Caro mandante ti scrivo

belpietro

Coraggio, rispondigli

Visto su Twitter grazie a @nonleggerlo

Silvio e l’ars Amanda

Maurizio Belpietro mette nero su bianco quel che ieri nemmeno Angelino Alfano aveva il coraggio di dire. E cioé che esiste un filo logico che unisce le sorti del premier con quelle della nota ragazzina americana. I giochi a sfondo sessuale, direte voi. No, il fatto di essere finiti davanti ai giudici. E allora perché non “Silvio come Rudy Guede”?

L’attentato che non c’era

C’è una storia che non è nuova, ma che è passata quasi completamente sotto silenzio: ne parlo solo oggi perché proprio ieri un caro amico e collega me l’ha riportata alla mente.
Nel dicembre scorso Maurizio Belpietro scrisse un editoriale su Libero in cui rivelava che un killer della criminalità pugliese era pronto a uccidere Gianfranco Fini. Pur tra diversi distinguo, Belpietro dichiarava di fidarsi della fonte che gli aveva fatto la soffiata e aggiungeva che nel piano criminale era previsto che l’omicidio fosse attribuito in qualche modo ai berluscones. La notizia ebbe l’eco che meritava anche sugli altri giornali.
Un mese fa si è scoperto che tutta la vicenda era una bufala. La misteriosa fonte di Belpietro era un imprenditore di simpatie pidielline che aveva architettato il tutto per dimostrare la fallacità dei controlli sulle notizie e anche per strigliare quelli di Libero per il trattamento riservato al presidente della Camera.
In pochi ne hanno parlato. Sui giornali la notizia è stata relegata alle pagine interne e in tv non ne ho registrato traccia. Belpietro è ancora al suo posto, nessuno gli ha chiesto conto e ragione del suo errore (si spera in un sussulto d’orgoglio dell’ordine dei giornalisti). L’imprenditore ha raccontato candidamente il suo piano ai magistrati e rischia l’incriminazione per procurato allarme (insieme al giornalista).
Siamo un Paese in cui il primo che si sveglia con un’idea balzana, chiama il direttore di un quotidiano a tiratura nazionale e, senza passare attraverso nessun filtro, ottiene lo spazio che l’ideologia nella quale sguazza il giornale in questione gli assegna in modo acritico.
Ho un’agenda telefonica ben aggiornata, da domani comincio a fare qualche esperimento. Si accettano consigli.

Incongruenze

Due uomini armati si affrontano sulle scale di un condominio. Il primo spara, ma la pistola si inceppa. Il secondo, che è un poliziotto, risponde e spara in aria, una, due, tre volte.
Occhio: siamo in un ambiente piccolo e scomodo.
Ciò che desta sospetto, a un qualunque lettore di polizieschi, è la reazione del secondo. Uno va per spararti addosso e tu miri in alto?
Ciliegina sulla torta dei dubbi. L’aggressore fugge via nonostante fuori ci sia un altro poliziotto.