Pariglie, bottiglie, caviglie

Sono giorni complicati, in cui penso a tante di quelle cose che alla fine mi dimentico di quel che dovevo ricordarmi. Quindi scrivo qui alcuni appunti, in modo da non lasciarmi sfuggire troppe idee.

Berlusconi ha preso bastonate alla Camera perché a Tremonti più che un orologio dovrebbero regalare una sveglia.

La moglie di Emilio Fede ha ammesso che voleva chiedere il divorzio da quell’alzagonnelle di suo marito, ma poi ha fatto una scelta di responsabilità: ha pensato a forte un risarcimento economico.

Mia moglie, se non si manifestava un disturbo alla caviglia, ieri mattina avrebbe corso più a lungo di me. Per la prima volta.

Ho appreso che dal momento della mia nascita a oggi, se non esistessero le forbici, i barbieri e soprattutto la calvizie, i miei capelli sarebbero cresciuti di quasi cinque metri e mezzo.

I messaggi nella bottiglia si usano ancora. E non solo nelle canzoni.

A nanna senza cena

Su Wittgenstein trovo questo comunicato stampa, dalla linearità esilarante.

 

E, grazie a un piccolo sforzo di memoria, ho realizzato che nella comunicazione istituzionale – tra nugoli di addetti stampa, ghost writer, consulenti, portavoce, portantini, portaborse e portaborselli – c’era chi aveva fatto di meglio.

Economia reale e scene surreali

E’ chiaro a tutti che la manovra economica di questo governo disgraziato è disperata. La speculazione che sta colpendo l’Italia è direttamente collegata allo stato di incertezza che si respira nella sala macchine di Palazzo Chigi. Se Berlusconi e Tremonti si mandano a quel paese – dobbiamo farcene una ragione – qualcosa cambia nelle nostre tasche. Perché ne risentono i mercati, le borse. Lo so che è difficile da digerire: vedere appese le nostre vite al filo di comunicazione tra quei due tipi là, è un segno di inutilità. L’economia reale vive di scene surreali.

Le sculacciate di Bossi

Berlusconi 1: “Non mi ricandido, dopo di me il candidato premier sarà Angelino Alfano”.

12 aprile

 
Berlusconi 2: “Tremonti può essere il prossimo candidato premier”.

4 maggio

Oops

repubblica 29-10

Un refuso in linea coi tempi che corrono. Ieri su Repubblica.it.

Via Pazzo per Repubblica.

La fissa del posto fisso

L'illustrazione è di Gianni Allegra
L'illustrazione è di Gianni Allegra

C’è solo un uomo al mondo in grado di smentire il grande mentitore. Quell’uomo è lui stesso.

Confermo la mia completa sintonia con il ministro Tremonti. Per noi, come dimostrano i provvedimenti presi in questi mesi a tutela dell’occupazione, è del tutto evidente che il posto fisso è un valore.

Silvio Berlusconi, 20 ottobre 2009

Io vorrei che il paradigma del posto fisso fosse meno valorizzato. Non è vero che senza posto fisso non si possa prevedere il futuro. Io non sono d’accordo (con Giulio Tremonti, ndr).

Silvio Berlusconi, 8 aprile 2008