La politica del fare

Se facessi politica farei delle grandi porcate in privato. Il mio slogan sarebbe meglio un culo che una faccia da culo.

Tinto Brass a Barbareschi Sciock.

Grazie a La contessa.

Giù il sipario, su la cerniera

berlusconi

Vediamo se pecco di eccessiva malizia oppure no.
A Controcampo assumono una valletta cilena per ballare e sculettare in un programma in cui si parla di calcio, cioè la assumono per fare il cavolo a merenda. Lei svolge come da copione il suo ruolo e in un paio di giravolte le scappa fuori una tetta. Apriti cielo! Licenziata con disonore, come se i programmi sportivi brillassero per raffinatezza.
Su Italia1 in una sit-com che si intitola “Così fan tutte”, Alessia Marcuzzi si lascia andare a scene dai riferimenti sessuali abbastanza espliciti. Il programma è in prima serata e scatena l’ira dei numi tutelari dei santissimi minori e dei segaioli pentiti. Ma dico, quando il programma è stato pensato, strutturato, finanziato e messo in palinsesto cosa ci si aspettava da un titolo simile? Secondo voi la Marcuzzi, con tutto il suo ambaradan di fermenti lattici intestinali, è istintivamente più assimilabile all’opera di Tinto Brass o a quella di Mozart?
E poi tutte quelle polemiche al silicone tra Barbara D’Urso e Paola Perego sul forzato passaggio di consegne del lupanare di “Buona domenica”. Chi ha mai visto una sola puntata del programma in questione sa quanto, sul tema, sia fuori luogo qualsiasi discussione che preveda soggetto, predicato e complemento non accompagnati da un perizoma a mo’ di virgola o da un bicipite tatuato a mo’ di Bignami.
Ecco, la mia malizia mi porta a pensare che tutto ciò non è casuale. Che sia frutto di un’opera di distrazione o di dissuasione in un Paese che, quanto ad aperture, dovrebbe preoccuparsi più delle cerniere che delle frontiere. Le frontiere sappiamo tutti dove stanno, è roba di scuola elementare. Sulle cerniere il discorso è più complesso e pericoloso, come si vede in questi giorni. Anche perché queste cerniere sono anche in tv, nel mondo patinato che vive e ha sempre vissuto di irrealtà (pur non rimanendo senza colpe), oltre che nei calzoni degli uomini che amministrano, spartiscono, regalano senza regalare, dominano senza godere.
Secondo me, l’unica cerniera che in questo momento dovrebbe essere chiusa a strappo parte da villa Certosa e arriva fino a palazzo Grazioli.
Con quel che si incaglia nel mezzo.

Da una discussione notturna con la Contessa.

Mara che visse due volte

Dalla biografia di Mara Carfagna nel nuovissimo sito del ministero per le Pari Opportunità.

Laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno.
Ha studiato danza e pianoforte.
Nel 2004 entra nel movimento politico di Forza Italia.
Nel 2005 è nominata Coordinatrice Regionale di Azzurro Donna Campania.
Nel 2006 è eletta alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Campania 2 nella lista di Forza Italia.
Nella XV Legislatura è Segretario della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati.

Dalla biografia di Mara Carfagna su Wikipedia.

Dal 2000 al 2006 ha partecipato al programma televisivo La domenica del villaggio condotto da Davide Mengacci, in qualità di co-conduttrice. Nel 2006 ha condotto il programma Piazza grande insieme a Giancarlo Magalli. Inoltre, ha fatto parte del cast dei programmi televisivi I cervelloni, Vota la voce e Domenica In. Mara Carfagna lavorò anche come modella, posando per un servizio di carattere sexy dell’anno 2005, edito dalla rivista Max.
Non intraprese mai la carriera cinematografica, nonostante le fossero state avanzate alcune proposte. In un’intervista del 2006 in cui le si chiedevano le ragioni del suo rifiuto a recitare senza veli in un film diretto da Tinto Brass, la Carfagna dichiarò di essere “timida e di credere in certi valori”.

P.S. Il video è una perla: non capita tutti i giorni che un futuro deputato del Parlamento intervisti e faccia ballare un futuro ministro della Repubblica.