La legge e il bicchiere

“La sua è stata una decisione politica. Altro che. I nostri tecnici ci hanno spiegato che avrebbe potuto anche firmarlo. Ha voluto deliberatamente cogliere solo gli aspetti negativi di quanto abbiamo fatto”.

L’attacco di Berlusconi contro un Napolitano che, probabilmente a causa di una crisi di insonnia, si è deciso a contestare il metodo con cui il governo assembla le leggi, racconta molto dell’ignoranza e della presunzione del premier. Il riferimento a quegli “aspetti negativi” tramanda qualcosa in più di un’involontaria ammissione di colpa. Ci dice che per Berlusconi la legge, una qualsiasi legge, è un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. E ciò toglie quella solennità quasi sacrale che invece dovrebbe caratterizzare una norma dello stato. Per questo governo, insomma, ogni atto è relativo, giudicabile a seconda degli umori, della cattiva digestione o di una notte passata più o meno bene.

I miei panorami

Ci sono tre panorami che tengo nel mio cuore e che devo ammirare periodicamente per rinvigorirmi e drogarmi di felicità. Uno è quello che si gode dalla casa dell’Addaura dei miei genitori, un altro è il tramonto a Ustica visto da un bar particolare e senza fortuna. Un altro ancora è l’immagine maestosa del Monte Bianco visto dalle alpi francesi. Ecco, in questo momento sono al cospetto della Grande Montagna. Ogni parola in più è superflua…

I privilegi del cane attore

Grandi Navi Veloci ha un occhio di riguardo per i cani attori. Ma solo per quelli protagonisti, eh.

La domanda sull’abbigliamento

La vita è fatta di lampi.
L’altra sera mia moglie mi si presenta con due stivali spaiati. “Qual è meglio?”, chiede.
Io rispondo: “Quello di sinistra”, senza alcun sottotesto politico.
Lei sollevata: “Bravo!”.
In quel momento ho percepito la solidità di un sospetto che nutrivo da tempo. Quando le nostre mogli\compagne\fidanzate ci chiedono un consiglio che riguarda l’abbigliamento o, in generale, il look (che termine desueto, eh!), in realtà ci stanno sottoponendo a un quiz. Non è un parere quello che ci viene richiesto, ma una domanda secca. La risposta può essere esatta o, purtroppo, sbagliata.

22.222

Per gli amanti dei numeri. Siamo a 22.222 commenti approvati su questo blog (dato riferito al commento di Verbena delle 21,13) e, contemporaneamente, a 9.999 commenti di spam bloccati.

Un dump del db…

Ricevo per conoscenza (conoscenza?) una e-mail:

(…) abbiamo effettuato il mirroring completo di tutti i file, sullo spazio ftp (…). Ti allego un dump del db (…)  Pensate voi a creare il db, allacciarlo a WP e importare il dump(…)?

Se non me l’avesse mandata un amico l’avrei presa per una minaccia in lingua straniera (coi tempi che corrono…). Invece mi sono dovuto rassegnare: era una rassicurazione in lingua ultra contemporanea.
I tempi cambiano velocemente. Noi un po’ meno.

Tuut, tuut, tuut…

Il presidente del Consiglio non frequenta i salotti televisivi ad eccezione di quello di Bruno Vespa, dove va a firmare contratti con gli italiani e a spiegare perché sua moglie lo ha mollato pur essendo lui un uomo probo, ma irrompe telefonicamente in tutte le trasmissioni in cui si parla di lui e delle sue accompagnatrici (travestite da deputate, sottosegretarie, consigliere provinciali, poliziotte, infermiere, cubiste e così via), spara sul conduttore e chiude la comunicazione in attesa che un nuovo programma televisivo cerchi di parlare di lui e gli consenta una nuova scenata con imprecazioni, frizzi, lazzi e immancabile finale di telefono sbattuto in faccia, tuut, tuut, tuut…

P.S.
Tra poco, vedrete, spunterà una testimonianza di un’amica/fidanzata/governante che dirà che il premier non si è mai sognato di chiudere la comunicazione come un maleducato, ma semplicemente gli scappava la pipì, o aveva il pannolone da cambiare, oppure aveva la minestra sul fuoco.

Il condannato Cuffaro

Non ho mai avuto stima per il politico Salvatore Cuffaro, l’ho avuta per il Cuffaro imputato che con dignità ha ribadito fino all’ultimo, a sentenza emessa, la sua fiducia nella magistratura. A conferma che, anche nell’errore, si può mantenere viva la fiammella della civiltà.

Continua qui.

L’atto di accusa a Berlusconi

Il faldone telematico delle accuse a Silvio Berlusconi e ai suoi complici va letto con attenzione, mettendo da parte le questioni meramente private (pochissime) e assorbendo i passaggi di interesse pubblico (moltissimi).
In un Paese che si trova in una situazione di emergenza è importante avere una conoscenza dettagliata degli atti. Quelli della difesa li conosciamo grazie alle televisioni del premier e ai suoi videomessaggi senza contraddittorio, quelli dei magistrati li conosciamo adesso grazie a internet. Il documento originale della procura di Milano è ormai virale nella rete e non c’è ragione di ignorarlo. Eccolo.

Programma di governo

Ciò che dovrebbe stupire dell’affare Ruby-Papi-Berly non è l’aspetto economico-sessuale – con un anziano ricco, presuntuoso e potente che fa la parte dell’anziano ricco, presuntuoso e potente – ma l’occupazione fisica della poltrona.
Dire “non mi dimetto e non rispondo ai magistrati” quando si è chiamati a spiegare non solo ai giudici ma ai cittadini, equivale a compiere un atto di totalitarismo. Silvio Berlusconi può rivendicare il suo diritto a sfasciare l’Italia, ma non può pretendere di farlo col consenso degli italiani che lo hanno eletto senza sapere delle sue imprudenze, della sua spericolatezza sessuale, delle sue baggianate, delle sue frequentazioni.
Invece in questo Paese stravolto nelle regole e nella morale si pretende una sorta di soddisfazione collettiva dinanzi al delitto, che in realtà è propria del delinquente perverso o dell’astante deviato.
C’è un però, piccolo e sottovalutato dalla maggioranza politica: l’Italia non è fatta (solo) da delinquenti e psicopatici.