Giochi (tristi) di parole

la-rep

Comunque mescoliate le parole di questo titolo, il senso non cambia.

Esempio:
Metro, posti riservati a Franceschini
I milanesi: ecco i razzisti

Oppure:
In Libia Franceschini, Maroni felice
I migranti: ecco i razzisti

Oppure ancora:
Libia, posti riservati a Maroni
I razzisti: ecco i migranti
In metro i milanesi: Franceschini felice

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

11 commenti su “Giochi (tristi) di parole”

  1. io che sono meridionale, di etnia incerta e d’indole malvaggia e lavativa, dove mi siederò la prossima volta che andrò a Milano e avrò bisogno del metrò?

  2. Gery, rido da 10 minuti buoni. Proprio quello che mi ci voleva in questo momento… “In Libia Franceschini, Maroni felice” è fantastica!

  3. I neri negli States si emanciparono giusto con la faccenda del posto a sedere in bus, qualche anno fa. Per noi la storia va in senso antiorario. Baget Bozzo ci guarda da lassù. Spero non mi veda.

  4. Non dovrebbe funzionare al contrario? Posti sui mezzi pubblici riservati a handicappati, neri e terroni?

  5. Beh, Silvia, forse nei paesi dell’occidente evoluto e progredito. Ma ti pare che da queste parti si sia andati oltre la parodia tragica del triste ventennio?

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