Ombelico fuori dal mondo

C’è un posto bellissimo a Mondello. È un bar in cui si può stare tutto l’anno in riva al mare, coi piedi nella sabbia. Ed è un posto meraviglioso nonostante chi lo gestisce.
Si arriva e si aspetta il miraggio: un cameriere che si materializzi entro il calar del sole (anche se arrivate a mezzogiorno, eh!). Quando il miraggio si concretizza, solitamente ha il volto svogliato di una ragazza che incolpevolmente fa un mestiere che non vorrebbe mai fare (capisco che il cameriere non è nella top ten delle professioni del futuro, ma se proprio non ti va non te la prendere con l’unico che non ha colpa).

Tre caffè, per favore.
Ok.
Si possono avere dei biscottini?
No.
Non li avete?
Sì, ma servono per quelli che ordinano la cioccolata calda.
(La cioccolata calda in ottobre a Mondello notoriamente tira come il vin brulè a Ferragosto)
E se uno non ordina la cioccolata calda?

Si possono comprare?
No.
Cioè questi benedetti biscotti non ce li date neanche se li paghiamo?
No.
Perché?
Perché non è possibile.

Qui si apre il bivio cruciale tra la lungimiranza del gestore, che certo qualche indicazione deve aver impartito (mai biscotti senza cioccolata calda altrimenti andiamo giù di budget semestrale), e vividezza mentale della giovane cameriera. Cioè viene consegnato ai posteri il seguente dilemma: è più saggio chi ha deciso la cruciale corsia preferenziale dei biscotti o chi ha sposato – per menefreghismo, per quieto vivere o semplice abulia – una tesi rivoluzionaria come quella del biscotto che mai e poi mai, costi quel che costi, andrebbe col caffè?
Nell’attesa che il fato, o Trip Advisor, o un cliente che finalmente si incazza si pronunci, val bene specificare che questo bar a parte lo scenario meraviglioso, la sabbia, il mare a pochi metri, Monte Pellegrino sullo sfondo, ha una caratteristica indimenticabile: la velocità con la quale vi si presenta il conto. Roba da campionato mondiale. Il cameriere che avete inseguito, invocato, persino sognato, nel momento cruciale – cioè quando vi presenta il caffè (ma non un biscotto neanche a minacciare di sgozzarlo con la stella dei Bel Bon) – è armato di scontrino e indomito coraggio. Se non pagate subito, ma proprio subito subito!, lui/lei non si schioda da lì e vi guarda con tutta la fiera certezza che aveva quando ha tirato in ballo quel cazzo di cioccolata calda.

Perché?
Perché non è possibile.

Questo posto meraviglioso a Mondello è l’esempio di come si spreca una grande occasione. Se non fosse gestito così male io ci andrei ogni sera a fare l’aperitivo, in ogni stagione. Arriverei, mi toglierei le scarpe, affonderei i piedi nella sabbia (d’inverno è bellissimo), guarderei il mio mare, sognerei le mie arrampicate sulla montagna che arricchisce la vista, berrei la mia birra pagata in anticipo, poi me ne farei un’altra promettendo di pagare entro mezz’ora magari dopo aver depositato le chiavi della moto alla cassa e mi impegnerei a non chiedere mai più i biscottini col caffè, a ora di pranzo.
Sarebbe il mio Ombelico del Mondo.
E invece è un Ombelico fuori dal Mondo.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

10 commenti su “Ombelico fuori dal mondo”

  1. Ciao Gery! Sono stata a Mondello pochi giorni fa. Un saluto dall’Australia se ricordi collaboravo con OK Salute. Nell’articolo il tuo complimenti ! Ciao Cristina

  2. caro Gery…ti definisci…Giornalista, ghostwriter, esperto
    di nuovi media.
    Direttore della Comunicazione al Teatro Massimo di Palermo.
    Ogni tanto scrive un libro
    o un’opera teatrale….e continua cosi’..ma non pretendere di dare lezioni di bon ton…non sono un amante del proprietario dell’Ombelico del Mondo…ma ti posso dire che sono un fedele cliente…educato e rispettato…e anche abilitato a pagare a fine giornata o anche qualche giorno dopo se ho dimenticato i soldi a casa…e sai perche’…perche’ la prima cosa che faccio quando arrivo..dico buongiorno a tutti…proprietario…giardiniere…commesso…bagnino…e si…anche al …cameriere..mestiere infame..e pesantissimo con 40 gradi all’ombra…ma nobilissimo…che quando mi vede arrivare…viene subito a salutarmi …felice di trovare almeno un cliente che prima di chiedere …1 caffe’…dice buongiorno…come sta?…potrei avere 1 caffe’…per favore…con 1 biscottino..per favore…grazie…

  3. Non do nessuna lezione di bon ton, riferisco quello che centinaia di persone pensano di questo posto meraviglioso. Che è gestito malissimo, almeno il bar. Punto.

