Il miracolo di Zennaro

Il portavoce del ministro Mariastella Gelmini, Massimo Zennaro, si dimette e assume l’incarico di veicolare Barbara Berlusconi nel mondo della cultura. Ora, se il binomio Berlusconi-cultura non fosse un ossimoro ci sarebbe da chiedersi il motivo di questa scelta da parte della figlia del premier: un consulente consacrato alla perenne memoria collettiva per una stupidaggine colossale (il famoso comunicato sul tunnel tra il Cern e il Gran Sasso) non è facile da mettere dentro senza suscitare perplessità.
Invece, a ben pensarci, è tutto a posto.
Per motivi professionali –  il cda del Milan – e personali – il rapporto sentimentale col suo dipendente Pato –  la Berluschina ha necessità di apprendere il linguaggio dei calciatori. Che, come è noto, è difficilissimo da imparare se non si ragiona con polpacci e basso ventre. Zennaro è l’uomo giusto al posto giusto: uno che si inventa la galleria più lunga del mondo senza fare abuso di stupefacenti è una specie di Giulio Verne dei giorni nostri. Viaggio al centro della terra: tutto in doppia corsia finanziata dal ministero dell’istruzione, università e ricerca.

Anch’io nel mio piccolo ho visto la luce

Umberto Scapagnini racconta la sua esperienza del coma. Tra qualche amenità e un paio di battute dice una cosa che mi colpisce. “Ricordo un tunnel di luce”.
Molti anni fa, quando ero bambino, anche io finii in coma e l’unica cosa che ricordo è proprio quel tunnel di luce nel quale mi persi e dal quale, per fortuna, riemersi un paio di giorni dopo.
So che sono in molti a portare testimonianze come la mia in un ambito molto delicato come quello che gli inglesi chiamano Near Death Experience (esperienze ai confini con la morte) e so anche che ci sono molti ciarlatani in giro.