Le domande me le sono inventate io

di Giacomo Cacciatore

Ieri sera c’è stata una piccola “puntata pilota” di regime a Matrix. Alessio Vinci faceva le domande (potrei anche fermarmi qui), Piero Sansonetti “provocava” sulle risposte e Paragone (di “Libero”: il nome non lo ricordo, ma credo che basti il bizzarro cognome) cercava di smontare le “provocazioni” di Sansonetti. Le virgolette non sono casuali. Praticamente il contraddittorio me lo sono inventato io. Nella trasmissione non c’era, e se c’era dormiva.
Lui, come sempre, ne ha dette di tutti i colori. Ammesso che di colori si possa ancora parlare, e non di unica tinta.  Su Raitre, la Dandini intervistava Marina Rei che diceva di ammirare Frida Khalo e la Modotti. Oggi si vota.

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Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

18 commenti su “Le domande me le sono inventate io”

  1. Non ho seguito Matrix, cercherò qualcosa su YouTube.

    Gery, ne approfitto per invitarti a dare un’occhiata a PalermoBlog, nato il 3 giugno (www.palermoblog.it). Target è la Provincia di Palermo.

    Saluti!

  2. Poteva approfittarne dopo aver cercato su youtube. Almeno ci avrebbe detto la sua, visto che l’argomento è di un certo peso. Mi scusi, eh… E chiedo scusa anche a te, Gery.

  3. Alessio Vinci non mi è mai piaciuto. Non fa mai una domanda che non sia preconfezionata e scritta sul gobbo. Non sa improvvisare, non sa cogliere le note e le dissonanze interessanti nelle risposte dei suoi ospiti e quindi non le approfondisce. Ieri, con quella vis polemica finta, subito spenta dal cavaliere con l’arroganza congenita che ha, ha fatto la figura del peggior burattino. Una vergogna per la categoria, dei giornalisti e anche dei burattini.
    Aggiungo: Sansonetti è un peluche? Che lo invitano a fare come presunta voce “contro” se sta sempre zitto a sonnecchiare sotto il ciuffo sale&pepe e quando si sveglia fa una leccatina a chiunque?

  4. Non sono d’accordo. Vinci se l’é cavata anche benone. E poi Vinci non urla, non si sfrega le mani, non fà lunghi noiosi monologhi per dirci la sua, non agita le braccia in alto e basso. Insomma, e me piace e nel panorama dei giornalisti/conduttori di talk shows italiani fà la sua figura di persona educata e per niente faziosa. Il Berlusca é quello che é, un sultano idolatrato da più della metà degli italiani. Pochi sono quelli che riescono a metterlo in imbarazzo durante un’intervista, anzi non me viene in mente nessuno.

  5. @Marina: sono anche pochi – pochissimi – che ci provano. A me, immodestamente, sono venute almeno dieci o venti controrisposte che avrebbero potuto opporre alle sue tirate, trasformando un finto contraddittorio abilmente giocato in casa in un contraddittorio vero. Una delle rare situazioni in cui riesce a ritrovarsi in imbarazzo. Vinci non ha fatto lunghi monologhi (ammesso che ne sia capace) perché, ovviamente, c’è stato chi li ha fatti al posto suo. Io sono anche un po’ stanco della leggenda di un Berlusconi che non le manda a dire e che ha l’abilità di un diavolo. E’ un modo per dire, tra il vorrei e il non vorrei, che l’idolatria ha un suo fondamento. E’ molto facile fare i diavoli quando non ti interrompono mai o , se capita, ti permettono poi di riportare il discorso dove meglio ti conviene, e con il terrore del licenziamento stampato sulla faccia. L’abilità tanto decantata è quella del piazzista di alto livello. La ragione è la stessa, posticcia, di chi afferma verità assolutamente personali che non reggono alle contraddizioni. Di fatto, quando si è trovato di fronte a intervistatori più testardi o acuti, LUI si è alzato e ha abbandonato lo studio o si è messo a sbraitare per telefono. Ecco l’idolo degli italiani.

  6. Aggiungo: se poi un Sansonetti arriva a mugugnare (come gli ho sentito dire) qualcosa del tipo: avrei tante cose da dire e tante contraddizioni da opporre, ma non lo faccio, lasciamo perdere… mi chiedo: che c’è andato a fare? Ma vi invito a rivedere la puntata e fare il giochino: “io al posto loro gli direi…” E vedrete quante ve ne vengono di cose. Non straordinarie, dettate dalla logica, da ragionamenti elementari.

