Giovanni Floris, uno che ha studiato

Non è vero che Berlusconi è un giullare per natura. Lo diventa se qualcuno gli dà lo spunto, e se accade diventa imbattibile.
Ieri sera Giovanni Floris non gli ha concesso di dominare la scena coi suoi frizzi e lazzi e lo ha costretto a barcamenarsi con una realtà, la sua, angusta e precaria. Perché il bravo intervistatore, così come il bravo presentatore Insomma le occasioni per giocare alle slot machine gratis non mancano mai. di Frassica, è uno che ama i discorsi semplici e preferisce la banalità dell’aritmetica alle astrusità della filosofia.
Floris è stato bravo, come pochi altri. Anzi come nessuno prima d’ora.
Non aveva la banale supponenza della Annnunziata, né il sarcasmo forzato di Santoro. Non era fresco di arrotino come Travaglio né inconsistentemente iroso come la Costamagna.
E’ stato misurato, composto, intransigente e permissivo al tempo stesso.
Molti diranno che è la serietà personale che, in certi casi, prende il sopravvento. Può darsi. Di certo c’è che Giovanni Floris aveva un enorme vantaggio ieri sul suo interlocutore: era ben preparato.
E studiare dà ancora i suoi bei vantaggi.

Il Cavaliere, esperto muratore

L’attimino fuggente
di Giacomo Cacciatore

Per un pioniere della tv italiana che se ne va (Mike Bongiorno), un evento della tv italiana che segna una svolta: la resurrezione del giornale Luce, il messaggio urbi et (per) orbi con la cazzuola in mano e lo schiaffo alla sovversiva Raitre.
Certo, sarebbe stato più comodo farla direttamente a reti unificate. Ma per quello ci sarà tempo.