Manganelli e poverelli

Non mi piace questa colpevolizzazione della ricchezza che in Italia tende a confondere il ricco con il disonesto e l’ho scritto. Tuttavia sono rimasto di sasso quando ho appreso che il capo della Polizia Antonio Manganelli guadagna 621.253,75 euro all’anno. Cioè più di 1.700 euro al giorno.
Ora, se in questo paese i poliziotti guadagnassero cifre calibrate sui rischi che il loro mestiere impone, nulla ci sarebbe da dire (anche se somme di questo genere per funzionari pubblici suonano un po’ stonate coi tempi che corrono). Però se un agente prende poco più di 1.300 euro al mese, cioè guadagna in trenta giorni molto meno di quanto il suo capo percepisce in 24 ore, allora qualcosa non va.
Anche qui di certo dobbiamo stare attenti a non confondere il ricco col disonesto, ma contemporaneamente dobbiamo sforzarci di evitare di identificare il povero col fesso.

Soldi sudati

di Daniela Groppuso

Un euro ad articolo

Leggete qui. E’ imbarazzante autocitarsi, e ancora più imbarazzante accorgersi di essere stati ottimisti quando si è rasentato il catastrofismo.

A volte risorgono

L’euoparlamentare Mastella si lamenta per lo stipendio da fame, anziché stupirsi per la sua sussistenza in vita politica.

Grazie a Giacomo Cacciatore.

Bene o male

di Abbattiamo i termosifoni

Marcello Dell’Utri, nonostante una condanna per mafia in primo grado, è un senatore della Repubblica. Fin qui, purtroppo, niente di nuovo. Apprendo oggi che è nella top five dei parlamentari più assenteisti, con uno smagliante terzo posto.
Resta da chiedersi se sia un bene o un male. E’ meglio che si assenti e rubi lo stipendio o che frequenti e faccia di peggio?