  7. @marina: “fa” si scrive senza accento. Mi perdoni.
    qualche spigolatura? Vado a memoria.
    1) viaggi di stato con ballerine e apicelli: lui è uno che ama intrattenere i suoi ospiti. A sue spese. Che c’è di immorale? Gli apicelli e le ballerine avevano impegni, non c’era un volo pubblico che coincidesse con le nostre e le loro esigenze di tempo e quindi me li sono portati sull’aereo di stato.
    1) domanda: la storia è piena di premier che hanno affrontato e affrontano incontri di carattere diplomatico con successo senza portarsi appresso i giullari. Anzi, più che un’eccezione sarebbe una regola. In seconda istanza: esiste un apicella che direbbe al presidente del consiglio: alle nove ho un impegno che so, a piedigrotta… Non ci sono voli. O vengo sul tuo aereo e mi riporti in tempo o non non posso cantare per Putin, perché gli appuntamenti mi coincidono.
    2) Io incontro la gente, sono alla mano e aiuto con i miei soldi delle famiglie (parlava dei papi? anche probabilmente) che non arrivano alla fine del mese.
    Domanda: da come lo dice, saranno poche famiglia privilegiate. E gli altri milioni di nuclei familiari che non arrivano alla fine del mese chi li aiuta? Bisogna sognare di essere tra i prescelti? E a che prezzo?
    3) ho giurato sulla testa dei miei figli. E un uomo che dice il falso sulla testa dei figli è molto lontano dall’essere considerato un uomo.
    Domanda: sani principi, ammirevole attaccamento alla famiglia. E della ex moglie che dice? Come spiega la foto su libero (giornale notoriamente non di opposizione e di schieramento avverso) della Lario a petto nudo a teatro, risalente a molti anni prima? E, casualmente, apparsa a ridosso delle dichiarazioni non certo tenere della signora sull’ex marito? Certo, non si può imporre a un giornale di non pubblicare qualcosa. Questo in via ideale, lo sappiamo. Ma il signor Berlusconi che non si fa scrupolo di scagliarsi contro la stampa quando gli conviene, e querelare a manca (non a destra) come mai in quel caso, davanti a un evento giornalistico inutile oltre che non proprio rispettoso della dignità della sua ex signora, non ha mosso un dito? O lo ha mosso, ma in senso opposto?
    E ce ne sarebbero tante altre…

  8. Avrete notato anche che Ghedini sporge o sporgerà querela contro El Pais e Repubblica. Non querelerà a quanto pare: la Stampa, Il Messaggero, Libero, Il Tg Com, Il Giornale che hanno riportato le foto dello scandalo. Boh. Anzi, chiaro e infantile. E pensare che con una croce su un foglietto potremmo mandarli a quel paese.

  9. Caro Gianni, io nel mio piccolo alle 15.15 ci ho provato. Spero con tutto il cuore che nessuno si sogni di non votare, tra oggi e domani. Altrimenti, che parliamo a fare?

  10. E ieri, per la prima volta (sembrerà paradossale, ma è così) ho avuto una specie di epifania. Non so spiegarla fino in fondo, sarà che ci ho messo più attenzione, sarà che ho soppesato le parole e i toni più che lasciarmi ipnotizzare dal ridicolo dei ceroni e dei capelli disegnati, sarà stato vedere i giornalisti che inghiottivano duro, sarà anche che per un istante mi sono risvegliato di colpo dall’ormai consolidata abitudine alle sciocchezze dette e poi rimangiate, ma ho preso coscienza dell’arroganza, dell’aggressività del delirio di onnipotenza e della mancanza di senso del limite di chi ci governa. Prima ci scherzavo sopra, ora ho avuto paura. Sto pregando il santo delle urne per un primo, insperato e disperato miracolo.

  11. Caro Giacomo, se il basso impero davvero sta scricchiolando e nessuno ne approfitta per assestargli un bel colpo (non dico risolutivo, sarebbe sperare troppo, ma piuttosto significativo) allora, dobbiamo aver paura sul serio. Se il colpo arriva, avrà paura lui e temo che adotterà contromisure paurose: ma noi saremo rinfrancati e pronti allo scontro finale. Sembra un B movie e invece siamo noi in mezzo al trash.

  12. Caro Gianni, a un assaggio di contromisure già accennava ieri. Ha parlato di una campagna stampa per risollevare l’immagine dell’Italia infangata dai comunisti. Lo ha detto, giuro sulla testa dei miei figli (anche se non ne ho).

  13. Emergo come da un incubo di cui comincio a ricordare sempre più dettagli. Lo slogan della sua campagna sarà qualcosa come “Magic in Italy”. Non sto scherzando. Lo giuro sulla testa dei miei nipoti (che non ho).

  14. Ma El Pais quando farà sul serio e pubblicherà gli scatti certamente non innocenti?

  15. Magic in Italy? Il presidente ha ascoltato il consiglio del mago Silvan?

  16. Ma allora ” verga e terga ” erano di Ghedini….
    Ecco il perchè della querela in questa scellerata querelle!

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