Il trucco di Fabio Volo

Da qualche giorno c’è in rete un audio di Fabio Volo che massacra verbalmente un tale che gli ha dato del comunista. Il frammento è tratto da “Il volo del mattino” (in onda su Radio Deejay), un programma che ascolto spesso. Dal podcast non si capisce, ma c’è un “metodo Volo” dietro quello che sembra un appassionato sfogo in diretta.
Si sceglie una tesi e soprattutto si sceglie un muro contro cui scagliarla: il trucco sta nel non dichiarare, e anzi nel mascherare, la fragilità del muro in modo che il suo sbriciolamento lasci stupefatto l’ascoltatore. Il risultato è quindi frutto di un trucco: non è la tesi del conduttore a essere a prova di bomba, è il bersaglio – cioè il poveraccio che ha provocato il conduttore – che è di cartapesta.
Quando Fabio Volo sceglierà interlocutori alla sua altezza capiremo se per lui “comunista” è un’offesa o un complimento.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

41 commenti su “Il trucco di Fabio Volo”

  1. Come lei sa, caro maestro, pur conoscendolo solo ( e pochissimo) per le sue “performances” (di che? che cosa è? uno scrittore? Un presentatore? Un maestro di vita?) considero il Volo tutto ciò che non vorrei mai essere né incontrare. L’unica cosa che vorrei possedere è il suo conto in banca e il suo posto in classifica. Quindi lo invidio pur ignorandolo come fenomeno, tranne che per la sua inesplicabilità. Così, volevo solo dirlo. E basta.

  2. Volo mi sta pure simpatico. Ma è un po’ “facile” (se vuole glielo spiego). Fa lo scrittore di best-sellers, il conduttore televisivo/radiofonico, l’attore, sì anche il pensatore. Troppo di sè, troppo da sè. E’ una ex Jena catodica che avrebbe anche una marcia in più ma la dilapida in questa parodia del mai cresciuto, del fuori corso forever in giro per l’Europa. Ed è anche un po’ machista (vedi la fine della telefonata col radioascoltatore scherzosa ma non troppo tipo “uè, porta anche una bela tosa…”… Un Baudetto new generation. Con poco stile. Non riesco a farmelo antipatico ma ad esserne diffidente sì.

  3. Dunque, qualcosa di simile al primo Chiambretti, che prima sul divano e poi come postino, metteva alla berlina un’umanità dimessa, sbracata, inconsapevole, sprovveduta e ancora disarmata televisivamente parlando?

  4. no, no, no, dottor allegra, secondo me chiambretti (per carità, anche lui non è cintura nera di simpatia) è un fuoriclasse.

    fabio volo, di contro, è un qualunquista, un prodotto della nostra controcultura mucciniana che si è appropriato di una nicchia di mercato radiofonico. uno che pensa che fa figo e spirituale dire che ha fatto il cammino di santiago di compostela (!).

    e pensare che io, qualche anno addietro, attratto dalle vendite dei suoi libri, ho anche provato a leggerne uno: un disastro, vi assicuro.

    epperò, come per totorizzo, anche per me vale il fatto che non riesco a farmelo stare antipatico; forse invidio che si sia inventato uno show (pessimo, per giunta) che gli permette di andarsene in giro per il mondo a sbafo…

  5. Chiambretti è più colto, televisivamente parlando – e non solo televisivamente. Torino è meglio della provincia lombarda, a livello di formazione culturale. Volo è un “intellettuale di riporto”, Paulo Coelho e Michael Crichton per intenderci (non me ne vogliate). Chiambretti è figlio del professor Mariannini e della vecchia Rai divulgativa, Volo è figlio del candeggio intellettual/ideologico delle retrovie Mediaset confinate su Italia 1 (nella quale però lo stesso Chiambretti, adesso, è precipitato).

