Mondello

mondelloStorie minime
di Roberto Puglisi

Il mare di Mondello lascia sulla spiaggia una scia di conchiglie che sembra neve. Sono bianche e intatte. Ne abbiamo raccolte due e ce le siamo scambiate come una promessa, in un vincolo di sguardi. E’ il nostro “per sempre” marino. Poi abbiamo camminato, fino a inzaccherarci il cuore di sabbia. E più si inzaccherava, più diventava lieve a dispetto di tutte le regole che gli uomini hanno inventato per definire peso e leggerezza.
Dalla sabbia di Mondello, ti viene voglia di spiccare il volo. Le ali dei piccioni  sembrano braccia distese di cigni, lassù. Sono gli scherzi del tramonto. Abbiamo visto uomini di sabbia e donne di alga entrare in una libreria. Ho comprato il libro di un poeta. Si chiama Umberto Fiori e cantava per gli Stormy Six. Ha scritto: “A volte invece, quando rivedo tutto stare in te come deve,  quando ripenso la tua pace e guardo questa conca di acqua e sale macerarsi alla  luce di un sole nero io mi dispero, mi sporgo sopra ogni muro per ritrovarti”.
Ma io so già come evitare futuri smarrimenti. So già come ritrovarti. Ho una  conchiglia bianca nella tasca sinistra della giacca. Dalla parte delle ali.