Tele Austerity

Santoro attacca Vespa che a sua volta attacca Santoro e attacca Gramellini e Fazio che lo avevano attaccato. Tutto in diretta. Così la telerissa, il genere più in voga e redditizio, si adegua alla fase di austerity. Non c’è più bisogno di ospiti e scenografie. Basta una camera fissa sul volto del conduttore e uno di passaggio che prema il tasto on.

Partito dell’odio, ex ante

Volevo scrivere un post sulla libertà d’espressione, sull’articolo 21 della Costituzione, sulla censura, sulla democrazia minacciata, sulla mania di grandezza degli uomini che grandi non saranno mai, sulla freschezza della cultura, sulla vetustà dei diktat, sui telefoni dei potenti, sui telecomandi dei comuni mortali, sull’importanza della storia, sulla vacuità delle promesse spacciate per futuro certo, sulla tv di Bernabei, sul canone, sulle canaglie, sui cani da guardia, su chi dice e ripete “ex ante”, sulla noia del partito d’opposizione, sull’aridità desertica delle idee imposte dall’alto, sulla banda larga, sulla Banda Bassotti, sulla bandana, su Bondi, sulla codardia degli intellettuali, sulla narcolessia di Napolitano, sulla differenza tra una prostituta e un giornalista, sull’improvvisa utilità dell’Assostampa, su Danilo Dolci, sul modello Cina per internet e non solo, su chi critica e non si sbraccia, su chi si sbraccia e non può criticare, sulla Rai, su Raiperunanotte…
Però poi ho letto questa frase di Antonio Gramsci e ho capito qual è il vero “partito dell’odio” al quale bisogna iscriversi.

Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

Grazie a Mara Marino.

La rivincita del web

Raiperunanotte

Domani alle 21 su questo blog sarà possibile seguire la diretta da Bologna di Raiperunanotte di Michele Santoro.

Grazie a Giacomo Cacciatore.

A garanzia della democrazia

A garanzia della democrazia si sospendono tutti i talk show cioè le trasmissioni in cui si parla dei pericoli che corre la democrazia quando un giorno arriva qualcuno che decide che a garanzia della democrazia è giusto sospendere le trasmissioni in cui si parla dei pericoli che corre la democrazia.

A proposito di Annozero

L'illustrazione è di Gianni Allegra
L'illustrazione è di Gianni Allegra

Brevi considerazioni su Annozero di ieri sera.
La vicenda della escortopoli di Palazzo Grazioli non è paradossalmente una storia di puttane, ma di uomini, di potere maschio e brutale. Che poi si debbano esaminare i problemi di un Paese attraverso la lente di ingrandimento delle prostitute è un segno dei tempi: una volta per le strategie elettorali si valutava lo zoccolo duro, oggi si vaglia il corispondente femminile.
Patrizia D’Addario ha un’aria – magari involontaria – da diva che non mi piace, pur essendole grato per aver cercato di mettere in difficoltà il tiranno Silvio. E in tv è la peggiore nemica di se stessa: non ha risposto alle domande cruciali (“Perché si è portata un registratore?”,”Come campa adesso?”), ha simulato un aplomb da opinion leader per poi dirsi orgogliosa di aver fatto la escort, ha parlato del suo progetto immobiliare come se fosse il ponte sullo Stretto. Insomma se continueranno a farle fare queste passerelle, in Italia e all’estero, Berlusconi rischia di prendere sempre più voti.
La puntata mi è piaciuta. Santoro è stato moderato e persino spiritoso.
Il momento più esilarante è stato quando una reduce di un redivivo collettivo femminista ha detto che il vero problema è “il rapporto degli uomini italiani con il corpo delle donne”, dimenticandosi del secolare dilemma sul sesso degli angeli.
Quello più istruttivo è stato quando il sindaco di Bari Michele Emiliano ha sommessamente suggerito che i guai di questo paese derivano dall’incapacità di un premier che si fa prendere in giro da un maneggione, spacciatore di femmine a pagamento, e dall’assenza di una cintura di sicurezza attorno al premier stesso che rende ancora più allarmante la sua solitudine personale e istituzionale.
I momenti più tristi sono stati quelli in cui parlava Barbara Montereale: una ragazza ascesa all’onore delle feste dell’imperatore senza neanche un merito involontario. Che sia bellezza, arguzia, abilità, professionalità.

Palchi e soppalchi

Patrizia D'Addario Manifesto elettorale

Il centrodestra è indignato per l’annunciata presenza di Patrizia D’Addario stasera ad Annozero. La tesi è che non si può concedere a personaggi simili un palcoscenico così importante. Sono d’accordo.
A patto che si consideri palcoscenico importante anche una candidatura politica.

Alta marea

il giornale

Il Giornale usa le solite argomentazioni sottili. Solo che stavolta il fine pensatore Renato Farina si è distratto: nel manicomio, ieri, c’era anche il loro leader, il mahatma Feltri, che ha fatto bene il suo mestiere di cecchino in giacca e cravatta.  Farina non ha fatto in tempo ad accorgersene prima di essere sommerso dall’alta marea di fango.

Fino a qualche tempo fa

L'illustrazione è di Gianni Allegra
L'illustrazione è di Gianni Allegra

L’attimino fuggente

di Giacomo Cacciatore

Fino a qualche tempo fa  non nutrivo un’eccessiva simpatia per Michele Santoro. Lo trovavo  istrionicamente fazioso.
Fino a qualche tempo fa non nutrivo un’entusiasmante simpatia per il quotidiano “la Repubblica”. Pur avendo a lungo collaborato con l’edizione palermitana dello stesso giornale (o forse proprio per questo), lo trovavo snobisticamente fazioso.
Fino a qualche tempo fa giuravo a me stesso che non sarei mai stato fazioso. Mi sembrava un atteggiamento da ragazzino dei centri sociali (luogo che ho spesso frequentato), legato a slogan facili e digiuno di senso critico indipendente.
Fino a qualche tempo fa non avrei mai creduto che essere faziosi potesse diventare, nel nostro paese, qualcosa di più che una posa, ovvero un’esigenza, un’urgenza, una necessità.
Fino a qualche tempo fa, non avrei mai sognato, nemmeno nei miei incubi peggiori, di sentire la voce critica del mio paese ridotta a pochi solisti testardi (e, visti i tempi, coraggiosi o incoscienti). Tra questi un giornalista televisivo, un giornalista-saggista, un vignettista satirico e una sola, agguerrita testata di giornale.
Da qualche tempo sono fazioso, ricompro “la Repubblica” e non mi perdo una puntata di Annozero.

Guerriglia annunciata

annozero

Al posto di Michele Santoro, io avrei cercato un altro argomento per la puntata di Annozero di stasera. Proprio se le va a cercare.