L’imbarazzante maratona simbolo di una città

maratona di palermo
Un estratto dall’articolo di oggi su la Repubblica.

Al quarantesimo chilometro l’atleta sfinito cerca di passare dall’ingresso di villa Niscemi non per sfizio, ma per regolamento. E infatti quello slalom tra bambini e signore che oziano tranquillamente sbarrandogli la strada, tra un commesso comunale sfumacchiante e una moto catarrosa che quasi lo investe, non lo fa per un capriccio domenicale. No, lui tenta di farsi largo perché quello è il suo percorso di gara, lui è un runner e sta correndo la maratona, anche se intorno nessuno se ne accorge. Eppure proprio davanti al cancello della villa c’è un grande cartello che testimonia che quello è il chilometro numero 40, il più faticoso, il più doloroso per un atleta che consuma suole, muscoli e  adrenalina da 3 ore e mezza. Accade alla maratona di Palermo, una manifestazione che è ormai la magica sintesi di questa città: sole, voglia di (soprav)vivere e pessima organizzazione.
Dentro lo stadio delle Palme, dove c’è il traguardo, gioia e colori. Fuori, dove c’è la città, clacson e bestemmie. Continua a leggere L’imbarazzante maratona simbolo di una città

Pietà per l’opinionista Mastelloni

Leopoldo Mastelloni

Ieri mi sono imbattuto – compiendo un reato preterintenzionale – in qualche frammento di Pomeriggio cinque di Barbara D’Urso e ho visto Leopoldo Mastelloni, uno che un tempo faceva l’attore, il regista, il cantante, insomma uno che poteva benissimo definirsi artista, disquisire delle traversie amorose e delle esperienze sessuali di una tale Guendalina.
Ho provato profonda pena per quell’uomo che ammiccava davanti alla telecamera, come un tempo faceva nei suoi show, per condire sciocchezze con espressioni residue del teatro impegnato. Già imbastire un programma su una tale Guendalina e suoi suoi appuntamenti in hotel con questo o quel calciatore è segno di allarmante perversione mentale, ma parteciparvi in qualità di opinionista (cioé portando un contributo simil-intelligente) è da trattamento sanitario obbligatorio.
Quasi quasi Mastelloni lo preferivo quando bestemmiava in diretta tv.