Sallusti tiene famiglia

Per esempio: Alfano non può non sapere che Berlusconi non è uomo condizionabile, come dimostra la sua vita di politico e imprenditore che nei momenti decisivi, dopo aver ascoltato tutti fino alla nausea, ha sempre deciso di testa propria, a volte smentendo i pareri di consiglieri storici, figli e potenti di turno. Attribuire ai falchi un tale, inedito potere è ridicolo, un modo forse di esorcizzare il fallimento di una alleanza, quella con il Pd, in cui avevano creduto e nella quale volevano continuare a credere dalla comoda poltrona di ministri.

Oggi sul Giornale Alessandro Sallusti scrive un editoriale per difendere la sua compagna. Della serie: un conflitto di interessi sana un possibile conflitto familiare.

“Date gli indirizzi delle tre puttane”

il giornale

Sul sito del Giornale di Berlusconi sbocciano commenti sulla sentenza di condanna, anzi sui giudici che hanno emesso la sentenza. Eccone alcuni, non sono riuscito a leggerne altri perché non ho più lo stomaco per certe porcherie.

Giudici corrotti. In galera, viste anche le facce che si ritrovano

Una vergognosa e continua esuberanza dei Magistrati. Bene. Ora, che hanno raggiunto l’orgasmo politico di essere “prime donne”, BUTTIAMOLE VIA!

Queste tre str..aordinarie, mer..avigliose donnine hanno lavorato per ben 7 ore in camera di coniglio per emettere una vergognosa sentenza già scritta da tempo. Come avranno impiegato quelle ore? Spettegolando, suggerisce una mia conoscente, o programmando le rispettive vacanze che io auguro loro serene e riposanti!

complimenti a quelle tre donne che hanno scritto una delle pagine più brutte della storia. (…)queste tre e tutti quelli come loro meritano solo sputi.

Questa sentenza ha dell’incredibile. Come si può condannare un uomo che si prende cura di povere ragazze pagando loro casa e stipendiandole? Chissà quanti altri poveri cristi nelle stesse condizioni!!!

Una giustizia Bulgara amministrata da pm e giudici donne in evidente stato di “aviocarenza”…si consiglia l’effettuazione di alcuni trattamenti a base di Siffredyn ed una robusta completa rivisitazione della giustizia italiana.

Che foto! Altro che donne, c’era più femminilità nei fratelli Gibbs.

questo è un processo mafioso, giudici uguali a capi clan….

Non vorrei sembrare omofobo, ma secondo voi è corretto che il magistrato fosse una donna e che il collegio giudicante fosse composto da 3 donne?

La foto delle uniche 3 puttane è evidente. Date i loro indirizzi, le loro frequentazioni, fate in modo che possano sentire il calore di chi le vuole ringraziare!

Ma come sono belle, è proprio una bella troika.

La voce del (fratello del) padrone

Senza titolo

Anche oggi l’home page del giornale.it fa un buon lavoro per il fratello del padrone.

Giornalismo strisciante

Senza titoloStamattina l’home page del Giornale.it è un’infinita striscia di articoli contro Bersani. Più che la militanza sfacciata, ai colleghi del quotidiano berlusconiano dovrebbe essere contestata la mancanza di originalità.

 

Mi dispiace, non siamo tutti Sallusti

Il tam tam internettiano in difesa di Alessandro Sallusti ha toccato picchi di ipocrisia e superficialità da Guinnes dei primati. Ieri ho letto migliaia di messaggi deliranti sulla vicenda del direttore del Giornale che, lo dico apertamente, non merita di finire in carcere vivendo in un paese in cui in carcere non ci stanno più neanche i corruttori e gli assassini.
Su Twitter impazzava l’hashtag #siamotuttisallusti, e bastava scorrere i commenti per avere la prova dell’effetto deleterio delle catene di Sant’Antonio: quando si diffondono parole senza senso, la ragione vaga come una barca senza timone.
La panzana più grottesca (e purtroppo più frequente) ieri era basata sull’equivalenza tra il caso Sallusti e la libertà di stampa. Caso da manuale in cui si confonde il mestolo con la minestra: operazione che non solo è da stupidi, ma che fa anche male alla salute (provate a ingoiare un mestolo e vedrete quanto ve ne frega poi della minestra).
Il problema del direttore del Giornale è quello di aver violato la legge, legge che può piacere o meno ma questo è un altro discorso. La libertà di stampa non c’entra un tubo perché il giornalista non può mai avere garanzia di impunità per ciò che scrive, per di più sbagliando. La libertà di stampa insomma non è uno scudo contro l’irresponsabilità, ma una necessità dello stato democratico, cioé qualcosa di sideralmente distante dal privilegio di casta.
Sallusti non merita il carcere per la sopra citata questione di congruità (prima in cella ci vadano e ci restino i delinquenti, poi – ma proprio poi – si penserà ai diffamatori), ma evitiamo di fare le fiaccolate per uno che con la buona informazione, quella non asservita alle esigenze del padrone, quella che non insegue gli asini che volano, non c’entra niente.
Il caso Boffo non vi dice niente?

Raffinatezze

Le scarpe della Fallaci

Sul sito del Giornale c’è da due giorni questo titolo misterioso. Però si sono dimenticati di indicare il premio per chi risolve l’enigma.

 

Angel the cannibal

Il Giornale dà una nuova visione di Angelino Alfano, un po’ sanguinaria.

Orgoglio italico

E noi che lo giudicavamo una mezza calzetta.

Da il Giornale.it

Finti scoop e reale ignoranza

La storia è emblematica. “Striscia la notizia” s’inventa che Benigni è stato censurato a “Vieni via con me” e mette in onda un servizio in cui c’è la frase incriminata:

Io di Endemol sono il padrone,
è quella che produce questa trasmissione.
Son proprietario di ogni spazio,
gira e rigira è mio anche il programma di Fazio.

Ovviamente, dato che il programma è in diretta nessuno può credere che la notizia sia vera (come si fa a censurare una strofa mentre la si deve ancora pronunciare?). Invece qualche scemo più o meno colpevole, tra i giornalisti, c’è davvero. Indovinate chi?
Il Giornale ci casca in pieno (l’articolo, stranamente, non è più online). E, quando a scoppio ritardato si accorge di aver fatto una minchiata stratosferica, anziché chiedere scusa e prendere provvedimenti nei confronti dei giornalisti che hanno abboccato alla scemenza senza preoccuparsi di fare un briciolo di verifica, che fa?
Tenetevi forte.
Dice che la figura di merda l’ha fatta Antonio Ricci!

Grazie alla Contessa.