Nove anni possibilmente per non perdersi

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Nove anni sono passati. Da quando pastrocchiai le prime quattro parole su questo blog sono passati nove anni. Allora non ci credevo troppo, pensavo a un riempitivo della vita, una specie di abbaino in cui rifugiarsi quando si vuol far finta di pensare ad altro. Invece quelle quattro parole cambiarono tutto.
In questi nove anni, da qui sono passati pensieri di ogni forgia, autori di ogni pedigree, è passata vita (molta) e miracoli (pochi) di molti di noi. Anche la morte ha avuto la sua fetta, perché è inevitabile guardare un fiume che scorre e non pensare a ciò che passa e che non c’è più.
Inutile dirvi quanto sia cambiata la mia esistenza. Chi ha avuto la pazienza di seguirmi ha avuto qualche assaggio della rivoluzione che mi ha investito da quel 10 dicembre 2006. Continua a leggere Nove anni possibilmente per non perdersi

Scusate il ritardo

Compleanno sette anni

Io la crisi del settimo anno non la conosco. Tutti i miei casini, tutti i nodi in cerca di un pettine da ingolfare non hanno mai avuto a che fare con un anno numero sette. E da zero a dieci, non ho mai valutato un fattore sette: molto più magnetico uno zero o un nove e mezzo.
Sarà per questo, o molto più probabilmente per l’età che avanza, che quest’anno mi ero quasi dimenticato del compleanno di questo blog. Sette anni, appunto.
Devo molto a queste pagine, grazie a esse la mia vita è cambiata professionalmente e non solo. Il sistema di relazioni scaturito da questo blog mi ha portato a nuove conquiste, laddove una conquista è anche saper ammettere di aver preso una strada sbagliata o inventarsi un nuovo motivo di entusiasmo.
Celebrare un anniversario è un modo ingenuo per sentirsi liberi, rispetto al tempo che passa, alle illusioni che tramontano, ai progetti che si affollano nella tua mente. E’ un modo come un altro per fermarsi, guardarsi intorno e, cercando un pizzico di complicità, dire: “Ehi, siamo ancora qui mentre intorno c’è il deserto”.
Ecco, qui la desertificazione delle intenzioni non ha attecchito. E il merito è vostro.
Auguri per questi sette anni insieme. E scusate il ritardo.

Viva voi

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Ieri questo blog ha tagliato il traguardo dei 3.000 visitatori unici in un giorno. Grazie a tutti.

Sei anni

Oggi questo blog compie sei anni. Più si va avanti nel tempo, più si ridimensionano i festeggiamenti soprattutto in periodi di sobrietà. Quindi mi limito a ringraziarvi tutti, lettori assidui e occasionali, sodali e dissidenti, complici e sabotatori. Siete una risorsa importante.
Grazie per avermi sopportato in tutti questi anni.

 

Viva voi!

Quando scrissi il mio primo post su questo blog pensavo a un diario personale, a una specie di blocchetto telematico per gli appunti.
Sono fortunato perché molte cose belle, alcune meravigliose, mi sono successe negli anni: e negli spunti di felicità includo anche gli errori dai quali ho imparato e le infelicità che ho lasciato per strada. Di tutto ciò abbiamo spesso discusso insieme, in un percorso lungo 2.426 post. Magari non sempre mi sono trovato d’accordo con voi, ben ricambiato comunque. Però ci siamo confrontati. Ed è per me una gioia, quando capita di incontrare fisicamente qualcuno di voi per la prima volta, ritrovarmi a parlare con una persona che mi conosce perché mi ha letto (e magari mi ha pure criticato).
Da questo blog sono nate molte iniziative editoriali e anche alcune amicizie. Il blocchetto per gli appunti si è trasformato in una macchina un po’ più complessa, come l’evoluzione del web impone. Le cose cambiano.
Oggi pare che il microblogging viva un periodo luminoso. Ed è un orgoglio constatare che su queste pagine il widget di Twitter è stato integrato con un buon anticipo rispetto a molti altri siti, anche più popolari.
Infine mi piace ricordare la ferrea obbedienza praticata da queste parti nei confronti della logica della condivisione: i contenuti sono pubblici, ma il merito va sempre agli autori; non si ruba niente, si diffonde; se si cita si linka.
Uno dei difetti dell’enorme diffusione del web è il progressivo abbandono della netiquette. Chiunque copia, incolla, spamma, si preoccupa solo di allungare la catena ma non gliene frega niente del primo anello. I nuovi barbari del www sputacchiano su Facebook, rimbalzano su un tumblr, atterrano sul sito dell’amico/nemico e commentano sempre a occhi chiusi, sgomitando per farsi notare. Insomma, un casino.
Lo scorso anno, proprio il 10 dicembre, scrissi:

Tutto questo per dire grazie a tutti voi che ogni mattina vi prendete la briga di leggere le mie righe e magari vi incazzate, e magari mi scrivete privatamente, e magari mi perdonate se siete l’oggetto del post in un giorno in cui non avevo di meglio da fare, e magari mi telefonate per progettare una cena insieme, e magari mi inviate una cosa che avete scritto, e magari dite peste e corna alle mie spalle…

Il ringraziamento era per i quattro anni del blog.
Oggi ne festeggiamo cinque.
Viva voi!