Entrino i clown

La nuova copertina di The economist (vista qua) sembra essere stata fatta proprio come un un lettore italo-scettico si aspettava.

Complotti

Il filtro di relax anti-notizie della mia ultima vacanza ha funzionato quasi alla perfezione, lasciando passare solo un refolo di polemiche legate alla ormai celebre telefonata della Merkel a Napolitano sui danni causati all’euro dall’ex premier Berlusconi.
Non condivido lo sdegno di chi ha ravvisato, nel comportamento del cancelliere tedesco, una pericolosa violazione di autorità, autonomie, sovranità, eccetera. Se il capo della locomotiva si accorge che nei vagoni c’è chi fa lo scemo mettendo a rischio tutti i passeggeri, ha l’obbligo morale di adottare tutte le contromisure che ritiene opportune.
In più, la Merkel ha detto a Napolitano quel che lui sapeva già. E, resti tra noi, si è comportata meglio del previsto, dopo le guasconate di cui era stata vittima.
Ai berlusconiani che vanno gridando al complotto internazionale, va ricordato che l’unico complotto finora realmente sventato è stato quello ai danni di sessanta milioni di italiani ai quali è stato fatto credere che la crisi era un’invenzione dei mestatori e che per avere prova dello stato di salute di un Paese bisognava andare tra i tavoli dei ristoranti anziché negli uffici del ministero del Tesoro.

Politica mercenaria

Una domanda: per entrare nel partito dell’amore si paga?

Per un pelo

Uno pensa che la stabilità di una moneta dipenda da inestricabili rapporti tra banche, stati, imprenditori e criminali. Invece, come insegna la vicenda di Dominique Strauss-Kahn direttore del fondo monetario internazionale arrestato con l’accusa di molestie sessuali, certi equilibri si incrinano per un pelo. Proprio quel pelo lì.

Italiani

Ventimila euro da Berlusconi alla mamma di Noemi Letizia.
Mia moglie: “Ma vedi che genitori…”.
Io: “Ma vedi che italiani…”.

Lo sconto per i furbi

scudo-fiscale

L’ultima trovata di cui si discute è lo scudo fiscale: il condono per gli evasori pentiti.  Tutti lì, i riccastri-furbastri, a farsi i conti di quanto risparmierebbero facendo rientrare in Italia i patrimoni occultati all’estero e sfuggiti alle indagini della polizia tributaria.
Personalmente trovo odiosa questa forma di condono, ancor più delle altre. Perché mette nero su bianco l’abietta discriminazione tra furbi e onesti e – questo è il guaio – dà un vantaggio ai primi che, a questo punto, attendono speranzosi un decreto legge che li autorizzi a esibire il gesto dell’ombrello a ogni posto di blocco, frontiera, confine, dogana, stazione di controllo, persino casello autostradale.
Il vantaggio della disonestà, in un Paese come l’Italia, sta nel fatto che alla lunga il crimine se proprio non rende, almeno procura uno sconto.  Lo stupido che paga le tasse, tutte, e che vorrebbe strozzare il commercialista onesto (o fesso) che gli ha compilato una lista dalla quale non può sfuggire, ha un’unica via d’uscita per scampare alla depressione: comprare un salvadanaio di terracotta e riempirlo a poco a poco di monete. Dopo averlo sistemato sullo scaffale del caveau di una banca svizzera.