Mi accorgo, con colpevole ritardo, di una chicca sulla prima pagina de “Il Giornale” del 7 giugno che riporta una delle foto di Silvio Berlusconi a villa Certosa pubblicate da “El Pais” con il titolo “E se avesse avuto un fucile?” (con conseguente rappresentazione grafica del mirino). Il fantomatico killer è come minimo un dilettante: mira infatti a una colonna di cemento.
Grazie a Pazzo per Repubblica.
peggio! poteva avere un treppiede a lunga gittata!
Mi sarei accontentata anche di una fionda.
O anche l’antico metodo delle Bic, private della cartuccia d’inchiostro, per lanciare le palline di carta a scuola. Ma in questo caso caricate a pallettoni.
Siiii, con le palline bagnate di saliva per renderle più compatte e offensive!
Un semplice tradizionalissimo sputo.
Ma anche un eduardiano pernacchio. A scelta.
La cerbottana con i “coppitelli” rinforzati con uno spillo: operazione molto complessa. Alla punta del coppettino di carta di millimetriche dimensioni perché potesse entrare agevolmente ma non troppo dentro la canna dell’arma a soffio, si infilava nel forellino microscopico un ago che doveva restare intrappolato perfettamente. E poi era necessaria un’abilità balistica che in pochi possedevano. Sputi e pernacchie involontsrie erano gli esiti più probabili. Ma se il colpo invece partiva, ahi, erano dolori!