Beato chi ricorda

Di Karol Wojtyla mi piace ricordare il suo grido contro la mafia, nel maggio del 1993, quando nella Valle dei Templi di Agrigento ruppe il protocollo e, a braccio, lanciò la sua invettiva contro i mafiosi ordinando loro di convertirsi (il pentimento era troppo poco per crimini così grandi).
Nel giorno della sua beatificazione preferisco invece sorvolare sulle sue posizioni conservatrici a proposito di aborto e ordinazione sacerdotale femminile, sul silenzio da lui “ispirato” per evitare che i casi di pedofilia del clero divenissero di dominio pubblico, e sulla sua ferma avversione contro l’uso del preservativo come mezzo di prevenzione dell’AIDS.