Il tetto che scotta

movimento 5 stelle sul tetto di monetcitorio

Al netto delle simpatie politiche, delle tare ideologiche, dei risentimenti personali, c’è da chiedersi: ma è mai possibile che un Paese in sbattimento per scoprire come salvare dalla legge – e contro la legge – un vecchio pregiudicato, proprietario di un partito che a sua volta è proprietario di una decina di milioni di voti, abbia la faccia di chiedere il conto a quattro parlamentari incensurati che pacificamente, e per mero interesse della collettività, hanno occupato il tetto di Montecitorio?
Si può essere più Online gokken een Nederlands live casino wordt steeds populairder, met de huidige internet technologie is het mogelijk om met dealers uit een echt casino uw favoriete casinospellen te spelen . o meno d’accordo con la politica del Movimento 5 Stelle, ma sprecare tempo istituzionale per andare a cercare il pelo nell’uovo in una manifestazione che ha comunque qualcosa a che fare con la democrazia, è spaventosamente scandaloso rispetto all’esercizio di incostituzionalità in cui i nostri parlamentari si stanno esibendo per strappare dalle maglie dei codici, delle norme basilari della Repubblica, un personaggio losco e pericoloso come Silvio Berlusconi.
Insomma, il danno economico di un manipolo di parlamentari che si asserraglia sul tetto di un palazzo del governo può mai essere ipotizzato, in una Nazione asserragliata sul tetto della civiltà per evitare che i delinquenti prendano, o mantengano, il potere?

Fiat tax, et tax fuit

Un’azienda italiana che produce auto col sussidio dello Stato, che è sopravvissuta al ciclone di Tangentopoli e a certe scelte interne fallimentari, si sveglia un giorno nuda e pura e decide di far valere i propri diritti di azienda nazionale, orgogliosa e cazzuta, quindi chiede venti milioni di euro ad Annozero per aver parlato non troppo bene di una sua autovettura e giura che quei soldi, che saranno devoluti in beneficenza, sono dovuti perché è stata lesa l’immagine e l’onorabilità dei suoi dipendenti (che non sono nemmeno italiani, ma dell’est europeo), quindi il nuovo piano della Fiat consiste nel farsi finanziare campagne di investimenti all’estero dalla televisione di Stato italiana, facendo finta di essere vittima di chi è in realtà la vera vittima, praticamente una sindrome di Stoccolma alla rovescia.