Questioni tecniche (e criminali)

Questioni tecniche, me le ha riconsegnate

Così il senatore del Pdl Nitto Palma ha giustificato il fatto che il deputato inopinatamente a piede libero Nicola Cosentino, arrabbiato per il no del Pdl alla sua candidatura, si è preso le liste della Campania e se l’è portate via.
Questioni tecniche.
Nel fumoso mondo del politichese, ieri si è registrato un record di falsità. Rivestire di velluto un mucchio di fango e spacciarlo per una palla da bowling ultra-silenziosa è un’operazione tecnicamente plausibile, basta crederci.
Nel partito in cui il possibile è indecente e l’impossibile è inesorabilmente possibile, ci mancava solo il ricatto a viso aperto e lo scippo della borsa.
E’ sbagliato ipotizzare, dentro e intorno al Pdl, chissà quali patti scellerati, deviazioni morali, alti livelli di criminalità organizzata.  E’ solo delinquenza comune.

Lui che non si era più visto

Per un paio di mesi non si è visto, o si è visto poco. Stava dietro le quinte, lui che se ha bisogno di un palcoscenico si compra tutto il teatro. Al massimo una comparsata tra gli scranni del Parlamento a riscuotere il bacio di una tettona o l’abbraccio di un collega inquisito.
Noi poveri illusi cantavamo la nostra gioia per la sua fine, consolando i maestri della satira orfani di una immensa fonte di ispirazione. Ci sentivamo talmente liberi da non renderci conto che lui non era finito, stava solo riprendendo le forze.
Poi è bastato un piccolo colpo di coda, ieri, per rimettere ordine nel caos ordinato della moderna politica.

Quell’amico di camorristi non va arrestato perché io dico così.
La Lega non può fare quello che vuole finché qui comando io.

Il vecchio incubo che si fa attualità.
Ci saranno milioni di persone che giudicheranno normale la presenza, anzi la sussistenza di uno come Silvio Berlusconi nel tessuto politico italiano, dopo tutti i guai che quest’uomo ha causato a questo Paese.
Il succo di queste righe è che io non la penso come loro.
Per me il peso di uno come Berlusconi sul destino di questa nazione è fatale. Ed è bene fissarle certe distanze.