Vade retro, pettegoli!

“Perché non vi diamo queste notizie. L’ultimo pettegolezzo del momento, le famose cene o feste nelle residenze private del premier Berlusconi, Palazzo Grazioli e Villa Certosa. Dentro questa storia piena di allusioni, rancori personali, non c’è ancora una notizia certa né un’ipotesi di reato”.

Augusto Minzolini, editoriale del 22 giugno 2009.

Per chi volesse approfondire l’argomento, consiglio la lettura del “libro bianco” sul Tg1 da giugno 2009 a marzo 2011 a cura del comitato di redazione della testata.

Luce d’Agosti

L’attimino fuggente

di Giacomo Cacciatore

Qualche giorno fa domandavo in giro che ci facesse Lucilla Agosti sul tappeto rosso della Mostra del cinema di Venezia. Nessuno ha saputo spiegarmelo. Ma alla fine ho trovato una risposta convincente. E’ una “maestra di pensiero”.
Tanto da farci scoprire che preoccuparsi di Ville Certose e Palazzi Grazioli è roba da stronzi.

Giù il sipario, su la cerniera

berlusconi

Vediamo se pecco di eccessiva malizia oppure no.
A Controcampo assumono una valletta cilena per ballare e sculettare in un programma in cui si parla di calcio, cioè la assumono per fare il cavolo a merenda. Lei svolge come da copione il suo ruolo e in un paio di giravolte le scappa fuori una tetta. Apriti cielo! Licenziata con disonore, come se i programmi sportivi brillassero per raffinatezza.
Su Italia1 in una sit-com che si intitola “Così fan tutte”, Alessia Marcuzzi si lascia andare a scene dai riferimenti sessuali abbastanza espliciti. Il programma è in prima serata e scatena l’ira dei numi tutelari dei santissimi minori e dei segaioli pentiti. Ma dico, quando il programma è stato pensato, strutturato, finanziato e messo in palinsesto cosa ci si aspettava da un titolo simile? Secondo voi la Marcuzzi, con tutto il suo ambaradan di fermenti lattici intestinali, è istintivamente più assimilabile all’opera di Tinto Brass o a quella di Mozart?
E poi tutte quelle polemiche al silicone tra Barbara D’Urso e Paola Perego sul forzato passaggio di consegne del lupanare di “Buona domenica”. Chi ha mai visto una sola puntata del programma in questione sa quanto, sul tema, sia fuori luogo qualsiasi discussione che preveda soggetto, predicato e complemento non accompagnati da un perizoma a mo’ di virgola o da un bicipite tatuato a mo’ di Bignami.
Ecco, la mia malizia mi porta a pensare che tutto ciò non è casuale. Che sia frutto di un’opera di distrazione o di dissuasione in un Paese che, quanto ad aperture, dovrebbe preoccuparsi più delle cerniere che delle frontiere. Le frontiere sappiamo tutti dove stanno, è roba di scuola elementare. Sulle cerniere il discorso è più complesso e pericoloso, come si vede in questi giorni. Anche perché queste cerniere sono anche in tv, nel mondo patinato che vive e ha sempre vissuto di irrealtà (pur non rimanendo senza colpe), oltre che nei calzoni degli uomini che amministrano, spartiscono, regalano senza regalare, dominano senza godere.
Secondo me, l’unica cerniera che in questo momento dovrebbe essere chiusa a strappo parte da villa Certosa e arriva fino a palazzo Grazioli.
Con quel che si incaglia nel mezzo.

Da una discussione notturna con la Contessa.

Villa Certosa è più comoda di una tenda

Belrusconi OlbiaMa le vacanze non le doveva trascorrere a l’Aquila? Qui siamo a Olbia.

Aggiornamento. Silvio Berlusconi ha trascorso un pomeriggio nelle zone terremotate. Poi è andato via.

Avrebbe mancato il bersaglio

il giornale berlusconi killer

Mi accorgo, con colpevole ritardo, di una chicca sulla prima pagina de “Il Giornale” del 7 giugno che riporta una delle foto di Silvio Berlusconi a villa Certosa pubblicate da “El Pais” con il titolo “E se avesse avuto un fucile?” (con conseguente rappresentazione grafica del mirino). Il fantomatico killer è come minimo un dilettante: mira infatti a una colonna di cemento.

Grazie a Pazzo per Repubblica.