Sciascia chi?

“Certo che ho letto Sciascia. E’ un  libro dalla copertina rossa. Vero prof?”
Prof passa in rassegna tutte le copertine di sua conoscenza dedicate al maestro. Forse qualcosa di rosso c’è. Forse qualcosa di Adelphi della Piccola biblioteca.
Ma Prof. vuole andare sul sicuro e all’esaminanda chiede se ricorda il titolo della lettura. Niente da fare.

Rosa Maria Di Natale fa un esperimento coi suoi studenti universitari.

Cazzate


Mario Centorrino, meglio conosciuto come l’economista Mario Centorrino (una frase ricorrente sui giornali come l’asfalto reso viscido dalla pioggia, dai rubinetti non esce il prezioso liquido, poteva essere una tragedia, le isole isolate e la scure della Corte dei conti) ha scelto il modo migliore per tornare sui giornali nella sua veste di neo assessore alla Formazione del governo lombardiano-siciliano. Il modo migliore per i tempi che corrono, cioè il peggiore per chi questi tempi vorrebbe azzopparli.
La sua ricerca dell’ottimismo, cioè quella messa in atto da un economista di sinistra collaboratore di giornali di sinistra (noi lettori di sinistra abbiamo divorato i suoi articoli con la stessa felicità con la quale si recita un rosario), ha prodotto un primo importante risultato: Sciascia, Camilleri e Tomasi di Lampedusa non vanno letti. Che è come dire, il pensiero lieve parte dalla filosofia Weight Watchers.
Una provocazione, dicono alcuni per giustificarlo. No, le provocazioni sono quelle che fanno pensare, anche con modi urticanti.
Poi ci sono gli errori, e quelli, se ammessi, diventano occasione di crescita.
Qui, come si capisce, non si tratta né di provocazione né di errori.
E la vicenda è talmente chiara che è inutile perdersi in giri di parole. Quelle di Centorrino sono semplici, pure, tristi cazzate. Diciamoglielo chiaramente.