Un sindaco leghista, naturalmente

Il sindaco leghista (il cui nome non conta) di un paesino nei pressi di Bergamo (il cui nome non conta) ha deciso di cambiare nome alla biblioteca comunale “Peppino Impastato”. Secondo il suo volere, dovrebbe essere intitolata al sacerdote bergamasco Giancarlo Baggi: ma siccome la legge prevede che il morto al quale dedicare un edificio deve essere stagionato almeno dieci anni, la procedura di re-intitolazione si è impantanata.
La biblioteca quindi resta, al momento, senza nome. Come il sindaco leghista al quale nessuno oserà mai dedicare neanche un vespasiano: la legge infatti prevede che il morto al quale dedicare qualcosa deve essere stato, in vita, un essere umano pensante.
Almeno, fino al prossimo emendamento della Lega.

Grazie a Raffaella Catalano.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

21 commenti su “Un sindaco leghista, naturalmente”

  1. E’ vero, in fondo il nome del sindaco leghista non conta, ma per amore di completezza diciamolo pure questo nome! Così tutti sapranno quanto sono ignoranti, stitici nei sentimenti e nei ragionamenti, inopportuni e deludenti, certi politici della nostra generazione.

  2. Nulla in contrario a intitolare una via o quant’altro al sacerdoe, ma la propsta di cambiare nomitativo a targa già esistente è oscena.
    questi leghisti sempre più camerati fascisti vanno isolati.

  3. Qualcuno in passato, forse aspettandosi qualcosa di buono, aveva definito il leghista in genere, come quel tipo di individuo che predica male e razzola bene.
    La castroneria di questo sindaco e quella dimostrata da parte di altri esponenti dello stesso schieramento,
    fanno davvero perdere ogni speranza…

  4. Da chi ha ideato il centralino in dialetto, mi aspetto questo e altro.
    Gente becera che ha confuso l’identità regionale con la xenofobia.Tra l’altro il messaggio che arriva ai giovani è che una vittima di mafia non abbia la stessa dignità di un sacerdote lombardo…

  5. Il mio mitico ed imbolsitissimo Depardieu (tengo il cuore italiano) ha firmato l’appello di Repubblica: oltre trecentomila adesioni.

  6. In certe uscite io non ci leggo nemmeno la consapevolezza del malvagio di livello. Ci vuole anche lì la scintilla dell’intelligenza che raramente ho notato su una camicia verde (e a distanza, da quello che blaterano sui tg). Colgo invece un’abissale ignoranza, una visione della vita molto, molto provinciale, una mancanza di sensibilità e di contatto con la storia recente e la realtà che, ancor prima di indignarmi, mi mettono tristezza.

  7. ma se il suo nome come quello del paese non conta, che cavolo ve ne frega se ha rimosso la targa di no so chi?

  8. @BBB: “no so chi” si chiamava Giuseppe Impastato, ed era un giovane attivista di sinistra. Alla fine degli anni ’70 conduceva un programma su una radio libera che trasmetteva da Cinisi (Pa), radio “Aut”, nel quale si faceva beffa del potente boss mafioso Gaetano Badalamenti, e per questo – ma fondamentalmente per il suo coraggio leggero, da giovane pensante – è stato assassinato. L’anziana madre, Felicia, ruppe il muro di silenzio delle donne del piccolo paesino siciliano dedicando il resto della propria vita a chiedere giustizia per il figlio. Dalla vicenda di Impastato è stato tratto anche un film molto celebre, “I cento passi”. Ti basta?
    Sciacquarsi la bocca, please, quando si parla di gente – un ragazzino, in questo caso – che ha avuto gli attributi per guardare dritto negli occhi i mafiosi invece che mettersi in coda fare la selezione per il Grande Fratello.

  9. Maestro Cacciatorino, grazie per essersi dato pena di contrastare una pericolosa forma di ignoranza: quella di chi dice “non so, non voglio sapere e voglio che tutti sappiano ciò che non so io”.

  10. @Gery: Dovere, maestro. Quando ci vuole ci vuole. Ma è soprattutto il contesto, questa sua magnifica casa virtuale, che rende le coscienze vigili e, qualche volta, mordaci.

  11. Era una provocazione ad un articolo scritto senza la totale mancanza di rispetto (che noto essere nel vostro dna). So chi è Impastato non preoccupatevi. Ragazzai si tratta di una targa. Volevo semplicemente divertirmi a stuzzicare un giornalista strumentalizzore. Cordialità

  12. Oh, sì. Mi piace il cozzar d’idee al fulmicotone che ivi s’affrontano senza esclusione di colpi, nell’arena elettrificata d’internetto. A colpi di elettromissive che farebbero schiattar bile cavalieri, galoppini e scherani d’ogni sorta. Viva il… No, viva nessuno.

  13. monsieur “le petit chasseur”, je vous adore!

    p.s. Gery, mi sa che di scemochimico si tratta!

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