Un Angelino caduto dal cielo

Angelino Alfano, neo segretario del Pdl, s’impegna a fare del suo partito “un partito degli onesti”. Il che implicitamente significa che qualcosa da quelle parti ci deve pur essere di storto se i magistrati pizzicano ogni tanto qualche ladruncolo o qualche mafiosetto con cariche più o meno importanti nel partito. Il richiamo, in sede di dichiarazioni programmatiche, all’onestà come elemento innovativo fa il paio con la famosa costruzione del partito dell’amore che il principale di Angelino, don Silvio, abbozzò qualche anno fa, facendo ridere mezzo mondo.
I valori – certi valori universali –  non si distribuiscono come volantini, non si sventolano come bandiere. Si assorbono, si professano. Anche perché una volta costruito il partito dell’amore, dell’onestà, della sincerità, della devozione alla beata vergine, bisognerà prendersi la responsabilità di inquadrare in modo inoppugnabile il nemico politico e biblico: chessò, un partito dell’odio, della deliquenza, della bugia,  dell’ateismo e dell’alito cattivo…
Al primo che organizza un referendum sul ripristino del comune senso del ridicolo io prometto fedeltà eterna e appoggio incondizionato.

Lo sconto per i furbi

scudo-fiscale

L’ultima trovata di cui si discute è lo scudo fiscale: il condono per gli evasori pentiti.  Tutti lì, i riccastri-furbastri, a farsi i conti di quanto risparmierebbero facendo rientrare in Italia i patrimoni occultati all’estero e sfuggiti alle indagini della polizia tributaria.
Personalmente trovo odiosa questa forma di condono, ancor più delle altre. Perché mette nero su bianco l’abietta discriminazione tra furbi e onesti e – questo è il guaio – dà un vantaggio ai primi che, a questo punto, attendono speranzosi un decreto legge che li autorizzi a esibire il gesto dell’ombrello a ogni posto di blocco, frontiera, confine, dogana, stazione di controllo, persino casello autostradale.
Il vantaggio della disonestà, in un Paese come l’Italia, sta nel fatto che alla lunga il crimine se proprio non rende, almeno procura uno sconto.  Lo stupido che paga le tasse, tutte, e che vorrebbe strozzare il commercialista onesto (o fesso) che gli ha compilato una lista dalla quale non può sfuggire, ha un’unica via d’uscita per scampare alla depressione: comprare un salvadanaio di terracotta e riempirlo a poco a poco di monete. Dopo averlo sistemato sullo scaffale del caveau di una banca svizzera.