  6. Scusate, mi ripeto: mi riferivo al primissimo Chiambretti. Prendeva in giro (eufemismo) dei poveracci sdentati e con vistose difficoltà rispetto a congiuntivi e abbigliamento. Suscitava il sorriso (talvolta la risata) con le “disgrazie” della piccolissima borghesia. Faceva il forte coi deboli. Era un giochino di sarcasmo facilissimo, gratuito. Ancora oggi, non mi convince del tutto.

  7. Non sono un fan di Fabio Volo. Mi ha fatto ridere una volta, però: intervistava la Abbagnato. Sovraeccitato al cospetto della nostra bella figliola, chiese alla regia un po’ di ghiaccio, citando forse Toro scatenato.

  8. @totorizzo: suvvia, Michael Chrichton, bonanima, è stato un bravo scrittore di fantafiction e un ottimo regista (su tutti, un piccolo classico: “Il mondo dei robot”). Non lo trovo “di riporto”, e non vedo il paragone con il “petofilo” (la t non è un errore) Volo. Che mi appare come un milanesotto arricchito col giovanilismo una camera e cucinino, ma che gioca ancora la carta del panettiere salvato dal genio. Semmai Volo mi ricorda il penultimo Jovanotti (patagonia e new age ed esistenzialismo da oviesse) ma senza averne la ruspante idiozia che lo salva e lo rende disarmante, come di contro accade al Cherubini. E con un carico di volgarità da bar dello sport, ma finta anche quella. Per me Volo è anche una questione di antipatia facciale, vocale e mimica. Insomma, il classico tipo che mi sta sulle balle a primo acchito. Ed è l’antitesi della modestia. Che non gli guasterebbe.

  9. Poi detesto questo continuo battere (per niente autironico) sulla donna sempi-gnocca davanti alla quale lui, con il suo fascino e la sua virilità prorompente, deve ogni volta trattenersi per non saltarle addosso o farla carambolare ai suoi piedi. Ripeto, bar dello sporto del monzese, tanta ignoranza, pochissima finezza e umorismo (che per me sono elementi indivisibili, anche nella volgarità, quando è intelligente).

  10. sottoscrivo, cacciatorino. anche su chrichton, i cui primi romanzi mi hanno allietato tante estati sotto l’ombrellone.

    per non parlare poi del bresciano in pellicola: anche davanti la macchina da presa non sembra un gran genio…

    ps difendo ulteriormente anche il primo chiambretti: è vero che prendeva in giro dei personaggi indifesi, ma se li portava comunque dietro di trasmissione in trasmissione. mi è sempre sembrato un buon impresario di improbabili circhi, mai un mero sfruttatore. ma magari mi sbaglio.

    per quanto riguarda l’attuale chiambretti, lo ritengo un grande animale televisivo e i suoi show mi piacciono abbastanza (mi rendo altresì conto che fanno evidentemente anche leva su una mia esigenza voyeuristica, ma tant’é).

  11. Ma è forse snobismo tutto questo?
    A me il personaggio sta simpatico, ho letto qualche suo libro e non mi è piaciuto, ma credo che il ruolo che si è ritagliato è più degno di molti altri che affollano etere e librerie. Almeno lascia un messaggio, che anche chi frequenta poco libri può comprendere facilmente.

  12. Non giudico mai i libri che non ho letto. Quelli di Volo non li ho letti, ma farò un’eccezione, dato che ne ho sentito leggere brani ovunque, in tv. In quelle pagine c’erano solo rutti, peti, cacca e racconti di abbordaggi. Credo che quest’uomo non abbia superato la fase pre-puberale.
    Non parliamo di dignità letteraria o di “messaggi”, please.

  13. @Mao: ma perché ogni volta che uno dice che tal dei tali gli sta sui sacrosanti e a un altro no, si tira fuori lo snobismo? A me per esempio non piacciono i carciofi. Cos’è, sono snob nei confronti dei carciofi? Per Volo, poi, si parla del caso contrario: piace anche agli snob. Gli snobbati sono ben altri. Io lo trovo grandemente sopravvalutato,e non di rado coccolato dall’intellighenzia.

