La superiorità del maschio

di Quarant’Ena

All’inizio furono Piccole donne. Io mi immedesimavo in quella malata che poi moriva. Però era amata.
Torturarmi mi è sempre sembrato un esercizio utile alla fortificazione spirituale.  Oggi ci sono le Casalinghe disperate e prima ancora Sex and the city, repliche comprese. Sono donne che, a volte, con dovizia di particolari raccontano le prestazioni sessuali degli uomini, e che mettono all’indice quelli poco dotati. E non solo di fantasia. Sfatano il tabù che le vuole sempre innamorate. Riconquistano una dignità orgasmica. Sono amiche per la pelle che anche quando hanno il cancro, si riducono senza capelli, il marito le cornifica con una più giovane e bella, sorridono. Si stringono la mano e dicono: “Io ce la farò perché tu sei con me”. E poi magari fanno un barbecue in giardino con posate che si intonano perfettamente al colore dell’erba bagnata di rugiada.  Perché in fondo la vera fortuna è trovarla un’amica che ti dica esattamente le cose che vuoi sentirti dire. Che ti guardi con ammirazione le cosce e, sfidando l’evidenza, ti rassicuri sul fatto che non hai un filo di cellulite e che quelle non sono smagliature ma illusioni ottiche. Che ascolti per mille volte il tuo silenzio sapendo che in quel momento non c’è niente di intelligente da dire.
Ora, nonostante la mia indole spiccatamente femminista, ho sempre pensato che gli uomini siano superiori. Riescono a indirizzare al loro cervello input precisi, raggiungono obiettivi che noi donne neanche ci sogniamo. Gli uomini intelligenti sono una categoria superiore. Vanno sulla luna, riescono a risolvere equazioni difficilissime, scrivono le mappe astronomiche.  Poi cucinano e lavano anche i piatti. Ma non c’è peggio di un uomo che prepara un manicaretto e ti dice: “Sono così bravo che potrei aprirmi un ristorante”. Ma come? Vuoi disperdere tutta questa maestria domestica in un locale popolato da sconosciuti? Fai di me la tua unica cliente, femmina ardente, palato esclusivo, carne da felice e privato macello…
Non è vero che gli uomini sono tutti uguali. Sono quasi tutti uguali. E’ diverso.  Degli uomini penso tutto il bene possibile. Mi chiedo: perché loro non fanno lo stesso con me?
Sarà che non so cucinare…

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

20 commenti su “La superiorità del maschio”

  1. Ho conosciuto, qualche anno fa, un uomo che sa cucinare divinamente, è simpatico, piace molto alle donne – e si vede dal via vai extraconiugale di fidanzate che poi lo inseguono per mesi- ma ha il cervello di una gallina. Succede, sia agli uomini che alle signore. Sul “quasi”, dunque, sono d’accordo. Molto meno sulla superiorità di qualcuno in generale. Però, se non è uno scherzo, mi organizzi un appuntamento con quello che risolve le equazioni e lava pure i piatti?

  2. mi metto in fila dietro Verbena anche io voglio conoscere quel signore che risolve le equazioni e lava i piatti…

  3. Non concordo, per la maggior parte degli uomini. Basta, per esempio, osservarli mentre sparecchiano la tavola per capire come non vadano quasi mai al punto e non sappiano ottimizzare le energie. Prendono una cosa per volta, vanno verso la cucina, dimenticano di posare quella tal cosa, tornano a tavola, afferrano qualcos’altro posando quello che avevano già in mano, e così via. Forse, dopo un’ora, riescono nell’impresa, se intanto non hanno anche versato il vino per terra e rotto qualche bicchiere. Una donna, che in genere fa mille cose al giorno, di solito sparecchia in modo rapido, funzionale e organizzato. E in cinque minuti. Questo per dire che secondo me l’uomo sa far bene una cosa per volta, mentre le donne sono multitasking, per usare un brutto termine che va di moda. Trovo invece che spesso gli uomini, proprio perché meno pratici, sono più naïf e quindi più poetici e fantasiosi.

  4. sono d’accordo con Abbattiamo, mio marito, fisico, quando sparecchia porta un bicchiere alla volta ed io dalla cucina gli dico:”Amore prendi un vassoio così fai prima” e lui risponde:'” No, va bene così”

    Non penso che gli uomini siano superiori ma riconosciamo che non ne possiamo fare a meno e a me questo piace!!

  5. Ma se uno sa cucinare e non capisce un tubo di matematica, geografia, fisica, astronomia, medicina, ingegneria, filosofia, eccetera, un ristorante se lo può aprire o deve divorziare (o farsi cornificare)?

  6. Sex and City: se si esclude assolutamente il film (piuttosto pacco da quel che si sa) devo dire che la serie tv l’ho trovata molto ben fatta. Sceneggiatura sempre pimpante e dialoghi frizzantissimi. Ho acquistato la serie in edicola (da inguaribile feticista), come Ivano Fossati (lo ha detto l’altra sera alle Invasioni barbariche). Mi sono cercato un alibi fortissimo prima dell’outing.

  7. Gli uomini in generale, quando sanno fare una cosa pensano di essere gli unici a saperla fare e meglio di tutti. Si chiama sindrome di quello che ce l’ha più lungo.
    Infatti i giochi maschili da piccoli sono sempre relativi al di più.. Chi fa la pipì più lontano, chi tira il sasso più lontano, chi corre più veloce ecc… dev’essere il di più a segnare la personalità.

  8. do un contributo volontario con alto tasso di volgarità e maschilismo per controbilanciare le alte menti e progressive che navigano in mari lontani:
    all’ingresso di Palermo ho letto una scritta illuminante:

    Li fimmini su di du razzi: buttani o buttanazzi!

    I maschi come saranno?

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