Viaggio a New York – abbracci e baci

baci a central park

Si sa, New York non è l’America. E viceversa. New York è New York, la città più incredibile. La città che rende il sonno inutile, che ha un traffico insopportabile ma anche un verde indimenticabile, che fuma dai tombini e profuma di pietanze di tutto il mondo. La città che ha il cielo più piccolo e l’orizzonte più grande. New York è un arcipelago di città che si fingono quartieri: provate a girarla a piedi e rimarrete colpiti da come tutto cambi vertiginosamente da un chilometro all’altro.
Una settimana non basta per capirla, ma è sufficiente per capire. Capire che a New York tutti cercano qualcosa, corrono verso qualcosa e, contrariamente a quel che verrebbe spontaneo pensare, si guardano intorno. Fate un esperimento: mettetevi una mappa della città in mano e assumete un espressione perplessa; contate sino a dieci e sicuramente qualcuno si fermerà per chiedervi se avete bisogno di aiuto. I newyorkesi sono gentili a modo loro, vi guidano se vi siete persi ma vi correggono bruscamente se sbagliate una pronuncia.
New York ha anche un altro primato, la metropolitana più incasinata che abbia mai visto. Alcune stazioni sono fatiscenti, in altre le indicazioni sono lacunose, in molte non ci sono tabelle orarie sul passaggio dei treni. Perdersi è facilissimo (e se ogni tanto accadesse non è detto che sarebbe un male…).
Per farla breve, di questa settimana nella Big Apple rimane la sensazione di essere stati fortunati. Col tempo soprattutto, giacché la città col sole è davvero una meraviglia. Se mai vi capiterà di vivere un’esperienza simile, trovate il tempo per fare l’unica cosa importante che non sta scritta sulle guide: prendete la persona amata (se non la avete procuratevela, fatti vostri) e andate a sdraiarvi a Central Park. Poi abbracciatevi sotto il sole. E baciatevi.

Viaggio a New York – Sleep No More

sleep no more

È vero, bisogna raccontare poco di Sleep No More. Vi dirò che è un’incredibile produzione teatrale che si svolge su cinque piani di una costruzione degli anni ‘30 chiamata McKittrick Hotel, a Manhattan, e che è liberamente – molto liberamente – ispirata al Macbeth di Shakespeare. Della storia non c’è nulla da dire, perché ognuno ci trova la sua girando per le stanze buie, alcune delle quali quasi terrorizzanti, dell’edificio.
Sleep No More è una di quelle esperienze che, a seconda dello spettatore, della sua indole e delle sue attese, può essere strabiliante oppure deludente. Non c’è finestra, non c’è attimo di pausa, l’effetto speciale complessivo è avvolgente e coinvolgente.
Unico.
All’ingresso si lasciano telefoni, borse e cappotti, e si indossa una maschera bianca. Per tutta la durata della performance è vietato parlare: se serve qualcosa ci si rivolge al personale con la maschera nera. Gli unici a volto scoperto sono gli attori. Il richiamo più frequente è quello a Eyes Wide Shut, ma io che ho anche cenato in questo luogo ci ho visto qualcosa di un altro capolavoro di Kubrick: Shining (la foto che vedete sopra, scattata a cena prima di iniziare l’esplorazione, potrebbe essere intitolata “il mattino ha l’oro in bocca”).
Ognuno può scegliere l’itinerario che preferisce, seguendo un personaggio, oppure indagando tra labirinti e cunicoli, aprendo cassetti, cercando passaggi segreti e sfidando la genialità degli autori che disseminano lo sterminato percorso di indizi inquietanti. Ma attenzione, non è un luna park. È un non luogo che suscita domande.
Chi sei? Cosa ci fai lì? Cosa è accaduto in quelle stanze?
Io e mia moglie abbiamo fatto due itinerari diversi. Lei ha seguito alcuni attori/ballerini – tutti bellissimi e bravi – io invece sono andato contromano, visitando i luoghi dove apparentemente non succedeva nulla. Apparentemente.
Risultato: abbiamo visto due spettacoli molto diversi.
La grande illusione è che si tratti di una grande, collettiva, opera di improvvisazione. Ma è solo un’illusione, appunto. In realtà, le due ore e passa di rappresentazione sono frutto di una regia e di una scenografia geniali e precise.
Nulla accade per caso, neanche quando nulla accade.
È questa la magia di Sleep No More.

Viaggio a New York – provate a correre

running hudson New York è una città che non si visita distrattamente. Perché non perdona la superficialità del turista mordi e fuggi e si lascia dimenticare facilmente se non le concedi tutta la tua attenzione.
Parlo per esperienza: ero stato qui vent’anni fa per tre giorni e la avevo considerata solo una tappa del mio lungo viaggio di allora (una specie di coast to coast virtuale). Tornato in Italia, non mi era rimasto nulla della Big Apple.
Da ieri sono di nuovo a New York e la storia è ben diversa.
In poco più di 24 ore non ho assorbito il cambio di fuso orario, ma ho assorbito bene lo spirito di questa città. La visiteremo con calma, abbiamo sette giorni (il minimo per una realtà cosi composita e ricca di spunti).
Da vecchio runner, ho un metodo infallibile per prendere le misure a una città che non conosco: correre lungo le sue strade. Stamattina, approfittando del risveglio da panificatore causa rincoglionimento post jet lag, ho macinato una decina di chilometri lungo l’Hudson, da Soho (quartiere in cui alloggiamo) sino all’avvistamento della statua della Libertà. E nonostante la pioggerella costante, sono rimasto incantato dal lento risveglio della metropoli, dai battelli che riversano su Manhattan migliaia di pendolari in giacca e cravatta, dallo skyline che avevo visto in centinaia di film ma che dal vivo sembra messo lì, apposta per te scarpinatore insonne e anche un po’ eroico (data l’umidità pungente).
Poi, proprio per le condizioni meteo non troppo favorevoli, abbiamo anticipato la visita a sua maestà il Moma, di cui dire troppo è facile come dire nulla. Un museo come questo non si racconta, si onora. Basterebbe solo il contenuto di una sala per approntare un museo ex novo dalle nostre parti. Chiudo con un suggerimento: mentre siete in coda per fare il biglietto – c’è sempre un po’ di casino, ma le file si smaltiscono velocemente grazie alla buona organizzazione del personale – approfittatene per scaricare la app che vi farà da guida gratuita. È ben fatta e funziona a meraviglia grazie a un ottimo servizio di wi-fi.