E che devo andare a rubare?

Un estratto dall’articolo di oggi su La Repubblica.

E che devo andare a rubare? La frase ricorre come un riflesso condizionato, un automatismo linguistico, sulla bocca di chi non ha un lavoro e se ne inventa uno illegale; tipo il posteggiatore abusivo che ha scritto l’altro giorno a Repubblica. E non solo. A ogni sommossa violenta di precari, a ogni rivolta con cassonetti bruciati, non appena qualcuno osa prospettare un minimo di rispetto delle regole, appare questo spettro: e che ce ne dobbiamo andare a rubare? Come se la società, composta per la maggior parte da persone che non delinquono, dovesse essere loro grata per la scelta che li ha portati a compiere un reato minore del furto. Siamo davanti a un sistema fondato su un antico ricatto sociale che ha generato nel tempo un’affascinante illusione: la legalità ha mille sfumature, quindi la legge si può rispettare molto, poco, pochissimo, secondo le esigenze di giornata. Ecco che il furto s’impone come punto di discrimine, tipo la tacca rossa dell’indicatore di livello del carburante: se si finisce in riserva vi si può ricorrere, nell’attesa che la sorte o chissà chi elargisca un pieno.(…)
È l’atavica distorsione del concetto di libero arbitrio che consente al minacciante di far passare come universalmente accettabile una scelta che è invece universalmente stupida e/o sbagliata. Memorandum: farsi giustizia con un’ingiustizia è una scorciatoia per la tragedia.

Posteggiatori abusivi

A Palermo, in agosto, ci sono state due operazioni della polizia contro i posteggiatori che estorcono denaro in cambio di una presunta protezione della vettura.
Spero che ci siano sempre più blitz di questo genere e sempre meno persone che obiettino che la polizia dovrebbe occuparsi d’altro, di roba più importante, eccetera.
La maggior parte di questi posteggiatori sono delinquenti, una minima parte sono persone in stato di necessità. La migliore maniera di agire, secondo me, è far capire ai primi che la legge si rispetta senza eccezioni, e insegnare ai secondi che unirsi ai delinquenti non è il miglior modo per sbarcare il lunario.