No, non presentavo un nuovo modello di iPhone

Foto di Rosellina Garbo ©
Foto di Rosellina Garbo ©

Ieri ho avuto modo di apprezzare un’iniziativa dei Cantieri culturali della Zisa, i “Romanzi di Palermo”. In due reading una quarantina di scrittori hanno raccontato la città, non come la vorrebbero ma come l’hanno sognata, riassunta, odiata, ridisegnata. Per chi si è perso questa manifestazione, spero che gli organizzatori mettano online il materiale (c’erano un paio di telecamere), o che, meglio, decidano di replicare con nuovi racconti.
Comunque bravi: organizzatori e pubblico numeroso.

 

Le cazzate sull’Aids

Aids

Uno dei campi di maggior affollamento complottistico è quello dell’Aids.
Le teorie più fantasiose vertono sui seguenti argomenti:

l’Hiv non esiste;

l’Hiv esiste e potrebbe causare l’Aids, ma non è stato mai provato;

l’Hiv non è un virus;

l’Hiv non è mai stato isolato;

Robert Gallo, lo scopritore della relazione Aids-Hiv, non ha mai pubblicato niente su una rivista scientifica. Il fatto poi che non abbia mai ricevuto il Nobel è la prova che non scoprì un bel nulla;

l’Hiv esiste e potrebbe causare l’Aids, ma soltanto in combinazione con altri fattori;

l’Hiv esiste, ma non è responsabile dell’Aids in quanto la causa è una combinazione di altri fattori, infettivi e non infettivi;

l’Hiv esiste, ma è un retrovirus inoffensivo e non è all’origine dell’Aids, l’Aids non è quindi una malattia infettiva;

le teorie alternative sull’Aids sono sostenute da importanti premi Nobel per la medicina;

i farmaci antiretrovirali sono la vera causa dell’Aids.

Non una sola di queste affermazioni ha trovato serio riscontro, e per il dettagli basta farsi un giro su internet dove ci sono siti attendibili (di scienziati, di organizzazioni mondiali, di università) che demoliscono la teoria complottista.
Ieri però è stato pubblicato uno studio che spiega con una certa dovizia di particolari come e dove nacque l’Aids. E così anche la più balzana delle fantasie sull’Aids (talmente balzana che non l’ho elencata prima) quella secondo la quale il virus Hiv sarebbe stato inventato in laboratorio da uno scienziato pazzo, o dall’America cattiva, o da un extraterrestre annoiato, finisce dove merita.
Cioè nel cesso.

Il silenzio che salva la città

imageUn estratto dall’articolo di oggi su La Repubblica.

Una delle argomentazioni chiave usate dal manipolo di deputati regionali e dipendenti dell’Ars che si oppone all’abolizione del parcheggio davanti a Palazzo Reale è: “Perché ci devono causare tutto ‘sto disagio? Tanto la piazza resterebbe vuota”.
Il vuoto è quindi usato come concetto che si oppone all’utile. In quest’accezione, una piazza piena di auto è meglio di una piazza deserta e addirittura silenziosa.
Sorvolando sulla constatazione (evidentemente non troppo immediata per certi inquilini di Palazzo dei Normanni) che a parte le macchine, al mondo esistono anche i pedoni, è interessante provare ad adattare in salsa palermitana quella retorica che José Saramago sublimò nella celebre frase: “Forse solo il silenzio esiste davvero”. Continua a leggere Il silenzio che salva la città

Questa è la vera rivoluzione

papa

Piccoli omicidi tra scrittori

Repubblica su palermo criminaleOggi Repubblica Palermo dedica una pagina alla nota raccolta di racconti di cui vi accennai qualche giorno fa.

Se la croce diventa un trend topic

Biagio conte con la croce a palermoUn estratto  dall’articolo di oggi su la Repubblica.

Una croce per le strade di Palermo. Una croce portata a spalla da un uomo fisicamente provato. Un simbolo antico in una città in cui l’antico è spesso considerato irrimediabilmente vecchio. Biagio Conte quel simbolo l’ha riportato di moda, l’ha trascinato non già nell’afrore di una strada sporca e assolata, ma nei trend topics del nostro vivere distratto.
Che lo si consideri grande comunicatore o mediocre narciso o umile servo di Dio, questo missionario laico è riuscito a far affiorare le contraddizioni di una Palermo bifronte che lo ama eppure lo deride, che lo accudisce eppure gli volta le spalle, che lo prende a modello eppure lo critica. Merito della croce che lo ha ingigantito mentre ricurvo imbastiva una fila di piccoli passi che lo portavano da un eremo all’altro, un simulacro che qualcuno ha letto come motivo d’ispirazione per un travestimento da Cristo, e altri invece hanno guardato con semplice curiosità poiché non capita tutti i giorni di vederne una vera, grande, di legno e chiodi in un mondo di lamiera e cemento. Continua a leggere Se la croce diventa un trend topic

Palermo senza Biagio Conte

Un estratto dall’articolo di oggi su la Repubblica.

Dei palermitani ha detto: “Hanno il difetto di attendere che i problemi si risolvano da soli”. E per lui, severo e impetuoso come un vento che sveglia e rinvigorisce, l’accidia non è solo uno dei vizi capitali, ma un mostro da combattere.
Di Palermo e delle sue istituzioni ha scritto di sentirsi deluso dopo essere stato lasciato solo “da Regione e Comune”. Poi ha preso la via dell’esilio non senza aver chiesto ai suoi collaboratori di resistere fin quando possibile, manco fossero al fronte.
Uno così dovrebbe essere guardato con distacco nella città della diffidenza, tenuto a distanza con la canna in quanto rompiscatole autoproclamatosi laico in missione per conto di Dio. E invece Palermo si fida di lui, di Biagio Conte, anima (linda) e corpo (malandato) di un centro di accoglienza come mai se ne erano visti in Sicilia.

Continua a leggere Palermo senza Biagio Conte

Per rinfrancar lo spirito…

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A ottobre Laurana pubblicherà questa raccolta di racconti su Palermo. Ce n’è anche uno del sottoscritto. Stay tuned.

Felicità da sfogliare

Si legge poco, è un dato di fatto. Ma è dai libri che si deve ripartire. E’ attraverso i libri che nei secoli gli uomini e le donne si sono conosciuti, ritrovati, amati. I libri sono storie d’amore, effimere o per tutta la vita.

Fabrizio Piazza, libraio, su diPalermo traccia la via per una felicità da sfogliare.

E gira e gira

corsa ustica