  14. @Gery: non leggo alcune lettere del blog. Ci sono buchi sparsi qua e là. E’ un problema del mio computer?

  15. x cacciatorino: non ti piacciono i carciofi, eh? me lo immaginavo, snob del cavolo…

  16. @Antipatico: sono contento di ritrovarla. Oserei dire che mi era persino mancato. E’ nato un sodalizio.

  17. @gery: mi spiego meglio: non è che vedo buchi, ma lettere mancanti, e solo sul blog. Per dire, leggo: “Il trucco di Fabio OLO”. Mah…

  18. mannò, qui è tutto ok. secondo me è cacciatorino che è troppo snob e quindi non vede accenti e chiocciole come tutti gli altri.

  19. Mi è bastato riavviare e il problema si è risolto. Ora rivedo tutto, e posso snobbare anche meglio…

  20. Gery, perché non metti online un dibattito settimanale tra cacciatorino e antipatico. Farebbe degna concorrenza a Friends!

  21. x mister mister: invidioso perché io e cacciatorino abbiamo questa splendida liaison?
    ebbene, per me lui è go!

  22. Cacciatorino, mi scuserà se le rispondo solo adesso. Non critico l’essere snob a priori, io per primo lo sono su un mucchio di cose, altro che carciofi e cavoli. Però avverto fastidio per lo snobismo nei confronti di chi è popolare e ha successo. Personaggi come Volo secondo me sono essenziali, l’anello di congiunzione tra alto e basso. A chi è disabituato a certi argomenti può capitare più facilmente di ascoltare una poesia recitata alla radio da Volo che entrare in biblioteca e leggere Proust. Poi da li, forse può partire la curiosità verso altro.
    La mia idea è quindi che bisognerebbe comprendere e cercare di capire perchè si generino fenomeni come Volo, che vanno a riempire spazi lasciati vuoti da tanti pseudo intellettuali che si parlano soltanto adosso.
    Detto questo, non capisco la posizione espressa da Geri nel post. Secondo me il malcapitato ha subito ciò che tanti prima di lui hanno incitato…

  23. Cerco di spiegarmi meglio. Quando si è in posizione di forza è auspicabile scegliere interlocutori forti per dar valore alle proprie ragioni. Tutto qui.

  24. @Mao: a me piacciono moltissimi personaggi popolari e che hanno successo e che fanno da anello di congiunzione etc. etc.
    Fabio Volo no. Tutto qui.

  25. sig.Palazzotto direi che ha centrato in pieno.
    E’ facile, troppo facile la sua tattica, d’altra parte credo che volo non si metterebbe mai contro uno che la sa più lunga di lui, rischierebbe di far crollare il muro di carta che si è creato e allora addio successo & quattrini.
    All’inizio devo dire che anche io lo apprezzavo, lo trovavo divertente e molto spontaneo.
    Ora si dà davvero troppe arie e, come molti altri, inizia a sputare nel piatto in cui ha mangiato e che gli ha dato il successo.
    Prima era un signor nessuno ed ora è Fabio Volo, alla faccia della mancanza di libertà e alle scarse possibilità offerte dalla televisione italiana.
    comodo così…

  26. Fabio volo è diventato famoso spogliandosi nudo davanti alla Marcuzzi, cantando un pezzo PIETOSO al festival (“Come un popcorn”)ed ora nei suoi deliri di onnipotenza pontifica credendosi Kierkegaard. Finge, tra l’altro di “promuovere” scrittori e poeti, quando ignora qualunque cosa non gli venga scritta dagli autori. Quando critica la musica italiana, mi verrebbe da dirgli:” Come un pop-corn, come un pop-corn, tu sei scoppiato nel mio cuore… pop!”. Compositore e poeta… grande artista!
    Più volte, sentendolo massacrare qualcuno, gli ho scritto invitandolo a chiamarmi affinchè motivassi le mie critiche ma, come scrive giustamente Palazzotto, è molto attento nel richiamare solo chi può facilmente sopraffare.

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