Consigli non richiesti

Da qualche tempo, tipo da mesi o forse da qualche anno non saprei, sono preda di una imbarazzante tendenza: quella di dare pareri non richiesti (PNR). Spesso si tratta di consigli, e qui siamo in un ecumenico altruismo che probabilmente ha a che fare con l’età che avanza, ma altre volte si tratta di opinioni senza alcun apparente vantaggio per chi li elargisce e per chi li riceve. L’aspetto più rasserenante di questa tendenza, che potremmo inquadrare in una vera sindrome, è che i social non c’entrano. Anzi, la pulsione dei PNR è tanto più forte quanto più lontano è il loro riverbero pubblico. Si va dalle questioni professionali ai consigli di cucina, dalle chiacchiere da portineria (ora che ho finalmente un portiere non abbaiante è bellissimo riscoprire quelle dieci-dodici parole dopo il “buongiorno” e il “buonasera”) a dilemmi da supermercato (i prodotti senza marchio ufficiale sono davvero competitivi?).Più prosaicamente i PNR sono una forma di riscatto che molti di noi pagano alla sorte che li ha risparmiati da mille meritatissimi incidenti di percorso. Quando siamo stati consapevolmente distratti, quando ci siamo chiusi a riccio in un abbaino privilegiato, quando abbiamo dato all’altro il ruolo di argine e invece era specchio, quando abbiamo alzato le spalle come se fossero un muro, quando abbiamo pensato che a tutti poteva succedere ma non certo a noi, quando ci siamo fidati del peggiore dei traditori, quando abbiamo tradito il più indifeso degli innocenti, quando il nostro conto coincideva perfettamente col nostro tornaconto, quando eravamo cattivi con gusto e dolci con disgusto… Ecco, in tutte queste occasioni credevamo che i PRN fossero uno sbraco o, nel migliore dei casi, un inutile ghirigoro nel temino di una vita vergata a mano. Invece ve lo dico in un orecchio, in quel prezioso orecchio virtuale che in questi tempi di braindown rende universali concetti complicati da diluire in una lingua comune come quella dei social: esprimere un’opinione argomentata quando ci avete pensato su a lungo e quando l’interlocutore ha un peso nella scala del vostro interesse, è un bellissimo spunto per un esercizio di autostima. Come un bilanciere per i bicipiti o come un sentiero di montagna per le vostre scarpe da trekking nuove.Se ci fossero stati più PNR negli ultimi trent’anni ci saremmo trovati con molti meno CNR. Casini non richiesti.

Consiglio per l’acquisto

Un’amica mi ha raccontato una storia che le è valsa il titolo di campionessa nel torneo mondiale delle gaffes.
In un negozio di vestiti, una ragazza che non conosceva le si è avvicinata e le ha chiesto un parere su un abito che stava indossando. La mia amica le ha detto che le stava bene. L’altra ci ha preso gusto e ha cominciato a provare altri capi chiedendo sempre un parere a ogni cambio. La mia amica l’ha consigliata secondo i suoi gusti, ovviamente. Questo sì, questo no, eccetera. Tutto è filato liscio sin quando, dopo una decina di prove, la ragazza si è presentata con un abito che decisamente non piaceva alla mia amica. “No, guarda, proprio questo lo eliminerei. Via! Via!”.
“Ma questo è il mio”, ha detto l’altra.

Che la notte porti consiglio

Appello di Berlusconi a Futuro e Libertà: “Che la notte vi porti consiglio”. Ora, che un capo del governo un tempo spocchioso e sicuro di sconfiggere personalmente una malattia come il cancro (il che vale infinitamente di più sul piano delle panzane rispetto al milione di posti di lavoro e al ponte sullo Stretto) sia ridotto ad affidarsi alla buona sorte e ai felici sogni degli ex alleati, la dice lunga sul suo stato di salute (mentale).
Siamo alle preghiere, ai fioretti, ai bigliettini sotto il cuscino.
Se non fate i bravi a Natale niente regali, e il 6 gennaio solo carbone dalla Befana.
Non mi faccio illusioni: oggi potrebbe essere una giornata importante per il futuro di questo paese, però prudenza impone di coltivare la sana diffidenza sin quando il nemico è fuori di casa e la porta è ben chiusa.
Io per scaramanzia ho dato due giri di chiave. Se citofonate e volete che vi apra vi serve la parola d’ordine. Vi sentirete chiedere: con cosa fa rima Capezzone? Ecco, la risposta è la parola d’ordine.