La vita in diretta (anche troppo)

Da qualche giorno in Svizzera, c’è un tale che ha dimenticato la web cam di casa accesa e soprattutto non ha messo nessuna password di protezione.

Furbi da esportazione

Cena in una splendida casa francese, al confine con la Svizzera. I camerieri e il cuoco reclutati per l’occasione chiedono di essere pagati in contanti, cioè in nero, in cambio di un  considerevole sconto. Lo stupore dei padroni di casa si dissolve non appena si ricorda loro che la ditta del catering è italiana.

 

Saper aspettare

In Svizzera consegnano i preservativi a domicilio. Insomma riescono a far coincidere i tempi biologici (quelli dell’erezione) con quelli burocratici (la posta celere). Si vede che sanno aspettare e che magari non soffrono di eiaculazione precoce.
E a tal proposito – del saper aspettare – vi giro una barzelletta che ho sentito ieri (io odio le barzellette, ma questa è carina e soprattutto breve).

Una cicogna vola reggendo un fagotto con dentro un novantenne.
Il vecchietto la guarda con compassione e le dice: “Ci siamo persi, eh”.

Grazie a Tex “Fabrizio” Willer.

Bere per dimenticare

Amabile conversazione a casa di amici, al confine tra Francia e Svizzera. Si parla di tasse.

In Italia uno che guadagna 15 mila euro all’anno paga il 23 per cento, cioè 3.450 euro.
In Svizzera non paga niente.
In Italia uno che guadagna  70 mila euro all’anno ha sul groppone un’aliquota del  41 per cento, cioè sborsa 23.370 euro.
In Svizzera (l’equivalente è di  102.768 franchi) paga 11.844 euro (cioè 17.388 franchi) se è single, che diventano  6.251 euro (9.177 franchi) se è sposato e senza figli.

Ancora  vino, per favore.

Non qui, ma adesso

amnesty

La campagna di Amnesty International in Svizzera.

Grazie a Silvia Amelotti.

Potenza del web

Dopo il medico della mutua, arriverà l’hacker della mutua?

Apostoli, colazione e cena

Thoiry, sul sottile confine tra Francia e Svizzera. Colazione felicemente pigra a casa di amici. Dopo il primo caffè, Mara (palermitana d’esportazione, come suo marito) fa: vediamo che si dice a Palermo.
Accendo il computer e scarico la mia copia di E Polis. Scorrono le pagine in pdf.
Un po’ di yogurt, grazie.
Ecco la cronaca della città.
Spremuta di arance?
Naturalmente!
Cammarata nomina dodici saggi per risollevare la città.
Brioche?
Ancora, grazie.
E’ tutta gente di Palermo che sta al nord, che occupa posti di successo.
Mi passi il burro?
Secondo le propalazioni del sindaco, i dodici saggi si muoveranno su un terreno che va dal turismo alla mobilità, dalla cultura al porto. Tutto lo scibile amministrativo, insomma.
Un po’ d’acqua, per favore.
Ma loro lo sanno di essere stati nominati?
E che ne sappiamo.
Quanti hai detto che sono?
Dodici.
Come gli apostoli! Ma si sono già incontrati?
Mmmh, non credo.
Quindi c’è ancora tempo per l’ultima cena.
Oh, no! Ma che paragoni…
Hai ragione. Ancora caffè?