Dieci domande posson bastare

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Mettetevi nei panni del direttore di un giornale.
Se una vostra iniziativa giornalistica diventerà una moda avrete da gioire perché la trovata ha avuto successo. Al tempo stesso avrete da deprimervi perché la vostra idea è stata degradata a chiacchiericcio, tiritera, ispirerà molte brutte imitazioni.
Accade in questo momento, e da qualche mese, con le dieci domande di Repubblica a Silvio Berlusconi.
Sui giornali e sul web c’è un fiorire di domande, anzi di dieci domande, a chiunque. Anche a chi con mezza risposta potrebbe già raccontare la propria vita, oppure a chi con dieci risposte avrebbe fatto soltanto un passo verso le attenuanti generiche. Da Marrazzo a Franceschini, dall’allenatore del Rimini Calcio a Beppe Grillo, da Fini a Emma Dante, da Augusto Minzolini a Massimo D’Alema, da Dino Boffo a Tom Wolfe, dal sindaco di Bergamo a Giancarlo Abete. In mezzo – è vero – ci sono spunti di satira e tipiche provocazioni internettiane (da salvaguardare), ma a ben leggere c’è anche una certa dose di banalità.
La mia domanda sulle dieci domande è questa: la vogliamo finire di imbastire domande come se fossero comandamenti e torniamo a chiedere quello che ci pare senza che ci sia un format da rispettare?

P.S.
Anche perché poi finisce che se siete il famoso direttore del famoso giornale poi clonate voi stessi e non è una mossa strategicamente furba.

Donne intellettuali

Dice Silvio Berlusconi, rispondendo a una delle dieci domande di Repubblica attraverso Bruno Vespa che gliele ha rigirate e dolcificate per utilizzarle nel suo ultimo libro “Donne di cuori” edito da Mondadori cioè da Berlusconi stesso:

Ho proposto incarichi di responsabilità soltanto a donne con un profilo morale, intellettuale, culturale e professionale di alto livello.

Mara Carfagna è una di queste donne. Ricaviamo allora il suo profilo morale, intellettuale, eccetera, dalla biografia pubblicata sul suo sito.

Sono cresciuta praticando nuoto e studiando danza e pianoforte. Ho partecipato a Miss Italia nel 1997 ed ho lavorato in alcuni programmi RAI e Mediaset, tra i quali Domenica In, Piazza Grande e la Domenica nel Villaggio. Mi sono diplomata presso il Liceo scientifico “Giovanni da Procida” di Salerno e ho conseguito la Laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno con una tesi in Diritto dell’informazione e sistema radiotelevisivo.

Per completezza d’informazione Mara Carfagna ha anche partecipato a trasmissioni di alto profilo culturale come I cervelloni e Vota la voce. Nel 2005 ha posato per un calendario di alto profilo intellettuale per la rivista Max. L’anno seguente, per i suoi meriti professionali, è stata eletta deputato della repubblica nelle fila di Forza Italia e nel 2008 è diventata ministro per le Pari opportunità. E forse solo allora si è rasserenata per aver cancellato dalla sua tesi di laurea un capitolo “ininfluente” come quello sul conflitto di interessi.
Molte altre sono le donne di alto profilo intellettuale, culturale, professionale (accantoniamo quello morale perché si entra in un ambito di arbitrio che è nemico dell’obiettività) sponsorizzate dal premier. Tra queste c’è Barbara Matera, il cui curriculum secondo Wikipedia è questo:

Barbara Matera ha studiato Scienze dell’Educazione e della Formazione all’Università “La Sapienza” di Roma, ha completato tutti gli esami ed è attualmente in attesa di discutere la tesi “Sulla riforma della scuola Media in Italia”.
E’ stata pre-finalista al concorso regionale di Miss Italia 2000. I suoi esordi televisivi sono stati la partecipazione alla trasmissione della Gialappa’s Band Mai dire Domenica come “letteronza”, e in Chiambretti c’è come valletta. Dal 21 settembre 2003 al 2007 è annunciatrice per Rai Uno. Nel 2003 partecipa al film Ma che colpa abbiamo noi con Carlo Verdone. Nel 2007 appare su Raiuno nella miniserie tv La terza verità. Nello stesso anno partecipa alla settima stagione della serie tv Carabinieri (…) Poi arriva Don Matteo 6 (…)

Nella biografia non c’è scritto che la signora Matera è fidanzata di Fabio, figlio di un prefetto amico di Gianni Letta.
Oggi Barbara Matera è europarlamentare per il Popolo della libertà.
E qui, al momento, mi fermo.