Prendete fiato

Carmen e Marco

Cronache dal Grande Fratello di cui – lo giuro – non ho mai visto una puntata. In questo caso, come in altri, mi affido a una testimonianza de relato: pare che Carmen (Carmela) Andolina, siciliana di Bagheria, abbia subito colto l’occasione per farsi notare amoreggiando con tale Marco già al calar della seconda notte (artificiale) della casa.
Insomma, si è messa subito al lavoro.
Mi scuso con gli appassionati del genere reality, ma essendo uno all’antica mi domando: sono i riflettori ad accendere la libido delle generazioni più recenti o si tratta – prendete il fiato – di semplice, patetica, smania di apparire senza aver null’altro da proporre che non sia la propria voglia di fare null’altro che non sia apparire per soddisfare una smania che accenda la libido di chi vorrebbe apparire ma non ci riesce per carenza di semplice, patetica, smania di apparire?

Gli eccessi di Baarìa

baaria

Ho visto Baarìa e vi scrivo quello che ne ho tratto, senza perdermi in chiacchiere.
Scenografia e fotografia sono davvero splendide.
La storia regge fino a dieci minuti dalla fine, quando Giuseppe Tornatore s’inventa un sistema di lucchetti che devono chiudere in modo forzato tutti i cancelli (forse troppi) aperti in più di due ore di film.
Baarìa soffre di due eccessi: la coralità, che spesso soffoca (o nasconde?) le maglie fondamentali della trama, e i simbolismi che dal volo iniziale del bambino allarmano lo spettatore più razionale (razionale non vuol dire appestato).
Il protagonista maschile, Francesco Scianna, è misurato e credibile: la sua interpretazione è perfetta.
La protagonista femminile, Margareth Madè, leggiadra sino alla volatilizzazione, si dimentica facilmente.
Insomma, 150 minuti di cinema italiano, di buona fattura e di cassetta: Baarìa vale il prezzo del biglietto, che è già qualcosa di questi tempi.
Però non parliamo di capolavoro.

Quelli di Cult, pericolosi eversivi

Mi girano questo lancio dell’agenzia Ansa, che pubblico integralmente (leggetelo tutto).

BERLUSCONI: DEPUTATA PDL CHIEDE DANNI A MENSILE,NESSUN FLIRT
(ANSA) – PALERMO, 25 SET – Un atto di diffida e costituzione  in mora è stato notificato dalla deputata del Pdl Gabriella  Giammanco, 32 anni, al mensile Cult di Palermo perché in alcuni servizi giornalistici ha descritto l’attività politica della parlamentare e la sua amicizia con il presidente del Consiglio  Silvio Berlusconi.
Giammanco è di Bagheria (Palermo) ed è stata eletta per la  prima volta nell’aprile scorso dopo essere stata candidata nella circoscrizione Sicilia 1. Il mensile Cult le aveva dedicato nel numero di agosto-settembre un servizio in cui sosteneva che “la deputata bagherese Gabriella Giammanco, protetta dal premier Berlusconi, tanto da essere candidata alla Camera, nei giorni scorsi, ha platealmente votato contro il governo, seguendo la scia della protesta sudista capitanata da Gianfranco Micciché”.
Per la deputata, secondo quanto si legge nell’atto di diffida e costituzione in mora, l’articolo contiene affermazioni diffamatorie “oltre che non fondate”. E per questo si chiede di risarcire la Giammanco per il danno subito con una somma di 50mila euro. Per il legale della parlamentare, nell’articolo “viene attribuita una inesistente relazione sentimentale con il presidente del Consiglio con il quale, a dire dell’autore, avrebbe scambiato ‘bigliettini amorosi’ “. In effetti il 13 maggio 2008 in un bigliettino che circolava tra i banchi di Montecitorio, su carta intestata della Camera dei deputati era scritto: “Tanti baci a tutte e due”, con tanto di punti esclamativi e la firma “il ‘Vostro’ presidente”. Il presidente è Silvio Berlusconi che, dopo il discorso con il quale aveva chiesto la fiducia del Parlamento, si era concesso uno scambio
di messaggi affettuosi con due neo deputate del Pdl, Nunzia De Girolamo e Gabriella Giammanco.
Giammanco è giornalista ed è stata per un periodo nella redazione del Tg4. Lo zio della parlamentare era il boss mafioso Michelangelo Alfano, condannato definitivamente per mafia e morto suicida nel 2005.(ANSA).