Vai Masi, vai…

Il fatto che  Masi vada a combinare guai lontano dalla Rai è una notizia che dovrebbe riempire di gioia innanzitutto gli elettori di centrodestra. Perché i danni peggiori l’ormai ex direttore generale della radiotelevisione pubblica (pubblica?) li ha causati al sistema nervoso dei simpatizzanti del suo stesso schieramento, quel Pdl che Masi ha ciecamente e ridicolmente servito. Non c’è nulla di più scocciante che vedere affidate le proprie legittime istanze agli sconsiderati: mi metto nei panni di un estimatore del Pdl.
Masi si è impegnato, con ammirevole imperizia, a perorare cause importanti, come quella del contraddittorio in tv, con metodi da Corrida (non la manifestazione spagnola, ma il programma televisivo italiano). Un dilettante allo sbaraglio con stipendio a sei zeri.
Quando ha balbettato in diretta con Santoro, conduttore sgradito alla coalizione di cui Masi è umiliato (e umiliante) alfiere, gli ha regalato il trionfo dell’Auditel. Qualcuno avrebbe potuto pensare che tutto era architettato per portare acqua al mulino della Rai e avrebbe peccato di ottimismo perché un’altra telefonata,  stavolta fantozzianamente bavosa, a un’altra trasmissione – L’isola dei famosi di Simona Ventura – ha invece segnato un declino di ascolti.
Insomma Masi scimmiotta il suo idolo, il Gran Telefonista per eccellenza, senza riuscire a ottenere lo stesso profitto. Promette scintille ai poveri elettori di centrodestra e produce solo flatulenze mediatiche. Che fanno ridere sì, ma alla fine che sollievo quando si cambia aria…

Il flop dell’Isola di Masi

Dando un’occhiata agli indici di ascolto delle principali trasmissioni televisive, il direttore generale della Rai avrebbe tutti gli strumenti per mettere a punto normalissime strategie aziendali. Probabilmente però Mauro Masi se ne infischia di quello che vogliono i telespettatori, perché altrimenti non ci sarebbe motivo di dar tanto credito a Simona Ventura (addirittura chiamandola e lodandola in diretta).
E allora guardiamoli noi, al posto suo, questi indici di ascolto.
L’Isola dei famosi del 2 marzo ha fatto 3.373.000 spettatori, col 12.76% di share.
Il giorno dopo, giovedì 3 marzo, Annozero ha totalizzato 5.677.000 spettatori,  21.23% di share, mentre Ballarò il primo marzo aveva fatto 4.890.000 spettatori, col 17.77% di share.
Per quanto riguarda la fiction, Come un Delfino con Raoul Bova su Canale 5, il  2 marzo ha fatto 7.345.000 spettatori, cioè il  27.09% di share.
Atelier Fontana – Le sorelle della moda, su Raiuno il 28 febbraio scorso è stato visto da 8.894.000 spettatori (29.92% di share).
Ciò significa che il programma preferito di Masi, l’Isola dei famosi, pur costando molto rende poco. In un’azienda senza padrini e mammasantissima verrebbe sospeso immediatamente. Con quel che ne consegue.

Grazie alla Contessa.

Le regole di Masi

Il direttore generale della Rai Mauro Masi ieri ha telefonato in diretta a Simona Ventura per dire che non si dissocia dall’Isola dei famosi, perché a differenza di Annozero rispetta le regole aziendali.
Ieri l’Isola dei famosi ha avuto 3.101.000 spettatori, col 12,36% di share.
La puntata “incriminata” di Annozero invece ha avuto 7.087.000 spettatori, col 25,72% di share.
Nelle regole aziendali di Masi evidentemente non c’è il buon profitto e il culto del risultato.

Grazie alla Contessa.