Maniaci di Maniaci

Per la Cnn Pino Maniaci è un giornalista di “vecchia scuola”, uno da cui imparare, un paladino della libera informazione in Italia e nel mondo. Tenuto conto che l’inchiesta su Maniaci è ancora in corso e che la presunzione di innocenza vale anche per i distratti, per quelli che blaterano sporco anche quando parlano di vittime della mafia e per i gradassi che invocano i poteri forti per coprire le proprie debolezze, è bene evitare di affondare il coltello nelle carni del direttore di Tele Jato. Infierire non è giusto.
È giusto invece uscire dal barile se qualcuno vuole affibbiarci la vocazione di pesci. Gli americani saranno pure forti, ma quando discettano di cose di casa nostra dovrebbero informarsi. Scrivere di qualcuno e qualcosa per come il tuo lettore si aspetta di leggere su quel qualcuno e quel qualcosa non è giornalismo, è strategia da supermarket. Con la differenza che almeno al supermarket se trovi merce avariata, ti risarciscono e chiedono scusa. Questi invece ci fanno un volantino promozionale.

Chi lo ha detto?

Pino Maniaci dice che la mafia ha deciso di ammazzarlo. Conosco i miei polli e so come hanno reagito alla notizia molti colleghi giornalisti. Facendosi una domanda cruciale: “Si vabbè e chi lo ha detto?”.
Io, che da tempo mi sono isolato dalla categoria, questa domanda non me la sono posta: credo a Maniaci e basta.
In certi casi l’arte di spaccare il capello è un ottimo modo per affettare la verità.

Maniaci in Ordine

Al di là di quel che effettivamente vale, un tesserino meritato per Pino Maniaci.

Grazie a Raffaella Catalano

Maniaci del cavillo

pino maniaciE’ una tessera che fa il giornalista? Esiste un patentino che dà la facoltà di raccontare quel che accade? Sicuramente no. Eppure il direttore antimafia di Telejato, Pino Maniaci, è stato mandato a processo per esercizio abusivo della professione. Personaggio controverso e indubbiamente coraggioso, Maniaci è stato più volte minacciato da Cosa Nostra, ma ha continuato a mandare in onda dalla sua piccola emittente televisiva servizi contro boss, malaffare e scempi vari. Opera che gli è valsa una tessera onoraria dell’Unione cronisti.
Ci sarà di certo qualche cavillo che giustifica l’azione giudiziaria, ma ci si dimentica troppo spesso che è con l’uso di argomenti sottili e capziosi che si demoliscono molte verità.
Non voglio difendere Maniaci, lui si difende benissimo da solo, vorrei solo che qualcuno (autorità giudiziaria, Ordine dei giornalisti, Assostampa, Gruppo Tnt o commissario Maigret) avviasse una verifica sull’attività di moltissimi altri giornalisti siciliani. Tripli, quadrupli incarichi moralmente riprovevoli, cecità colpevoli, connivenze, strangolamenti dei fatti, genuflessioni imbarazzanti: tutto ciò con regolare tessera.