L’Amia non m’Amia

di Raffaella Catalano

Devo di disfarmi di uno scaldabagno a gas pressoché nuovo che ho tentato di vendere a prezzo stracciato, ma che ormai giace da un anno sul mio già angusto balcone. Peccato buttarlo, ma sono stanca dell’ingombro. Stamattina chiamo il numero verde dell’Amia per il recupero a domicilio dei rifiuti ingombranti. Risponde la classica segreteria, avvisando che gli operatori sono “momentaneamente occupati” e pregando di “richiamare più tardi”. A parte la sgradevolezza dell’accento e del tono della donna che ha registrato l’avviso (ma questo è un peccato veniale), l’Amia (o call center che sia) non offre la possibilità di conoscere i minuti d’attesa previsti, né quindi di aspettare che un operatore si liberi, coltivando la speranza di risolvere il problema. Si può solo richiamare, richiamare, richiamare. Cosa che ho fatto dalle dieci e mezza in poi, a ripetizione. Esito: ho ascoltato infinite volte il messaggio di cui sopra, e anche il segnale di occupato e quello della linea che cadeva dopo due squilli. A rotazione. Ma nessuna risposta. Un servizio fallimentare, giusto per mantenere alto il buon nome dell’Amia che nella top ten dell’inefficienza è al primo posto su tutti i fronti. Stanca e disperata, ho provato a mandare un fax, alternativa indicata nel sito dell’azienda. Assicurano, così c’è scritto, di richiamare entro 48 ore per fissare la data del ritiro. Il conto alla rovescia è iniziato. Nel frattempo, se qualcuno vuole lo scaldabagno, batta un colpo: lo regalo volentieri.

Loro a Dubai…

Manifestanti dell’Amia, oggi pomeriggio a Palermo. Per i non siculi traduco quel che c’è scritto nel cartello: loro a Dubai, noi ci dobbiamo arrangiare.
Ma in siciliano rende di più…

Grazie a Giuseppe Giglio.

Palermo by night

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Ieri notte in via Isidoro La lumia, nel cuore della Palermo elegante.

Risultati concreti

Dopo otto anni di governo della città, ricchi di risultati concreti e percepibili a chiunque guardi con serena obiettività alle cose, la critica condizione in cui si trova l’Amia e le gravi conseguenze che questo ha avuto sulla pulizia della città, mi hanno costretto a farmi carico da sindaco di una situazione (l’Amia, ndr) che non ho personalmente contribuito a determinare…

Frase testuale tratta da un articolo del sindaco di Palermo, Diego Cammarata, pubblicato sul Giornale di Sicilia di oggi, a pagina 2.

Grazie a Filippo D’Arpa.