Il vero miracolo italiano

Nell’Italia dei condoni e degli appalti tra amici, dei poltronisti di professione e delle paghette immeritate capita che la terra tremi. La macchina della solidarietà, anche quella evanescente di internet, è l’unica a funzionare veramente in questo Paese di bocche larghe. C’è gente che si sbraccia per aiutare chi è in difficoltà, senza chiedere nulla in cambio se non la soddisfazione di essere stata utile. Questa immagine, specie nei momenti di grande difficoltà, ci dà speranza. Il vigile del fuoco che scava disperatamente attorno a un cumulo di macerie, il sacerdote sopravvissuto che non fa un passo lontano dai suoi fedeli, il volontario che dà un bacio alla moglie e parte per i luoghi del disastro. Altro che presidenti-operai e ricostruzioni show.
Ecco il vero miracolo italiano: qualcuno crede ancora che i miracoli, quelli veri, bisogna meritarseli.

Uno che certa gente…

La proprietaria di un negozio di abiti da sposa dell’Aquila si rivolge a Forum su Canale 5 per dirimere una vicenda economica con l’ex marito che non le vuole dare un euro perché dice che l’Aquila è una città disastrata e che nessuno si vuole più sposare ma la donna ribatte che invece hanno riaperto tutti i negozi grazie a Berlusconi che cita come fulgido esempio di governante e grazie a Bertolaso che va ringraziato sempre e comunque come un santo in terra e infatti il pubblico applaude e la conduttrice Rita Dalla Chiesa puntualizza che è tutta l’opera del governo che va lodata e ancora applausi fin quando a riflettori spenti si scopre che la proprietaria del negozio di abiti da sposa è in realtà la titolare di un’agenzia funebre vicino Pescara e soprattutto che ha recitato un copione scritto dagli autori di Forum dietro compenso di trecento euro il che ovviamente suscita indignazione perché alla fine Canale 5 ha organizzato una messinscena per fare un favore al padrone che è anche il premier e il datore di lavoro di Rita Dalla Chiesa che è incolpevolmente la figlia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa uno che certa gente l’avrebbe sbattuta in galera senza troppi complimenti.

Promesse e manganelli

Delitto (a L’Aquila)

e castigo (a Roma)

Il salvatore salvato dalle macerie

Il trailer promette bene.

Villa Certosa è più comoda di una tenda

Belrusconi OlbiaMa le vacanze non le doveva trascorrere a l’Aquila? Qui siamo a Olbia.

Aggiornamento. Silvio Berlusconi ha trascorso un pomeriggio nelle zone terremotate. Poi è andato via.

Old news

rep

Da due giorni su Repubblica.it resiste in home page questa notizia. Non mi permetto di giudicare la sua importanza, però auspico che il titolista venga rianimato.

Dacci oggi una sana tragedia

novavaxPrendete un appunto. Novavax. E se volete investire qualche euro, tenete d’occhio il titolo Novavax Inc. sul Nasdaq.
Se proprio siete ricchi tenete un altro occhio (tanto ne avete due) sul mercato farmaceutico americano.
La congiuntura mondiale si chiama influenza suina e la Novavax è l’azienda che produce il farmaco cruciale contro questa ennesima pandemia.
So di chiedervi uno sforzo mentale che mal si concilia con l’urgenza dei fatti vostri, ma è mai possibile che anche la più elementare ribellione della natura, della biologia, debba pagare il dazio all’economia (ir)reale?
Una volta c’erano i terremoti e nei luoghi disastrati non si organizzavano meeting mondiali. C’erano le epidemie e l’unica borsa alla quale si guardava con speranza era quella del medico. C’erano emergenze senza (cattivi) pensieri che non fossero di pura sopravvivenza.
Oggi – ma posso sbagliare – il tempo che separa una causa da un rimedio sembra calcolato in perfetta coincidenza coi consigli per gli acquisti.
Una volta la salvezza arrivò con l’arca, adesso confidiamo in una marca. In qualche millennio ci siamo evoluti di una sillaba.

Marketing

Secondo me, l’idea di organizzare il G8 in Abruzzo è geniale. Chissà a chi è venuta.

La soluzione del problema

La vignetta è di Gianni Allegra
La vignetta è di Gianni Allegra

C’è un fiorire di iniziative per raccogliere soldi a favore dell’Abruzzo terremotato. Lo Stato studia nuove tasse, una tantum, prelievi forzosi. Eppure non servono fini economisti né raffinati strateghi della politica per capire che c’è un immenso serbatoio da cui attingere: quello degli sprechi e delle sperequazioni.
Se un parlamentare guadagna in un mese quel che riesce a raccattare in un anno un maestro in pensione (forse anche non in pensione), la via da seguire dovrebbe essere scontata: togliendo 10 mila euro al mese a un parlamentare, quindi lasciandogliene “solo” 13 mila, si recupererebbero oltre 113 milioni di euro all’anno. E parliamo di 945 tra deputati e senatori (senatori a vita e altri fantasmi esclusi) su una popolazione di sessanta milioni di persone.
Stai a vedere che se qualcuno di noi si sforza, durante il fine settimana, trova il modo di turare le falle di crisi, emergenze e crac vari?

L’interesse comune

L'illustrazione è di Gianni Allegra
L'illustrazione è di Gianni Allegra

Tutti noi seguiamo con ansia il dramma dei terremotati abruzzesi. La Sicilia è zona ad alto rischio sismico quindi, per parte nostra, non è difficile identificarsi con chi vive sull’orlo del baratro. Però la sensazione della perdita improvvisa, senza apparenti colpevoli, è tragicamente unica. Solo chi sopravvive può sobbarcarsi un simile fardello. E noi ora non siamo sopravvissuti, ma semplici testimoni.
Verrà la ricostruzione, che è mera consolazione materiale ma indispensabile appiglio per cercare di riemergere. Il governo italiano è davanti a una prova cruciale di efficienza e civiltà. Non conta la mano che mette un mattone sopra l’altro, conta che quei mattoni diventino muro, casa, città.
Se fossi un amministratore qualunque di un’amministrazione qualunque scriverei una frase davanti alla mia porta: ricordate, l’interesse comune non è la somma degli interessi privati.