Insegnanti, leggete questo ai vostri alunni

Oggi l’Amaca di Michele Serra è di una semplicità e di un rigore disarmanti. E dovrebbe essere letta nelle scuole.

La verità sulla Lussana

La deputata della Lega Nord Carolina Lussana si è fatta autografare dalla sua collega Alessandra Mussolini le foto del Duce. Tutto ciò è accaduto in aula a Montecitorio mentre si votava la fiducia sul Ddl anticorruzione.
In molti si interrogano – e si interrogheranno a lungo – sui motivi della richiesta della Lussana, sulla ratio del gesto. Io sommessamente ho la spiegazione: la foto della Lussana. Più chiaro di così…

Da leggere con attenzione

di Fabrizio Bognanni

Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.
Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt’al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po’ ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare.

Elsa Morante

Qualunque cosa abbiate pensato, il testo è del 1945 e si riferisce a Mussolini.

Barbara Berlusconi, cuore di figlia

Cuore di figlia. Barbara Berlusconi tuona contro Mara Carfagna e, sino a un certo punto, contro la condotta libertina del padre.
L’Italia è uno strano Paese. Se tu prendi i singoli, uno per uno, ti diranno peste e corna dell’attuale premier. Poi alla conta, nel marasma della moltitudine, votano quasi tutti per lui, per il fottutissimo  sciupafemmine (anche minorenni) che ci dà il tormento e che fa invidia.
Il guaio è che lo stesso fenomeno probabilmente riguarda anche i suoi parenti. La Berluschina, ad esempio, lancia il sasso (e ostenta  imbarazzo per il caso Ruby) ma poi dice: “Sarebbe ingiusto se della sua (di Berlusconi, ndr) straordinaria vita politica si ricordasse solo questa stagione”. Che è come dire: Attila era quello che era, ma amava i pettirossi.
Il berlusconismo, di cui Barbara è vittima incolpevole (ricordiamoci che i figli ancora non possono accollarsi tout court le colpe dei padri), è anche questo. Dissentire e giustificare, stroncare e rianimare, generalizzare e ritenersi unici. Verrà un tempo in cui si potrà dire con franchezza: questo mi sembra sbagliato e basta, questo è giusto e basta. Ma quel tempo non è adesso.
Il governo degli equivoci – tra Carfagne moralizzatrici e Capezzoni catechisti – non può durare in eterno. Mussolini ci mise venti e passa anni per inventare un regime e – diciamolo chiaramente – non era Berlusconi. Finì come finì. Berlusconi ha solo cercato di disegnarsi un regime su misura, sulle sue questioni giudiziarie e sessuali. Comunque finisca, teniamo la Storia a distanza di sicurezza.

Inconvenienti

Il presidente Usa Barak Obama cita Harry Truman e dichiara: “Alla fine comunque la responsabilità è sempre mia”. Vedi cosa succede se non hai un modello come Mussolini?

Salvate Silvio

Non mi indigno per il Berlusconi che cita Mussolini, ma per il Berlusconi che – dal medesimo pulpito – afferma di non aver potere come presidente del consiglio. E non mi indigno per la sua ennesima menzogna, ma per la sottovalutazione generale della sua capacità di intendere e di volere. Del resto uno che dice che in Italia c’è fin troppa libertà di stampa non va fischiato, ma curato.

Per non farsi mancare niente

Dato che è stata rimossa l’applicazione per iPhone che consentiva di riascoltare i discorsi di Benito Mussolini, Libero ha pensato bene di regalare, da ieri, i dvd con i comizi del Duce.

Link per il fine settimana/3

Armatevi di pinze e leggete.