Bere per dimenticare

Amabile conversazione a casa di amici, al confine tra Francia e Svizzera. Si parla di tasse.

In Italia uno che guadagna 15 mila euro all’anno paga il 23 per cento, cioè 3.450 euro.
In Svizzera non paga niente.
In Italia uno che guadagna  70 mila euro all’anno ha sul groppone un’aliquota del  41 per cento, cioè sborsa 23.370 euro.
In Svizzera (l’equivalente è di  102.768 franchi) paga 11.844 euro (cioè 17.388 franchi) se è single, che diventano  6.251 euro (9.177 franchi) se è sposato e senza figli.

Ancora  vino, per favore.

Cammarata e il romanzo serbo

cammarata

Quattro giorni fa, con grande soddisfazione, il sindaco Cammarata aveva annunciato che l’Irpef non sarebbe aumentata. Ieri invece la giunta comunale ha approvato l’aumento della Tarsu.
Ora, a parte le sigle che sembrano prese da un romanzo serbo (“La giovane Tarsu trovò consolazione sulla spalla di Irpef…”), appare evidente lo stato di schizofrenia dell’amministrazione comunale palermitana. Anche perchè Irpef e Tarsu sono realmente collegate (quasi abbracciate, come i personaggi del romanzo serbo) per un’unica ragione: il disastro dell’Amia.
Se il sindaco di Palermo avesse il dono della parola pubblica, possibilmente non microfonata, provata, riprovata, montata, ripulita e depurata, tutto sarebbe più semplice. I cittadini chiederebbero lumi su quella che sembra una scemenza colossale e lui risponderebbe a tema (con una controscemenza colossale?). Purtroppo così non è. Cammarata evita ogni confronto pubblico e non concordato con sei mesi di anticipo (il tempo che gli occorre per imparare a memoria tre risposte di 15 parole ciascuna).
Ora che ci penso, anche Amia è un bel personaggio per il famoso romanzo.
(“Mentre Irpef era abbracciata a Tarsu, la padrona Amia entrò nella stanza e sbottò: ma come, le mie valige per Dubai non sono ancora pronte? Muovetevi o ve la faccio pagare cara!”)

Cercasi dignità

Stanotte il consiglio comunale di Palermo ha dato il meglio di sè deliberando una mezza rissa. Nel sonno della ragione non servono cervelli, bastano le mani.

Anche

Riassumendo: la giunta comunale di Palermo raddoppierà agilmente l’Irpef, grazie a un provvedimento ad hoc del governo nazionale, per cercare di mettere una toppa al bilancio dell’Amia.
Il sindaco, tale Cammarata Diego, ha parlato di “scelta obbligata per gestire l’emergenza rifiuti nel miglior modo possibile”.
Il “miglior modo possibile” sarebbe stato invece quello della chiarezza. E la chiarezza spesso non è complice della sintesi.
Quindi, per quel che immagino io,  Cammarata avrebbe dovuto dichiarare una cosa del tipo:

Cari concittadini, dal momento che il buco dell’Amia è causato anche da una precedente gestione dissennata, che coinvolge anche persone che purtroppo conosco bene, è necessario un aumento delle tasse, anche perché la procedura legale per ottenere un risarcimento dai precedenti dirigenti sarebbe troppo lunga. Mentre il disastro è vicino. E comunque, anche per non impantanarci in tediosi cavilli giuridici, anziché muovere una pubblica accusa nei confronti degli ex tenutari… pardon, dirigenti dell’Amia, ho preferito chiedere a voi, cari concittadini, quegli spiccioli che ci servono anche per mandare avanti la baracca della raccolta dell’immondizia.

Però il mio dilemma è: mancano la chiarezza e la sintesi o anche qualcos’altro?