Versi

di Roberto Torta

Come la rugiada vorrei poter bagnare
ogni lettera del tuo nome
Ma io non me lo ricordo

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

51 commenti su “Versi”

  1. non so, avverto dopo il primo post di oggi una certa stanchezza e allo stesso tempo lo sconforto di chi si guarda intorno e nonostante voglia parlare d’altro non ci riesce. Non amo le frasi fatte ma, è come dire, la lingua batte dove il dente duole! O forse Torta voleva portarci su un piano puramente letterario ed io non l’ho capito e dunque seguito?

  2. Dottor Torta… che poeta, che poesia, che delicatezza…pare un formaggino MIO.

    Peccato che a me il formaggio non piaccia…

  3. @Abbattiamo: colgo l’ironia? me lo sto chiedendo. Anch’io ho visto e letto la tendenza laconica e lapidaria e fintopseudo-ermetica con altissimo tasso di sdolcinatura languido-romatica di certa letteratura in auge. Non vorrei espormi troppo, ma lo faccio: bah!

  4. Però Torta mi piace, anche se mi ricorda troppo il proibizionismo che osservo volontariamente da dieci anni: purtroppo niente cassata e neppure sette veli: un supplizio.

  5. Calzolaio reinventore di tacchi perduti per strada
    dimentica ciò che si è pestato
    ma reclama il tuo contrappasso
    di euri in eccesso

  6. frullame di pezzato
    brioscia nocciolata
    e nulla v’è più da esigere
    se non un digestivo

  7. Cacciatorino ispirato,
    divertimento assicurato!
    (e il massimo che riesco a fare, pardon)

  8. città di scogli
    di maglie, di magli, di sbagli e sbadigli
    madre resa dai travagli inattiva
    sorella cattiva
    città di esca viva

  9. stanza seconda

    città grassa e smilza,
    città strozzata da indurita calza
    di questuanti una sfilza
    città del pane con la milza

  10. stanza terza (e ultima)

    città col de-cubito
    città che non sente monito
    assetata di pà-sito
    affamata di bò-lito
    deh! rutta!

  11. Il deh è di ispirazione ecclesiastica. Come vede v’è spazio per le contaminazioni.

  12. Però vi è errore nel mio eccesso di durezza. La suddetta forma in effetti richiede qualche sdolcinatura di più. Mi devo ancora fare le ossa. Cu’ sale.

  13. Questa si intitola “In altri blog”:

    Sento strillare sonore sirene
    sulla stupidità scrivente siciliana.

  14. Versi per vezzo
    dal gusto indigesto
    emanano olezzo
    di idiota molesto.

    (rima alternata!)

  15. Versi cogli spilli
    quanti mandrilli
    Piiccole storie
    sembrano scorie
    Prese per i fondelli
    quanti zimbelli
    Putride rime
    penoso mangime
    Sciocchezze col botto
    Meglio un biscotto
    Sono un poeta
    anzi un beota.

  16. C’è la pallottola che fischia, appena sparata. La testa del killer si è mossa d’un soffio e l’ha schivata. Lui ha nervi saldi, scarica di magnum e poi subito ad incassare i soldi. La polvere da sparo non olet. Lui chi? Il mandante. Bocca cucita a doppia mandata.

  17. Filastrocca del terremoto – da leggere e commentare con i bambini.

    Bolle bolle il minestrone
    in tv c’è un bel cartone
    tutto è calmo stamattina
    in salotto ed in cucina.
    Sul divano gatto spillo
    dorme, russa e sta tranquillo
    ma ad un tratto c’è la scossa,
    forte forte
    grossa grossa.
    Ogni bimbo bravo e saggio
    non si perde di coraggio
    (…)

    Fonte repubblica.it

  18. @rosipa: grazie. Mi voterà anche alle prossime europee? Ho deciso di adottare un “papi” anch’io e di candidarmi con tutti i crismi.

  19. Lo slogan potrebbe essere Abbattiamo Palermo (o l’Italia). Per ricostruirla meglio.
    Dovrebbe rievocare il famoso slogan degli anni Settanta: Palermo è bella, facciamola più bella.

  20. Per essere in linea con il pensiero neomafioso di certi esponenti politici, sì.

  21. Occhi sporgenti, colori sgargianti
    lusso e timore in un sobrio rigore

    Il desiderio non ha confini
    spazio e tempo insieme bambini

    In una cartolina ,arrivata nel pomeriggio
    C’è un invito che strega
    e il mio frigo si veste in grigio
    Per la mostra di Gianni Allegra!

  22. Rime forzate
    non sempre baciate.

    Qui ci si crede per forza poeti
    ma pure la metrica c’ha i suoi segreti

    non bastan versi e parole assonanti
    meglio tacere. I cialtroni son tanti!

  23. Dono raro è l’ironia
    in sé e negli altri
    appare magia
    per chi la coglie
    larga è la via
    chi non la conosce
    orsù, vada via

  24. Non qui, Ciullo. E’ altrove che ci si crede poeti.
    Forse ti sfugge l’ironia.

  25. Che ciullo ciulli di più
    e avendo così ciullato
    meglio qui -oppure ugualmente altrove – vada ciurlando

  26. Torta, più leggo i suoi versi più lacrimo. Dalle risate. Un capolavoro con un che di surreale.

  27. Da questa mattina più che mai lo Strega a Torta lo consegnerei a occhi chiusi. E qui mi fermo.

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