mai letto Marcuse.
    Al massimo Tex Willer.
    In ogni caso mi considero un cittadino che rivendica il diritto di non pensarla come il 68 % degli itaiani( ultimo sondaggio …direi inventato… ma tanto chi va a controllare… ?).

  12. Mi resta un dubbio: ma che razza di paragone è quello tra Simenon e Berlusconi? Ma a che cosa si arriva pur di affermare una tesi che fa acqua da tutte le parti? Che c’entra uno scrittore con un presidente del consiglio che ha in mano le sorti di un paese e guida una maggioranza? Che me ne frega se Simenon andava a pu****e? Che conseguenze poteva avere sulla mia vita? Leggo un romanzo di Simenon, mi piace, non mi piace, e finisce lì. La risorsa dei “giustificazionisti” Berlusconiani, come li definisce giustamente Gery, è ancora una volta una – falsa- questione morale. Che m’importa se il cittadino Berlusconi ha le escort? Mi importa che non sia ricattabile, che non scelga gente incredibile per cariche importanti dello stato, e soprattutto che non lo faccia perché si deve levare noie. E’ sotto gli occhi di tutti (di chi vuol vedere) che ci troviamo di fronte a un premier ossessionato dalle ricadute della propria condotta privata sulla gestione del ruolo e dei poteri che ha in carico nella cosa pubblica. Berlusconi può inveire quanto vuole contro la stampa ricattatoria, ma sa benissimo che i veri pericoli non gli arrivano dall’espresso o da Di Pietro o da Report. Gli arrivano da Bari, da Casoria, da Tarantini, dai piccoli mostri che lui stesso ha creato, dalla macchina infernale di autodistruzione che ha messo in moto. Non si tratta di moralità, si tratta di mancanza di coscienza del proprio ruolo e di senso della realtà (e della convenienza) offuscato da megalomania e sindrome da superman.

  13. non sono bbb, come pensava qualcuna, sono solo b e già mi pare troppo, non mi piace infatti il mio stesso narcisismo.
    Direi che sono d’accordo con voi, infatti, come diceva G. Marx, io non accetterei mai di far parte di un club che annoveri me tra i suoi iscritti.
    La mia non voleva essere una incursione polemica contro il blog che mi piace, e se non vi sono troppo antipatico, vorrei ancora frequentare.
    Non sono un berlusconiano, ma solo un a cui piace chiacchierare così senza etichette.
    Un ultima domanda: perchè se scopa Berlusconi succede tutto questo isterismo in linea con il vaticano più segaiolo e invece eravate garantisti quando Sircana frequentava viados o Clinton si faceva fare un puntocroce all’uncinetto con la lingua da una stagista non so se minorenne a appena maggiorenne?
    con affetto.
    Se volete datemi addosso: ma non è meglio un po’ di animazione che una vetrina nella quale tutti si fanno salamelecchi a vicenda?
    Un blog tautologico non è meno utile di un blog con polemiche e discussioni?

  14. volevo aggiungere che non solo non sono berlusconiano ma sono antiberlusconiano per tutto ciò che concerne le questioni politiche e mafiose, tranne che sulle sue scopate, se mi passate ancora una volta questa volgarità, che mi sembrano a tutta prima legittime.

  15. @anonimo b., lei ha le idee piuttosto confuse, mi creda, va in tutte le direzioni e da nessuna parte. Ma ha una certezza: vorrebbe sc***re di più.

  16. Come può ANONIMO B dichiararsi politicamente antiberlusconiano, e poi accettare il criterio dello zin zin con cui sceglie i nostri rappresentanti di governo, non ho ben compreso.
    Proprio domenica, ad un pranzo a cui avrei preferito non partecipare, una distinta e attempata professoressa di lettere così sentenziava, ponendo fine al contraddittorio con il mio coniuge:” a me delle fottute di Berlusconi non interessa proprio, io guardo come governa. E ha risolto tanti problemi.” La circostanza in cui avveniva la conversazione mi ha impedito di muovere la mandibola (stanchezza da viaggio di ritorno, presenza dei miei suoceri, qualche minuto al nostro previsto accomiatarci e soprattutto il fastidio di rapportarsi a chi non ha voglia di ascoltare) ma ho avuto tutto il tempo, nel tragitto che ci portava al successivo impegno, per ricordarmi un certo tipo di atteggiamento: niente ci disturba se non ci tocca proprio vicino vicino. Non ci spaventa l’uragano, ma disturba un banale acquazzone che inzacchera le nostre scarpe. Non ci interessa chi ricopre la carica di quel ministero, siamo costernati se il nostro meritevole figlio viene superato in graduatoria da un patentato asino. La lista è lunga…
    Ma la più triste delle considerazioni, è che chi vota Berlusconi si immedesima nel personaggio e sogna di imitarne le gesta. Ricco, potente, scopereccio.
    Egregio anonimo, amo questo blog. Il suo autore. I suoi frequentatori più assidui.
    Esso rappresenta, nel mio microcosmo, un dito arpionato a una piccola fenditura. I piedi sono saldi, la mia piccola famiglia.Le mani le uso per aggrapparmi a questo mondo agitato dove si muovono le vite di altri esseri umani.

  17. Ma le pare, Gery. E vai coi salamelecchi. Vocabolo che viene da…vado e imparo. Volevo osare salamelecchiamoci ma poi mi è sembrato eccessivo…..
    @r.t.lei mi pare parecchio interessato allo zin zin da quanto ho letto qui e qua. Dia qualche lezione a zio Silvio di classe.

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