De Girolamo, tutto come da copione

Nunzia De Girolamo

C’è nell’autodifesa della De Girolamo tutto l’archivio del perfetto politicante berlusconiano, dove per berlusconiano si intende uno stile di vita, un’impronta di carriera.
Innanzitutto il richiamo al complotto. Mai che ci scappi un inciampo reale, un errore da ammettere, uno strafalcione di cui fare ammenda. No, se il pb (politicante berlusconiano) viene beccato con le mani nella marmellata la colpa è sempre di chi ha piazzato lì il barattolo e non di chi ci ha infilato abusivamente le dita. Poi la sviolinata sui valori familiari. Tutti teniamo famiglia, ma quella del pb è sempre più esigente, più illustre, più intonsa. In caso di sventura, si materializza puntualmente, nell’orazione pubblica del pb, un figlio a cui tramandare un valore tipo l’onestà, che usualmente fa a cazzotti con la condotta nota del soggetto in questione. Puntuale inoltre arriva il pippone sulla privacy, un diritto che solo in Italia viene brandito come un’arma impropria. Se a casa tua dici schifezze del mondo, non gliene frega niente a nessuno, ma se dici schifezze di un mondo che vuoi condizionare grazie alla tua carica elettiva allora il discorso cambia e il tuo diritto alla riservatezza si infrange sul mio diritto a chiederti conto e ragione di tutto ciò che trami.
Infine il vittimismo. Lesa la mia dignità, messa alla gogna… Tutte frasi irritanti per noi comuni mortali, non pb, che non manovriamo appalti, che non guidiamo transumanze di voti, che sbarchiamo il lunario faticosamente. La dignità si protegge anche tra le mura di casa. La gogna è di conseguenza.

Biglietti

Oggi, all’esordio del nuovo governo, l’attenzione dei cronisti è stata attratta da un bigliettino. Quello inviato da Enrico Letta al premier Mario Monti: “Mario, quando vuoi dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall’esterno. Sia ufficialmente (Bersani mi chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono!”.

Non vi sfuggirà una singolare coincidenza, dal momento che, tre anni fa, all’esordio del precedente governo ci fu pure un biglietto di mezzo. Quello inviato dall’allora premier Berlusconi alla deputata Gabriella Giammanco e alla collega Nunzia De Girolamo: “Gabri, Nunzia, state molto bene insieme! Grazie per restare qui, ma non è necessario. Se avete qualche invito galante per colazione, vi autorizzo ad andarvene! Molti baci. Il Vostro Presidente”.

La risposta delle due parlamentari segnò involontariamente l’inizio di un’epoca: “Caro Presidente, gli inviti galanti li accettiamo solo da lei”.
Scherzavano col fuoco.

Quelli di Cult, pericolosi eversivi

Mi girano questo lancio dell’agenzia Ansa, che pubblico integralmente (leggetelo tutto).

BERLUSCONI: DEPUTATA PDL CHIEDE DANNI A MENSILE,NESSUN FLIRT
(ANSA) – PALERMO, 25 SET – Un atto di diffida e costituzione  in mora è stato notificato dalla deputata del Pdl Gabriella  Giammanco, 32 anni, al mensile Cult di Palermo perché in alcuni servizi giornalistici ha descritto l’attività politica della parlamentare e la sua amicizia con il presidente del Consiglio  Silvio Berlusconi.
Giammanco è di Bagheria (Palermo) ed è stata eletta per la  prima volta nell’aprile scorso dopo essere stata candidata nella circoscrizione Sicilia 1. Il mensile Cult le aveva dedicato nel numero di agosto-settembre un servizio in cui sosteneva che “la deputata bagherese Gabriella Giammanco, protetta dal premier Berlusconi, tanto da essere candidata alla Camera, nei giorni scorsi, ha platealmente votato contro il governo, seguendo la scia della protesta sudista capitanata da Gianfranco Micciché”.
Per la deputata, secondo quanto si legge nell’atto di diffida e costituzione in mora, l’articolo contiene affermazioni diffamatorie “oltre che non fondate”. E per questo si chiede di risarcire la Giammanco per il danno subito con una somma di 50mila euro. Per il legale della parlamentare, nell’articolo “viene attribuita una inesistente relazione sentimentale con il presidente del Consiglio con il quale, a dire dell’autore, avrebbe scambiato ‘bigliettini amorosi’ “. In effetti il 13 maggio 2008 in un bigliettino che circolava tra i banchi di Montecitorio, su carta intestata della Camera dei deputati era scritto: “Tanti baci a tutte e due”, con tanto di punti esclamativi e la firma “il ‘Vostro’ presidente”. Il presidente è Silvio Berlusconi che, dopo il discorso con il quale aveva chiesto la fiducia del Parlamento, si era concesso uno scambio
di messaggi affettuosi con due neo deputate del Pdl, Nunzia De Girolamo e Gabriella Giammanco.
Giammanco è giornalista ed è stata per un periodo nella redazione del Tg4. Lo zio della parlamentare era il boss mafioso Michelangelo Alfano, condannato definitivamente per mafia e morto suicida nel 2005.(ANSA).