Il perimetro della crisi

La vignetta è di Gianni Allegra
La vignetta è di Gianni Allegra

Reduce da una missione lavorativa al Nord, mi corre l’obbligo di aggiornarvi sulle due parole, una figlia dell’altra, che ho sentito con maggior frequenza: riperimetrazione e perimetro. E dire che non ho frequentato esperti di geometria né scienziati (a meno che il mangiare bene non sia considerato una scienza).
Il perimetro di cui ormai  so tutto è quello aziendale, e la riperimetrazione altro non è che un’arma dei consigli di amministrazione contro quel nemico invisibile e velenoso che è la crisi, anzi La Crisi.
Per metafora, se la casa è troppo grande e dispendiosa si alzano nuovi muri e quel che resta fuori si parcellizza e si vende (o si affitta). Il problema è che insieme alle nuove stanze, frutto dell’espediente architettonico, si cedono anche gli occupanti.
La storia ci insegna che alle crisi ci si avvicina con passi lenti e occhi bendati. Solo alla fine ci si rende conto che non era il gioco della “mosca cieca”, ma una brutta realtà. Oggi i nostri perimetri si accorciano da un giorno all’altro. Saggezza imporrebbe che si imparasse per tempo a stare più stretti e scomodi (ma dentro il perimetro). Invece ci si ostina a progettare, per vizio e ideologia, nuove verande abusive sperando in un’inutile sanatoria.