Il fesso che si emancipa

Cerco di aprire un foglio di Word, ma un messaggio mi spiega che non ne ho diritto perché risulta che alla mia rete è collegato un altro computer che usufruisce della stessa licenza.
E’ vero.
Solo che io quella licenza l’ho regolarmente pagata e ai signori di Microsoft non basta. Secondo loro, un professionista ordinario, non un nababbo, dovrebbe comprare tot licenze quanti sono i membri della sua famiglia collegati a un computer. Una spesa non indifferente, e non per me che ho un nucleo familiare di due persone (pochi ma buoni, eh).
Questo atteggiamento vessatorio nei confronti di chi è in regola (sappiamo tutti che non ci vuole molto a craccare un software) sortisce l’effetto opposto a quello sperato. Loro pensano, poveri illusi, che io spenda altre centinaia di euro per usare , a casa mia, un programma che ho già acquistato una volta…
E’ una vecchia regola: prendi un fesso e fai in modo che resti fesso per tutta la vita.
Solo che io sono un fesso che ha deciso di emanciparsi.

Giro di prova

Google-Vs-Bing

A quasi due mesi dal lancio di Bing, il motore di ricerca che sembra sancire le nozze tra Microsoft e Yahoo, resta aperto il dibattito sulla sua maggiore o minore efficacia rispetto al superconcorrente Google. Io qualche esperimento l’ho fatto. Ora divertitevi un po’ voi.