Prevenire è meglio che perdere tempo

Quadro di Carlo FerreriC’è una cosa molto importante che voglio dirvi. Riguarda le donne che vivono a Palermo e provincia ed è una buona notizia. La Lega italiana per la lotta ai tumori lancia, a partire dal 29 settembre prossimo, una iniziativa contro l’HPV. In pratica si può fare un nuovo tipo di esame per prevenire il Papilloma Virus a costo zero. Proprio così. Questa nuova metodica è già applicata da alcune strutture ospedaliere siciliane, ma a pagamento. A Palermo circa 800 donne, grazie a un progetto finanziato dalla Lilt, potranno fare l’esame gratuitamente: tenete conto che parliamo di un test che normalmente costa almeno 60 euro. L’iniziativa verrà presentata a Palermo il 18 settembre alle 15.30 a Villa Magnisi, in via Rosario da Partanna 22, però io che ho le mani in pasta (mio padre è oncologo, mia madre e mia zia sono da sempre in prima fila nella lotta al cancro, tenete conto che sono “guerriglieri” del volontariato) ve lo dico con un certo anticipo: se volete trovare posto, prenotatevi ora.
E dato che non pagate neanche un euro, cogliete l’occasione per diventare soci Lilt: con tutti i soldi che buttate, cosa volete che siano 10 euro per sostenere una seria associazione di volontariato?
Conto su di voi.

Stupri e logica

stuproC’è qualcosa che non mi quadra nel meccanismo logico del governo italiano, anche se l’aggettivo logico è un po’ forzato. Si è scoperto ultimamente che in Italia ci sono gli stupratori (ci sono anche gli assassini, i ladri, i pedofili, i comunisti… ma non è il loro turno) quindi ci vuole un bel decreto caldo caldo che risolva una volta per  tutte la questione.
Che problema c’è? Lo sforniamo subito, tipo pizza Catarì.
La gestione di un evento necessita delle vittime di quell’evento e soprattutto del coro mediatico. Senza, non c’è piacere.
Promuovere gli stupri a emergenza nazionale significa ammettere che la delinquenza più bassa e abietta (se mai ci fosse una classifica delle nefandezze più nefande) è stata finora immune e sottovalutata. Non è discorso di poco conto per un governo che ha fatto della sicurezza, con o senza ronde private legalizzate e auspicate, uno dei suoi ronzini di battaglia.
Basterebbe un discorso franco, del tipo: “Abbiamo tagliato i fondi per le forze dell’ordine e incitato i cittadini a sostituirsi a loro, a costo zero… era una minchiata, scusate”.
Invece serve un decreto per soddisfare la smania onanistica dell’atto di forza.
La parola prevenzione, in certi vocabolari, è stata coperta da una macchia di qualcosa che non oso immaginare.