L’interesse comune

L'illustrazione è di Gianni Allegra
L'illustrazione è di Gianni Allegra

Tutti noi seguiamo con ansia il dramma dei terremotati abruzzesi. La Sicilia è zona ad alto rischio sismico quindi, per parte nostra, non è difficile identificarsi con chi vive sull’orlo del baratro. Però la sensazione della perdita improvvisa, senza apparenti colpevoli, è tragicamente unica. Solo chi sopravvive può sobbarcarsi un simile fardello. E noi ora non siamo sopravvissuti, ma semplici testimoni.
Verrà la ricostruzione, che è mera consolazione materiale ma indispensabile appiglio per cercare di riemergere. Il governo italiano è davanti a una prova cruciale di efficienza e civiltà. Non conta la mano che mette un mattone sopra l’altro, conta che quei mattoni diventino muro, casa, città.
Se fossi un amministratore qualunque di un’amministrazione qualunque scriverei una frase davanti alla mia porta: ricordate, l’interesse comune non è la somma degli interessi privati.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

13 commenti su “L’interesse comune”

  1. Sul “verrà la ricostruzione” purtroppo ho molti dubbi. Ci sono ancora baraccati di tutti i terremoti italiani a memoria d’uomo.

  2. Ho detto che la ricostruzione verrà, non quando verrà. Sarà per una fastidiosa influenza che mi ha azzerato le difese immunitarie, ma almeno per questa volta sono tentato di dar credito alle propalazioni di mister B.

  3. Gery, quando ti sarai ripreso e riavrai tutte le difese immunitarie al loro posto, vedrai che scriverai un altro post. All’attacco e non in difesa.

  4. E invece per una volta anche io voglio essere fiduciosa. E non ho ancora l’influenza, solo qualche sintomo.

  5. New town, dice Berlusconi. Scusate, fatemi capire: new town è come Gibellina Nuova, il Sistena delle Piazze, il Bar Farfalla e menate del genere l’Asilo Girotondo, la Biblioteca Sfogliabile, la Caserma dei CC con le Scale che si inerpicano sulla Fiamma dello Stemma? No, fatemi capire. new town è “quella cosa lì”? Quella per cui, secondo me, i gibellinesi se ne sono andati ad abitare in campagna e Gibellina Nuova sembra una città-fantasma? (almeno così la vedo io, spettatore discontinuo e forse disattento).

  6. Per cercare di essere un po’ ottimisti pensiamo alla ricostruzione del friuli.

  7. Interesse comune. Alcuni esempi:

    Madonna dona 500.000 dollari al paese originario dei nonni, devastato dal terremoto.

    I nostri parlamentari versano 1.000 euro a testa.

    Il cardinale Bagnasco, presidente della CEI, annuncia una colletta nazionale di tutte le chiese. In occasione della domenica di Pasqua, tutti i fedeli saranno “invitati” alla solidarietà verso le vittime del terremoto in Abruzzo.

    Imbarazzante!

  8. In questa occasione a mio parere un politico che mi sembrava piccolo e’ diventato grande,parlo di Franceschini che dopo una discreta e seria visita nelle zone terremotate ha canditamente ammesso che tutti gli aiuti e l’organizzazioe dei soccorsi andavano per i verso giusto.Questo gli fa onore per il semplice fatto di non avere messo in evidenza, magari esagerandolo, qualche incoveniente sicuramente verificatosi .Si dimostra sempre piu’ che l’Italia nei momenti tagici diventa una grande Nazione(Resistenza,lotta contro i terrorismo,lotta contro la criminalita’ organizzata)

  9. Sono d’accordo con le parole di Gery. Il meglio di questo paese si materializza nelle braccia di ogni volontario presente in Abruzzo. Io non sono tra i terremotati e neanche tra quelli che scavano tra le macerie. Credo e voglio credere che tutti faranno la loro parte, sennò mi rimane la malafede.
    Il Corriere non si è fatto mancare, tra la cronaca dolorosa e i video del terremoto, la serie di foto con Berlusconi e i suoi cappelli, e nel sito della Rai nella sezione “primo piano” ci sono i filmati della tragedia con tanto di spot della San Bitter: “scopri e crea i luoghi dell’aperitivo”. Poi compare Bruno Vespa.

  10. Come si resiste allo spettacolo in diretta di una città fantasma, di una regione in ginocchio? Magari mentre si cena assistere alla visione degli sfollati che fanno la fila per una minestra calda? Come si resiste nel sentire che è stato ritrovato il corpo di una madre che stringe i suoi bimbi piccoli nel gesto di proteggerli?Si resiste.
    Penso all’annichilimento che provano queste persone nell’avere perso tutto quello che avevano, ai sopravvissuti carichi del peso del senso di colpa per essere rimasti vivi, alle famiglie dimezzate. Alla difficoltà di concepire una ricostruzione non solo materiale ma soprattutto spirituale. Penso.

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