  4. Beh, che dire. Probabilmente avete tutti ragione.
    Ma se tutto ciò viene fuori da persone che con un euro, senza costo aggiuntivo del servizio, vogliono tutto….; senza che ci sia autorizzato avere una cucina X pasta, pesce e patatine fritte; ….. che dire: vorrei vedervi tutti in un ristorante o altro pub dove si ordina un calice di vino o birra o un caffè, è tutto il resto portarlo da casa o comprato altrove. Si, vorrei vedere la faccia del gestore che si complimenta con il Cliente X il gesto educato e cortese. Vorrei vedere cosa direste al gestore, a giustificazione, mentre i NAS o la Finanza lo controllano X mancata tracciabilita alimentare o priva di scontrino fiscale dallo stesso emesso. Ai tutori della legge non gliene frega niente, e penso anche a molti dei palermitani. L’importante è che il commento un po’ classista possa essere condiviso. Certo cari clienti o amici, era meglio qnd questa spiaggia era abbandonata e piena di spazzatura, con annessi abusivi e spacciatori; era meglio qnd per fare un bagno eri obbligato a pagare oppure lo facevi in una spiaggia abbandonata dagli enti pubblici; era meglio qnd nel viale c’era uno stato di abbandono con furti e scippi, oggi eliminati grazie a 16 telecamere collegate alle forze dell’ordine; era meglio qnd il turista non ci metteva piede perché aveva paura; era meglio qnd 16 persone non avevano lavoro; era meglio qnd i disabili non avevano lo spazio ed il servizio dedicato; era meglio qnd non avevamo nulla ed ora, solo di TARSU, una cartella di €. 140mila X una spiaggia che puliamo tutta noi a spese nostre. Potrei continuare……
    Avete comunque ragione. Manca la cultura. La cultura dell’impresa; del lavoro; e soprattutto quella del diritto.
    La cultura che faccia capire cosa passa un pazzo imprenditore che vuole fare impresa a Palermo….. provateci Voi.
    Mio caro Gerry, avrei preferito che una persona di cultura come te, avesse avuto un incontro con noi. Al contrario, con lo stesso diritto alla penna che tu hai, ti offenderesti se ti sparlassi di qualcosa alle tue spalle.
    Le critiche servono X migliorarsi ma X i miracoli vedremo di attrezzarci. SI, siamo all’Ombelico Fuori dal mondo.
    Alessandro Cilano

  5. Due cose.
    Primo. Non capisco che significa “sparlare alle spalle”. Questo è un blog quindi le mie opinioni sono pubbliche e diffuse: esattamente il contrario di una critica nascosta.
    Secondo. Cosa c’entrano la burocrazia e le vessazioni dei controlli – che, lo so, sono un problema – con la qualità del servizio? Se tutti, o quasi, si lamentano vuol dire che dovete migliorare. E molto.
    Mi auguro che lo facciate presto: come ho ripetuto allo sfinimento quello è un posto molto bello e mi dispiace che si gestito così.
    Auguri.

  6. Intendo che: se io dovessi pubblicare qualcosa che riguarda un tuo difetto lavorativo o sul tuo operato verso terzi, senza averti prima chiesto spiegazioni, credo che ci resteresti un po’ male visto la tua professionalità che cerchi di mettere in atto.
    Ovviamente abbiamo già sondato sul l’episodio, visto che non possiamo stare dietro a tutto il personale, dato che il tempo ci è totalmente preso dalla burocrazia X quanto esposto prima, per ci piacerebbe che tu accetti un drink mercoledì prima di pranzo, biscottini esclusi……, così da poter dialogare su pregi, difetti, xche e xcome.
    Se si, fatti dare il numero da Isabella Napoli o da Claudia brunetto e mi chiami.
    Ti ringrazio anticipatamente.

  7. Io faccio un mestiere pubblico da trent’anni che quotidianamente mi espone a critiche più o meno motivate. E ovviamente non è l’episodio del biscottino (che però è emblematico) il perno della vicenda: come avrai letto dai commenti su FB (che non è la bibbia, ovviamente) c’è molto malcontento su come potrebbe essere valorizzato quel luogo meraviglioso che avete l’onore di gestire. Accetto l’invito. La mia mail è gerypal@gmail.com.

  8. È il colore politico che non piace al Signor Palazzotto. Il proprietario è un uomo di destra ed essendo notoriamente di sinistra spicca critiche inutili. Ce ne fossero 100 di ombelico nel mondo sulla spiaggia di Palermo e di persone cone il suo proprietario che hanno reso quello che era un cesso in un posto decente e curato dalla spiaggia alle aiuole (a gratis).

  9. Non litigate. È vero, ognuno ha le proprie idee politiche, ma lungi da me, e credo anche dal sig Gery, che siano quelle a forgiare polemiche. Se è vero che io penso molto a destra, è anche vero che ho grandi amici a sinistra che hanno combattuto cause pubbliche ( vedi G8 a Genova).
    Domani vi aspetto dopo le 17 X un confronto ed un aperitivo ? Senza confronto non si cresce; diceva mio nonno: chi si innamora delle proprie idee non avrà mai l’opportunità di capire il punto di vista degli altri e a sua volta accrescere il proprio culto e migliorarlo o, addirittura, cambiarlo.
    Attendo Vostre.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *